Circolo dei lettori Paladini


Recensioni e consigli di lettura a cura del Circolo dei lettori della sede di via Paladini 

Natalie Jenner, Le ragazze della libreria Bloomsbury


Le donne avevano sperato in un nuovo inizio per tutti; e invece le opportunità per loro erano ancora razionate come il cibo".


Recensione di Daniela Vona (4E)

"Le ragazze della libreria Bloomsbury", edito in Italia dalla casa editrice Mondadori e pubblicato nel 2022, è un romanzo dell'autrice inglese Natalie Jenner. Il libro si compone di 345 pagine, disposte in quarantatre capitoli.

Il romanzo è ambientato nel 1950 a Londra, dove si trova una libreria gestita ancora con severità e rigore tipici dei tempi antichi. Il direttore ha stabilito cinquantuno regole inviolabili che non lasciano spazio alle tre dipendenti che ci lavorano: Vivien, rimasta sola dopo l'uccisione del fidanzato in guerra, lavora nel reparto narrativa insieme al collega Alec, con il quale non scorre buon sangue; Grace, che mantiene il marito e due figli grazie al lavoro da segretaria, si trova a lottare tra dovere e sogni irrealizzati; Evie, l'ultima arrivata, una delle prime donne a laurearsi a Cambridge, si è vista sbarrare la strada e la carriera da uomini meno competenti di lei, solo perché maschi. Finché un malore improvviso del direttore e il ritrovamento di un libro prezioso cambieranno per sempre le sorti della libreria.

Nel libro viene usato sia il discorso diretto che quello indiretto, così come anche il monologo interiore. Il registro è colloquiale e informale ma privo di espressioni dialettali e gergali. Dialoghi e descrizioni sono presenti in egual misura e viene usata la terza persona singolare per tutto il corso della narrazione. I personaggi sono ben caratterizzati, descritti in modo chiaro e facilmente immaginabili; in particolare la descrizione dei pensieri e delle azioni rendono "vivo" il romanzo. Inoltre tutti hanno vite e storie diverse tra loro che li contraddistinguono, rappresentando così non solo un prototipo di persona, ma vari e molteplici. Le loro storie si intrecciano e si uniscono a formare una complessa rete di relazioni e rapporti. La storia è inventata, ma verosimile: infatti non appare strano il desiderio di emancipazione delle tre protagoniste, visto il periodo storico nel quale la storia si sviluppa. Inoltre tra i personaggi inventati, l'autrice inserisce persone reali, come Sonia Brownell Blair, moglie dell'autore inglese George Orwell, Marguerite "Peggy" Guggenheim, collezionista d'arte statunitense e Samuel Beckett, drammaturgo irlandese, per citarne alcuni. Il libro è piacevole e molto scorrevole, ma più di tutto interessante, perché non solo narra le vite di tre donne tanto diverse tra loro e con un unico obiettivo in comune, ma anche perché può essere considerato sia una finestra sul passato che sul presente. Infatti, pur essendo ambientato nel ventesimo secolo, ricorda molto i nostri tempi: la voglia di emancipazione e i diritti delle donne sono solo alcuni temi trattati nel romanzo che trovo estremamente attuali. Ho apprezzato del libro, oltre ai temi già citati, gli accenni alla Jane Austen Society e i costanti riferimenti ad autrici del passato poco conosciute e dimenticate dal tempo solo perché considerate meno degne di stare su uno scaffale rispetto ai loro colleghi maschi. In particolare viene nominata Jane Webb, scrittrice inglese del 1800, e il suo romanzo rivoluzionario, e oserei dire quasi profetico, "The Mummy! A Tale of the Twenty-Second Century", che è la "chiave" di tutto il romanzo.

In ultima analisi, trovo che "Le ragazze della libreria Bloomsbury" sia un romanzo adatto a tutti, semplice e lineare, divertente e appassionante, ma soprattutto interessante e ricco di importanti riflessioni. Vorrei concludere con un estratto del libro: "Le donne avevano sperato in un nuovo inizio per tutti; e invece le opportunità per loro erano ancora razionate come il cibo".

L’INVENZIONE DELLA FELICITA’


AUTRICE: Benedetta Gargano

GENERE: Narrativa Contemporanea 


Recensione di Margherita Paloscia


LA STORIA: Questa è una storia d’amore tra una nonna e una nipote che rifiutano di farsi separare dalle incombenze della vita, dalla convivenza, dalle convenienze, persino dalla morte. Tutto inizia con la dolce Benedetta, donna sposata e amante della cucina che, per salvare la nonna ormai anziana da una casa di cura, la ospita nella sua abitazione insieme a suo marito e alle sue abitudini. Lo svolgimento del libro è incentrato sul loro periodo insieme e sulle perle di saggezza che solo una persona che amiamo e che abbiamo vissuto può regalarci. La storia termina con la nonna che, dopo aver dispensato consigli e regalato un senso alla vita di Benedetta, passa a miglior vita.


3 EMOZIONI FINITO IL LIBRO:

Malinconia

Serenità

Gioia


CONSIGLIO IL LIBRO: Per la sua dolcezza e la facile comprensione, è il tipico libro da poter leggere la sera prima di addormentarsi, è ricco di insegnamenti e di sfondoni comici ma allo stesso tempo, la scrittrice, condivide con i suoi lettori un messaggio importante: non dare mai nulla per scontato e viversi le persone che amiamo fino all’ultimo fiato.

Un giorno sarà troppo tardi e ci domanderemo se siamo stati in grado di dir loro che le amavamo la giusta quantità di volte.

Mi ha fatto pensare che spesso ci scordiamo di dare importanza alle piccole e pure cose della vita che, come diceva Montale, è ricca di “coincidenze, prenotazioni, trappole, scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede”.

Obliamo che questa realtà è resa tale dalle persone che ci stanno vicine sottovalutando i momenti che ci donano e i loro insegnamenti, che sono la vera invenzione della felicità.

"GIURA"

 

AUTORE: Stefano Benni

GENERE: Rosa

LA STORIA:  Febo e Lunaria sono due bambini che vivono nella cittadina di Trafiume, fin da piccoli giurano di non dimenticarsi mai. La vita li separa più volte e altrettante li fa rincontrare, ma le avventure che compiono nel corso del tempo non sono nient’altro che fiumi con lo stesso delta. I due protagonisti, infatti, si ameranno per sempre facendo realizzare le ipotesi del destino e rispettando la promessa fatta in quel di Trafiume.


TRE EMOZIONI FINITO IL LIBRO:

Speranza

Stupore

Malinconia

 

CONSIGLIO IL LIBRO: Per lo scorrere fluido e per l’immediatezza dei messaggi che infonde e la speranza che dona a chi lo legge in un amore che superi i confini posti dall’irrequietezza della vita.

Personalmente ho trovato un po’ strano che ai due personaggi sia servito un giuramento per non dimenticarsi mai.

Una volta che una persona entra nella nostra vita, che sia destinata a starci due minuti come in eterno,  non potremmo mai dimenticarla perché gli insegnamenti e le emozioni vanno al di la della concezione del tempo e del suo scorrere.

Cristina Campos, Pane al limone con semi di papavero

Recensione di Alice Cappabianca

Pubblicato dalla casa editrice Giunti, è il primo romanzo della 

scrittrice Cristina Campos.

Ambientato nell'isola di Mallorca, il libro narra in un'ambientazione prettamente bucolico, la storia di due sorelle completamente diversa tra di loro; la prima, Anna, bionda e delicata  intrappolata in un matrimonio infelice; la seconda, Marina, il maschiaccio della famiglia e medico senza frontiere.

Dopo aver perso quasi completamente i rapporti, le due sorelle saranno costrette a incontrarsi, quando scoprono di aver ereditato da una donna sconosciuta un vecchio mulino, che non vedono l'ora di vendere, ma al momento di firmare il contratto di vendita della proprietà, Marina ha un ripensamento, e ciò cambierà completamente le loro vite.

Il libro risulta scorrevole e coinvolgente, riducendo ad alternare momenti idilliaci ad  più aspri

LIBRO CON UNA COPERTINA CHE TI PIACE

Elisa Puricelli Guerra, Cuori di carta

Recensione di MARIA RITA MANCIOCCHI, 5L

Amicizia, amore, avventura, segreti, conflitto tra adulti e ragazzi, queste parole riassumono un libro come “cuori di carta”, romanzo del 2012 pubblicato da Einaudi Ragazzi e scritto da Elisa Puricelli Guerra, classe 1970.

Laureata in storia medievale e autrice di titoli per ragazzi, la Puricelli Guerra in 213 pagine è in grado di trasportare il lettore in una storia avvincente, dinamica, ricca di colpi di scena e in continuo sviluppo, adatta principalmente per ragazzi agli inizi della propria fase adolescenziale, ma anche per i più maturi.

Cuori di carta è la storia di Dan e Una e dei loro amici. Tutti loro vivono confinati in un istituto, passando le loro giornate scandite da una musica tanto monotona, quanto la loro quotidianità all’interno della struttura.

“Ciao, chiunque tu sia! Ti avviso che questo non è un messaggio misterioso scritto in codice, è un'offerta di amicizia…”

Sarà questo messaggio lasciato da Una all’interno del libro “Puck il folletto” nella biblioteca dell’istituto, e trovato poi da Dan, a segnare un nuovo inizio nelle loro vite.

Dan e Una instaureranno una profonda amicizia che fiorirà poi in amore senza mai incontrarsi, continuando a comunicare tramite i bigliettini lasciati nel libro. Si raccontano le loro giornate, le lezioni che ognuno frequenta, parlano delle loro rispettive passioni, dei loro compagni e di quanto la “medicina” sarà necessaria affinché la cura per la quale sono nell’istituto sia efficace.

Cosa sia questa “medicina” rimane nascosto al lettore, ma non è solo questo il segreto che si cela tra le pagine del libro. L’istituto è davvero un posto così onesto come appare?

La casuale scoperta di un misterioso deposito sarà ciò che farà instaurare questo dubbio nei nostri protagonisti. 

Sarà esatto o no? Non resta che leggere il libro per scoprirlo. 

Libro scritto da una donna

Il nostro giorno verrà

Edith Joyce

Recensione di MARIA RITA MANCIOCCHI 5L

“Il nostro giorno verrà” è il primo romanzo della scrittrice esordiente Edith Joyce, 27 anni, laureata in psicologia. 

Edith ha definito l’Irlanda come “il suo luogo dell’anima”, ed è qui che è ambientata la storia di Erin, raccontataci da lei stessa in prima persona. 


All’inizio della narrazione, Erin non è altro che una ragazzina di 8 anni, che nonostante la sua giovane età, aveva già compreso il difficile futuro a cui era destinata. Lei e i suoi fratelli John e Stephen, insieme alla madre, una donna irlandese, sono vittime fin da subito della prepotenza e crudeltà del padre e di tutta la società inglese del primo novecento, una società nella quale essere irlandese equivaleva a essere privi di libertà. 


“Gli irlandesi sono un popolo pigro, dovrebbero davvero imparare dall’industriosità degli inglesi.”


E’ l’estate del 1914, il giorno del quattordicesimo compleanno di Erin e l’odio, l’intolleranza, il mito del più forte, sono nemici abbastanza forti da insinuarsi all’interno della famiglia, portando inevitabilmente alla sua rottura: John sarà arruolato nella guerra come volontario, Stephen fuggirà a Dublino dove Erin lo raggiungerà.

Il viaggio attraverso la consapevolezza di Erin culmina quando maturerà un violento desiderio di rivalsa e vendetta contro gli inglesi: lei vuole combattere.

Tuttavia, per una donna dell’epoca è estremamente difficile essere ascoltata e aiutata. 

In 220 pagine vengono rappresentati da un lato l’uomo in tutta la sua atrocità e follia che lo porta alla guerra, che investe e distrugge tutto e tutti, dall’altro l’amore verso la propria patria e la libertà. 

La storia di Erin termina dopo le rivolte di Pasqua del 1916 e del 1919, dopo anni di sofferenza incomincia a vedere uno spiraglio di luce al fianco di Sean, suo compagno nella lotta all’indipendenza.

Tracy Chevalier, La ragazza con l'orecchino di perla

Recensione di Daniela Vona (4E)


"La ragazza con l'orecchino di perla", pubblicato per la prima volta nel 1999 in Inghilterra e nel 2000 in Italia dalla casa editrice Neri Pozza, è un romanzo dell’autrice statunitense Tracy Chevalier. Il libro è composto da 237 pagine, divise in quattro sezioni temporali. 

Il romanzo è ambientato nel XVII secolo a Delft, città nella contea delle Fiandre. Griet, la giovane figlia di uno dei più rinomati decoratori di piastrelle della città, appena sedicenne, viene mandata in servizio presso la casa del pittore Johannes Vermeer e la sua famiglia, dove si vede costretta a lavorare come domestica per una misera paga. L'unico aspetto positivo che rende meno faticose quelle giornate è poter osservare, durante le pulizie, l'atelier e le opere del pittore, con il quale presto svilupperà una relazione fatta di sguardi e frasi non dette, che porterà alla creazione del celebre ritratto "La ragazza con col turbante", giunto a noi come la più enigmatica delle opere di Vermeer. 

Il libro può essere considerato narrativa storica, oltre che semplice romanzo, perché le vicende che vengono raccontate sono invenzioni verosimili basate sulla Storia vera e propria, che si trova nel racconto attraverso persone realmente esistite, come lo stesso pittore, Johannes Vermeer, avvenimenti accertati, come la peste del '600 presente in tutta Europa, o semplicemente attraverso le testimonianze più concrete e certe, ovvero gli stessi quadri. Nel corso della narrazione viene sempre usata la prima persona singolare e quindi anche i monologhi interiori, entrambi attraverso l'unico punto di vista, ovvero quello della protagonista. Vengono impiegati in particolare i discorsi diretti, con uno scambio di battute rapido e colloquiale. Il registro è informale, di facile comprensione e lineare, ma senza la presenza di forme dialettali o gergali. Le descrizioni presenti vengono usate per esprimere al meglio le opere del pittore, analizzate con estrema minuziosità, tanto da rendere quasi un "gioco" cercare di comprendere di quale quadro sia la descrizione nel libro, così che l'immaginazione possa trovare un riscontro concreto nella realtà. Questo è sicuramente un altro punto di forza del romanzo: infatti poter visualizzare ciò che l'autrice scrive, permette di far immergere e coinvolgere ancora più il lettore nella narrazione. Sono inoltre presenti vari personaggi, dei quali vengono principalmente analizzate le caratteristiche fisiche, ma si può considerare solo una la protagonista: la ragazza con l’orecchino di perla, ovvero Griet, descritta in particolare nei suoi caratteri psicologici. Come personaggio principale invece si può individuare il pittore Johannes Vermeer, caratterizzato dal punto di vista fisico più che psicologico, poiché le descrizioni rappresentano ciò che la protagonista femminile vede e sente, che di conseguenza non riesce a comprendere a pieno la psicologia dietro un personaggio così taciturno e impenetrabile come il pittore, il quale però riesce a sorprendere la protagonista, così come anche il lettore, attraverso frasi enigmatiche, seppur apparentemente semplici, come "Il bianco non è solo bianco. Scoprirai che di bianco puro nelle nuvole ce n’è ben poco, eppure la gente dice che sono bianche".

Per concludere quindi ritengo che la lettura sia stata particolarmente piacevole, estremamente scorrevole e coerente. Non ho mai trovato sezioni monotone nella narrazione, ma anzi sono rimasta, per così dire, "incollata" alle pagine e presto "catapultata" nel romanzo. Infine, mi sentirei di consigliare il libro in particolare agli amanti dell'arte, ma anche a tutti coloro che vorrebbero veder dipinta la propria immaginazione.

Pablo Neruda, Cento sonetti d'amore

Recensione di Alice Cappabianca 

Cento sonetti d'amore, pubblicato dalla casa editrice Passagli Poesia è una raccolta di sonetti scritti dall'autore e uomo politico del Novecento cileno, Pablo Neruda. Il libro contiene un totale di cento sonetti, come si può presupporre dal titolo, con testo a fronte in spagnolo.

Presente una parte introduttiva sulla poetica dell'autore, e sulla scelta dell'editore di raccogliere tutto quelle poesie legate dal filone dell'amore per la donna amata, Matilde, comparata dal poeta alla Terra, nel libro si attraversano tramite le poesie le parti della giornata andando dal mattino alla notte, passando per il mezzogiorno e la sera.

Le poesie raccolte, sono di piacevole lettura, sono presenti all'interno dei sonetti diverse similitudini con un mondo rurale e anche uno sguardo verso la politica in alcuni di questi; la lettura risulta scorrevole anche per il fatto che anche se le poesie sono simili tra di loro presentano sempre quel qualcosa che le differenzia l'una dall'altra, creando così unicità tra di loro ma senza causare noia.