I Miserabili

Recensione di Elisa Aloisi, Gaia Clemente, Chiara Nicolucci (III R) 

PER UN PEZZO DI PANE 

Ambientazione grigia e spoglia, luce soffusa. Viene introdotto così il protagonista de I miserabili di Victor Hugo, con la regia di Franco Però, interpretato da Franco Branciaroli, nel ruolo di Jean Valjean, che, per il furto di un pezzo di pane, è condannato a vivere cercando di sfuggire all’etichetta di miserabile, titolo inflittogli dalla società e del cui peso non riesce a liberarsi.

Grazie alla magnanimità di un vescovo, l’uomo interrompe il ciclo di miseria costruendosi una nuova vita come sindaco di Montreuil. Il capo della polizia è Javert, una delle guardie penitenziarie del periodo di prigionia di Jean. Fra i due uomini si instaura un rapporto complesso, basato su analogie e antitesi caratteriali, elemento portante dell’intera narrazione. Nessuno dei due è il “cattivo”, in essi si contrappone l’essere buoni e l’essere giusti. 

L’unico bagliore nella scarna e malinconica scenografia - specchio della realtà che circonda i personaggi - è il vestito rosa di Cosette, figlia adottiva del protagonista, interpretata da Silvia Altrui. Ammalia con la sua purezza, la voglia di vivere e la romantica e giovanile storia d'amore con Marius. La recitazione molto enfatica, dalla forte coerenza tra linguaggio verbale, paraverbale e impatto visivo sul pubblico, rende Cosette tipicamente drammaturgica e la distanzia dagli altri personaggi molto più realistici.

Allestitori della scenografia sono i personaggi (che costruiscono le scene estraendo i pannelli da quinte mobili), travolti da vicende storiche talvolta brutali, che non lasciano spazio ad alcun tipo di presenza divina benevola.

L’atmosfera spesso ingiusta e malinconica è accentuata dal costante sottofondo musicale.

Amori, morti, battaglie contro il proprio passato e sulle barricate per gli ideali di libertà, uguaglianza e fraternità. Jean Valjean è parte di esse, spesso ne è la causa e la conseguenza, altre volte è spettatore. 

Tutto per un pezzo di pane rubato.