Premio Scelte di Classe

Il fiore perduto dello sciamano di K 

di Davide Morosinotto

Recensione di Sara Nicosia

Il fiore perduto dello sciamano di K è un romanzo scritto da Davide Morosinotto e pubblicato nel 2019.

Ambientato a Lima, Perù, narra la storia di Laila, una ragazza costretta a vivere nell’ospedale di Santo Toribio a causa della malattia da cui è affetta...

Al Santo Toribio Laila conosce “el Rato” un suo coetaneo orfano che ha da sempre vissuto in ospedale, tra i due nasce una forte amicizia che li avvicina sempre di più.Durante uno dei soliti e noiosi pomeriggi dentro l’ospedale, per ammazzare la noia, el Rato decide di coinvolgere Laila in uno scherzo al bibliotecario: lo avrebbero spaventato facendolo svegliare di soprassalto.

Lo scherzo non finisce bene e i due si ritrovano accidentalmente in possesso di un diario scritto da un dottore che lavorava lì: il dottor Clarke. Tra le numerose pagine presenti nel diario quella che  attira l’attenzione di Laila è una dove si parla di un misterioso fiore perduto appartenente agli sciamani della tribù di K, in grado di curare tutte le malattie. Clarke in quelle pagine racconta il viaggio intrapreso da lui e il suo amico Miguel Castillo alla ricerca della tribù di K.

Laila e el Rato spinti dalla voglia di guarire la ragazza, ma anche dalla curiosità di esplorare il mondo esterno del ragazzo, decidono di partire anch’essi quella stessa notte per trovare il fiore perduto. Il viaggio è duro, lungo e straziante ma anche affascinante e curioso; i ragazzi saranno bloccati da diverse peripezie ma continueranno il loro viaggio con sempre più grinta.

Il romanzo è scritto in prima persona ma ogni capitolo è narrato da un personaggio diverso. L’inizio di ogni capitolo è caratterizzato dalla raffigurazione di un animale diverso per ogni personaggio che narra. In alcuni punti del libro le frasi si inclinano e si incrociano, in altre parti le parole sono più sfocate per sottolineare la progressiva cecità di Laila, mentre in altri punti ancora le parole sono marcate in neretto.

Ho trovato questo romanzo avvincente, di facile lettura e non scontato; gli avvenimenti sono inaspettati e intriganti. Inoltre tratta argomenti importanti come la morte,l’amicizia, la lealtà e l’amore; non il classico amore, ma quello che si crea tra due ragazzi che pur conoscendosi da poco sono pronti a proteggersi a tutti i costi e sono pronti a scegliere di passare gli ultimi giorni insieme ad aiutarsi, a ridere e a sorreggersi piuttosto che abbandonarsi al brutto destino di Laila.