Meraviglia

di Francesco Vidotto

Mondadori 2017

Valentina Di Stefano IV B

Una matassa inestricabile lega due vite, a volte sembra sciogliersi, svilupparsi, svanire, ma i nodi reggono gli urti.  I due fili persistono avvinghiati tra loro, è nell’unione la sopravvivenza, è nel contatto l’energia.

L’esistenza di Lorenzo si intreccia nella vita di Lavinia; la complicità, l’intimità alimentano i loro destini, le diversità li accompagnano, tentano di dividerli, gravano sui loro cuori, intralciano il loro cammino ma profumano di vittoria.

“L’amore quando non finisce rimane sospeso per sempre”

Il carattere ribelle, quasi eversivo di Lavinia scuote sin da subito la riservatezza e la goffaggine di Lorenzo, penetra chiassosa e brillante nell’animo del ragazzo, ne permea la natura, ne invade la sensibilità, fluisce in veste di determinazione nell’agire del giovane uomo.

La purezza dei due ragazzi è graffiata dall’inesorabile alternarsi di sventure e gioie, dolori e piaceri, cui insieme cercano di trovare rimedio, ricucendo alla svelta le ferite più superficiali, medicando invece quelle assai profonde. Tale atteggiamento non sarà comunque capace di garantire loro una vita unita e sana; li porterà tuttavia su binari diversi, su rotte opposte e lontane in cui la distanza vissuta nell’ossessiva e intima ricerca dell’altro, costituirà la chiave di volta nello sviluppo di due diversi futuri, il cui unico punto d’incontro sarà per anni un piccolo libro, un “Alter ego”della loro storia d’amore, fogli macchiati di infiniti ricordi di vita passata.

Sfondo ideale della storia sono le Dolomiti pungenti, l’atmosfera rarefatta, l’aria limpida e fresca di montagna, la melodia del vento, il fruscio degli abeti di Tai di Cadore. E’ la località natia di Lorenzo, abitata dal silenzio dell’orizzonte, protagonista di una quiete sonora che non di rado muta in frastuono, se paragonata al rumore del vuoto, al dolore dell’assenza. 

Gli alti fusti verdi saranno tuttavia spettatori di una nuova ed improvvisa rinascita, del risveglio di due vite conciliate in una sola: Lola.

L’autore del libro, Francesco Vidotto, dedica ogni singola pagina, ogni parola, ogni speranza agli “alberi verdi”, uomini sognanti e pieni di desideri che con il passare del tempo sbiadiscono di colore, ma non perdono la smania di esistere. Tali aspirazioni sono condotte sempre ad una conclusione, che se anche non coincide con quella di partenza, ne esaudisce almeno una parte e spesso la più grande, la più importante. Nessuno  va accantonato, ognuno deve avere la possibilità di nutrire il proprio manto verde di foglie, negando il passo alla solitudine, ai rimpianti.

Le parole del romanzo scivolano sotto gli occhi di noi lettori, in veste di consigli, risvegliano gioie ed emozioni narrate per non esser dimenticate, la scrittura dolce e al contempo fluente e spigliata cura le piaghe e i tormenti dei giovani protagonisti.