The greatest showman

Di Francesco Grandinelli

THE GREATEST SHOWMAN (di M. Gracey, USA 2017)

The greatest showman” è un film del 2017, che vede come regista Michael Gracey e come protagonisti Hugh Jackman, Zac Efron, Zendaya, Michelle Williams, Rebecca Ferguson e Keala Settle. Questa pellicola che si colloca nel genere “musical” narra vera storia di  Phineas Taylor Barnum, meglio conosciuto come P. T. Barnum, ovvero colui che fu l’inventore del circo. La storia si svolge nel 1800, e per quanto l’epoca sia abbastanza lontana dai giorni d’oggi, tutte le canzoni sono decisamente rese con uno stile moderno, che è capace di affascinare qualunque tipo di spettatore: dal più giovane al più adulto. Inoltre tutti i brani musicali sono per formati in maniera eccellente da ognuno dei personaggi, con coreografie dei numerosi balli decisamente spettacolari e ben eseguite dagli attori. Infatti il protagonista Hugh Jackman già aveva dato prova della sua bravura come attore in un musical nel film del 2012 “Les Misérables”, nel quale si cimentava in prove canore eccezionali. Per di più a interpretare uno dei protagonisti abbiamo Zac Efron, che ultimamente abbiamo visto recitare in alcune semplici commedie come: “Cattivi vicini”, e il suo seguito “Cattivi vicini 2”, o più recentemente il remake del 2017 di “Baywatch”. Nonostante di solito questo giovane attore abbia recitato in commedie piacevoli ma che spesso risultano mediocri, questa volta ha interpretato decisamente bene il personaggio che è nella storia il socio d’affari di P. T. Barnum, con brani musicali e balli da lui eseguiti decisamente coinvolgenti. Tra le attrici femminili ho apprezzato particolarmente Rebecca Ferguson, che ha un brano musicale di cui lei è protagonista, davvero emozionante e di forte impatto, esattamente come Keala Settle, che interpreta la “donna barbuta”, uno degli artisti del circo di Barnum, che canta la bellissima canzone “This is me” che si sente anche nel trailer e che manda il messaggio importante di denuncia nei confronti della discriminazione rispetto a tutti i tipi di diversità umane, che la società metteva e mette in atto in maniera feroce e incurante dei sentimenti delle persone coinvolte. Tutte queste qualità fanno di questo prodotto cinematografico un buon musical, ma non bastano a farne completamente un buon film. Questo perché prima di tutto ho trovato che il personaggio del protagonista P. T. Barnum interpretato da Hugh Jackman sia stato scritto in maniera molto povera nella sceneggiatura e delineato solo superficialmente, cosa che si nota soprattutto nei suoi rapporti con gli altri personaggi del circo. Ad esempio lui effettua il “reclutamento” di questi individui “fuori dal comune”, con estremo cinismo e il personaggio durante tutta la pellicola risulta allo spettatore poco simpatico. Per concludere, anche se la trama mi è sembrata semplice e decisamente lineare, il suo sviluppo mi è apparso troppo rapido e dispersivo. Tutto accade in modo decisamente troppo immediato, senza soffermarsi mai sui particolari, e questo avviene in molte scene, come l’improvvisa comparsa dell’idea di mettere su un circo. Insomma se dovessi dare un voto a questo film, sarebbe 8 - , l’otto è per un musical ben fatto e coinvolgente, con una fotografia che fa prevalere colori caldi e rende il tutto molto luminoso e quasi “perfetto” alla vista e all’udito, ma con un’analisi più attenta ci si accorge della poca profondità dei personaggi e della trama con molte potenzialità ma secondo me mal gestita, e questo costituisce il “meno” nel mio voto. Nonostante tutto è un film emozionante e coinvolgente che consiglio a tutti di vedere, anche ai non amanti del genere musical, a cui questo film rende onore.