Nella tana dei lupi

Di Francesco Grandinelli

NELLA TANA DEI LUPI (di C. Gudegast, USA 2018)

“Nella Tana dei Lupi” è un film del 2018 diretto da Christian Gudegast, che vede come protagonisti Gerard Butler, Pablo Schreiber, O’Shea Jackson Jr. e Curtis James Jackson III, meglio conosciuto come “50 Cent”. La pellicola in questione è un thriller poliziesco, nel quale possiamo vedere il tipico “guardia e ladri” tra polizia e criminali, pieno d’azione e anche con qualche colpo di scena. Attenzione però. Questo è un film che potrebbe essere mal giudicato a partire dal suo trailer. Infatti, visionandolo, potremmo farci un’idea sbagliata del film e magari etichettarlo come: banale, poco profondo, inutile o comunque poco interessante. Tutt’altro! Nonostante le nostre perplessità iniziali riguardo la qualità della pellicola, minuto dopo minuto ci convinciamo che probabilmente abbiamo speso bene i nostri soldi. Certo, la trama non è particolarmente complessa, anche se nel finale ci riserverà un “plot-twist” (ovvero un “colpo di scena”) degno di un buon thriller. Di base è anche un film d’azione, e riguardo le scene più “movimentate” si può dire che sono sicuramente ben girate, quindi facilmente comprensibili e anche decisamente intense. Perfino le interpretazioni sono apprezzabili, e tra i protagonisti vediamo il famoso attore Gerard Butler (principalmente conosciuto per il suo ruolo di re degli spartani, Leonida, nel film del 2006: “300”), ne è passato di tempo da quella sua famosa frase: “Questa è Sparta!”, nel film di “300”, che ha segnato la sua popolarità come attore prevalentemente “muscolare”, grintoso e carismatico, ma nonostante questo, Butler ci regala un’ottima interpretazione di “big Nick”, un poliziotto quasi più scellerato dei criminali, e pronto a tutto pur di avere la meglio su quest’ultimi, al quale però è stata data una caratterizzazione complessiva, sufficiente ma non troppo decisiva. Questo tenente di polizia, “Big Nick” si oppone al personaggio di Pablo Schreiber, attore conosciuto poco sul grande schermo, in quanto attore principalmente di serie televisive ( tra le quali possiamo citare: “Law & Order”, “Orange Is the New Black” e “American Gods” ). Quest’ultimo si è destreggiato bene nel ruolo del criminale “Ray Merrimen”, a capo di un piccolo gruppo di ladri ben addestrati, che si accaniscono facilmente contro le autorità, abituati a rubare grandi somme di denaro e a sostenere lunghi e mortali scontri a fuoco. Infatti sarà proprio la sparatoria conclusiva della pellicola, che ci farà capire maggiormente il carattere fino a quel momento poco approfondito di Merrimen, personaggio che potrebbe sembrare superficiale, ma al quale è stata data un’introspezione sufficiente, che ci faccia entrare in empatia con lui. Lo stesso vale per il criminale della banda interpretato dal famoso rapper statunitense “50 Cent”, che negli ultimi anni si è approcciato alla carriera da attore, apparendo anche in film abbastanza conosciuti come “Southpaw - L’Ultima Sfida” nel 2015. Il conosciutissimo rapper ha dato il suo meglio in questo ruolo, e questo ci basta per dire che il mestiere della recitazione gli si addice. Certo, il suo personaggio è abbastanza “monocorde”, sempre cupo e con un atteggiamento spavaldo, ma anche a lui, come per l’attore Pablo Schreiber, hanno cercato di dare un piccolo approfondimento dal punto di vista emotivo, che ci farà ricredere su di lui. In effetti, soprattutto riguardo i componenti della banda dei ladri, sembrano tutti, lungo la durata del film, personaggi “tipici” di un normale film del genere “action”. Ma nel finale sono condensate, forse in maniera troppo rapida, degne conclusioni per ognuno di loro, specialmente per quello interpretato dall’attore O’Shea Jackson Jr. che all’inizio ci può sembrare anch’esso abbastanza chiaro e lineare come carattere e attitudini, ma che proprio nel finale crescerà d’importanza all’improvviso, accompagnandoci nel colpo di scena con il quale terminerà la pellicola. Inoltre nel film c’è un buon commento musicale alle varie scene, applicato in modo consapevole, dato che non è troppo invadente, e seppure non memorabile, serve a fissare la nostra attenzione su ciò che accade sullo schermo e non sulla colonna sonora. Perciò complimenti al regista Christian Gudegast, perché avrebbe benissimo potuto limitarsi a dirigere un “action - thriller” ben più superficiale e autoreferenziale, mentre questo prodotto finito ci si presenta come intrigante e emozionante al punto giusto, con un’azione al cardiopalma ben girata, interpretazioni più che accettabili, e una regia che in alcuni momenti è il valore aggiunto di molte scene, facendo prevalere dei primi piani, che rendono il tutto più intenso. Infine, ha provato perfino a dare ai personaggi, prevalentemente quelli negativi, una caratterizzazione complessiva, che pur non essendo totale e completa può convincere. Per concludere il tutto in un “cliffhanger” (una interruzione brusca in corrispondenza di un colpo di scena o di un altro momento culminante caratterizzato da una forte suspense) decisamente accattivante e ben congeniato.