Street Art

La Street Art, si tratta di arte o no?

di Aurora Caponi III A

Il quartiere di Tor Marancia si apre trasformandosi in una tela dopo il via libera del comune di Roma, che ha permesso ad importanti personalità della Street Art di recarsi nel comprensorio di Viale di Tor Marancia 63,  per dare sfogo alla loro creatività. L’ iniziativa, che prende il nome di Big City Life, è stata promossa dall’associazione culturale 999Contemporary per la valorizzazione della zona e inaugurata il 9 marzo 2015. Sui muri di diverse palazzine, si estendono in tutta la loro imponenza 22 murales creati da  numerosi e famosi street artists. Passeggiando tra queste impressionanti opere si possono cogliere diversi riferimenti ad artisti passati; troviamo infatti  un mural che ci riporta alle opere di De Chirico (“Spettacolo rinnovamento maturità”  di  Gaia) , un altro che riprende lo stile di uno dei maggiori rappresentanti dell’Art Nouveau, Mucha, (“Hic sunt adamantes” di Diamond) e infine quello di Jerico che unisce insieme lo stile di Van Gogh e Michelangelo (“Distanza uomo natura”). Alcuni disegni invece sono stati creati dagli artisti per ricordare fatti o situazioni riguardanti lo stesso quartiere, o eventi della storia. Il primo che si incontra su via di Tor Marancia è stato ideato dalla street artist Caratoes e si intitola “Welcome to Shanghai 35”.  Il riferimento a questa località, non è collegato alle origini dell’artista, proveniente da Hong Kong, bensì al modo in cui il quartiere fu ribattezzato in modo ironico dagli stessi romani. In passato infatti questa zona a causa degli allagamenti, in seguito alle piogge, e ai frequenti  fatti di sangue causati dalla miseria, si era guadagnata il titolo di “Shanghai”. Nonostante la bellezza e l’importanza delle opere legate al progetto di Big City Life, purtroppo alcuni degli autori,  sono attualmente  sotto processo per aver disegnato in altri luoghi senza il permesso del  comune di Roma. Si apre qui una controversia, perché i muri sui quali alcuni di questi street artists hanno fatto dei murales, appartenevano a edifici abbandonati e lasciati a se stessi.  Queste opere quindi non hanno fatto altro che abbellire luoghi ormai spenti e caduti in rovina, ma a quanto pare ciò non basta per evitare che alcuni di questi artisti, come per esempio Diamond, vengano messi sotto processo. La domanda è: anche se non autorizzata non si tratta comunque di arte? Purtroppo ci sono opinioni diverse in merito, anche se forse c’è solo bisogno di capire cosa sia veramente la Street Art. Perché quando parliamo di arte di strada, non intendiamo le semplici scritte o disegni senza alcun senso, realizzati da ragazzi per occupare il loro tempo libero, ma parliamo di opere con un progetto sotto, create da persone che hanno studiato per poter disegnare in quel modo e che semplicemente portano fuori dai musei ciò che da sempre affascina l’uomo, cioè l’arte. Quando parliamo di Street Art parliamo di un arte che tutti possono ammirare e che non pretende un museo, o un luogo particolare per mostrarsi. In ogni caso qualunque sia la vostra opinione, rimane inopinabile la validità di questo progetto che ha permesso a questo quartiere di essere valorizzato attraverso l’aiuto di più di venti famosi street artists contemporanei.