Tutti i soldi del mondo

RECENSIONE DI: “TUTTI I SOLDI DEL MONDO”

Di Francesco Grandinelli

“Tutti i soldi del mondo” è un film del 2018 diretto da Ridley Scott, con protagonisti Charlie Plummer, Christopher Plummer, Mark Wahlberg e Michelle Williams. Questa pellicola, che si ispira a eventi realmente accaduti, racconta la storia del rapimento di John Paul Getty III, nipote del famoso imprenditore Jean Paul Getty conosciuto soprattutto per la sua fama di grande miliardario, guidato solo dalla sua smisurata avarizia. Il rapimento fu effettuato in Italia a Roma, il 10 luglio 1973. L’allora giovane Paul Getty III, fu tenuto in ostaggio in Calabria per circa 6 mesi e il rapimento fu orchestrato dalla ‘ndrangheta, una delle più temute e conosciute associazioni mafiose del sud Italia. Come riscatto per il rapimento furono chiesti diciassette milioni di dollari alla madre del ragazzo: Abigail Getty, la quale, in preda allo sconforto, non trovandosi in possesso di quella ingente somma di denaro, chiese aiuto al suo ex suocero plurimiliardario: Jean Paul Getty. Quest’ultimo, interpretato magistralmente da Christopher Plummer, fu un uomo tanto ricco, quanto avaro. Egli infatti si rifiutò di pagare il riscatto per la vita del nipote, affermando:  "Ho 14 altri nipoti, e se tiro fuori anche un penny avrò 14 nipoti sequestrati". Getty fu anche un grande collezionista oltre che imprenditore; infatti, come viene ampliamente spiegato nel film, egli preferiva gli “oggetti” alle persone, dato che, come affermava, gli oggetti non possono tradirci e non hanno un carattere volubile e imprevedibile, caratteristiche che invece le “cose” non possiedono. Inoltre ci sono anche alcune scene riservate al passato della famiglia Getty, grazie alle quali ci viene mostrato il padre del ragazzo sequestrato e il figlio del cinico miliardario, un uomo che non si è mai comportato veramente da padre, alcolizzato e affetto da tossicodipendenza, che infatti divorzierà dalla moglie, ma non si arrenderà per avere l’affidamento totale dei suoi tre figli. Nel film abbiamo anche la figura di Fletcher Chase, un dipendente del signor Getty che si occupava al posto suo di alcune trattative, nonché un agente segreto che lavorava per conto della CIA. Quest’ultimo infatti esperto in investigazioni aiuterà la polizia e Abigail Getty nel ritrovamento del ragazzo. Perciò Fletcher Chase interpretato da Mark Wahlberg, è un personaggio che non è particolarmente approfondito, l’attore nell’interpretarlo ci regala un’interpretazione che non è né pessima ne magistrale, a differenza di Michelle Williams, attrice abbastanza conosciuta, che però questa volta non riesce a far entrare lo spettatore in empatia con il suo personaggio, una madre devastata dal dolore per il rapimento del figlio, che verrà inoltre privato di un orecchio, che sarà mandato ai suoi familiari per incoraggiare il pagamento del riscatto da parte dei rapitori italiani. Tra questi ultimi troviamo anche colui che si fa chiamare “Cinquanta”, interpretato da Romain Duris, un attore francese che è l’unico tra i rapitori che prova pietà per il ragazzo e comincerà a compatirlo durante il suo periodo di prigionia e in alcune occasioni lo aiuterà, comportandosi da amico. Questo personaggio e l’attore che lo interpreta ci regalano alcuni momenti abbastanza intensi, infatti lui è uno dei pochi che in questo film dà una buona prova attoriale. Non ho apprezzato molto neanche il doppiaggio degli attori italiani, che probabilmente si sono doppiati da soli, e noi possiamo notare la differenza tra loro e dei doppiatori professionisti. La fotografia di questo film è decisamente troppo buia, perfino nei luoghi più luminosi i personaggi ci appaiono in penombra, tutto ciò che vediamo è sempre molto oscuro e questo dà fastidio alla vista dello spettatore, che viene infastidito e stordito da una cattiva gestione dei tempi e degli spazi della narrazione. Infatti ci sono molti flashback e continui spostamenti in varie parti del mondo che disorientano chi guarda. La pellicola nel suo svolgimento è abbastanza lenta e molto poco coinvolgente, perfino la parte delle indagini sono sviluppate in maniera poco avvincente, e gli unici momenti memorabili sono quelli dedicati al personaggio di Christopher Plummer, Jean Paul Getty, che viene approfondito più di tutti gli altri personaggi, sebbene non sia lui l’unico protagonista. Nemmeno i momenti dedicati all’interazione tra i rapinatori e il ragazzo John Paul Getty III non sono molto incisivi, a parte alcuni momenti con il bravissimo Romain Duris, che risalta moltissimo, soprattutto se paragonato al personaggio abbastanza scialbo e senza rilievo del protagonista John Paul Getty, impersonato da Charlie Plummer.