Bastava Chiedere!

Recensione di Romina Musella e Alessia Polsi (4Q)

Aprile 2021


Recensione Bastava Chiedere!

Autrice e fumettista: Emma

Genere: graphic novel

Titolo: Bastava Chiedere! 10 storie di femminismo quotidiano

Casa editrice: Editori Laterza

Pagine: 186

Prima edizione: febbraio 2020


Il libro racconta storie della vita quotidiana di diverse donne, tra cui Emma, blogger, fumettista e ingegnera informatica francese, nonché protagonista e autrice del testo. 

La narrazione è fluente, grazie alla divisione in capitoli specifici, ai fumetti, ai disegni colorati e alle didascalie che contraddistinguono il libro. 

Non è possibile individuare una vera e propria trama di questo racconto, dato che i concetti su cui si sofferma l’autrice riguardano le “molestie” mentali che ogni donna subisce nella sua vita senza accorgersene, poiché consuete nella società attuale. 

Un argomento che viene affrontato, che è cardine della vita di una donna, è la definizione di “carico mentale”, ossia quel processo per cui, seppur inconsapevolmente, le donne si fanno carico di tutte le incombenze complicando la loro vita per semplificare quella di chi amano: ”bisogna comprare le verdure per la settimana”; “sono in ritardo per il pagamento del portiere”; “oggi i bambini escono prima da scuola”.

Un altro meccanismo spiegato nel libro è il concetto di “lavoro emozionale”, ossia il modo in cui le donne si sforzano di modulare e moderare l’espressione delle loro emozioni in funzione delle aspettative degli altri, soprattutto nei contesti professionali. 

I fumetti sono concisi, chiari e raccontano esplicitamente, e a volte con un linguaggio piuttosto crudo e immediato, le difficoltà che ogni donna deve affrontare nel corso della propria vita. 

Il libro mostra una visione della realtà piuttosto realistica, ma il vero problema, è che il lettore  si rende conto della drammaticità delle varie situazioni solo dopo aver concluso ogni capitolo.

Questo è un libro che fa riflettere, che incuriosisce e, invita a prendere posizione: come scrive la stessa autrice: “se ancora non sei femminista, scoprirai di esserlo”. 

Chi legge si rende conto, dopo aver concluso la lettura del racconto, che la nostra società è basata sul patriarcato: “Per molte di noi vedersi in questo libro sarà una rivelazione, per altre un dolore, per tutte un’opportunità preziosa”. 

Il libro rispecchia la realtà di innumerevoli donne.

Quindi per tentare di “combattere” questi stereotipi, tra cui la “Toxic Masculinity” (scoprirete cos’è leggendo il libro) e la libertà di una donna di vestirsi e comportarsi come desidera, l’autrice offre  alle donne, oltre a vari spunti di riflessione, anche alcuni consigli su come comportarsi con  uomini, per far capir loro l’inadeguatezza dei loro gesti o delle loro parole.