Una performance intima e luminosa ospitata da Cavallo Blu APS negli spazi di Palazzo Roncalli.
Ci sono spettacoli che chiedono di essere guardati, e altri che chiedono di essere ascoltati. La “Trilogia della Cicatrice” di Guido Celli appartiene alla seconda categoria: una performance che si muove tra poesia e teatro, sospesa nel punto esatto in cui la parola smette di essere testo e diventa esperienza. Il 13 dicembre, nelle sale di Palazzo Roncalli, Vigevano accoglie una delle voci più originali della nuova scena poetica italiana. E lo fa grazie a Cavallo Blu APS, associazione che negli ultimi anni sta portando sul territorio progetti culturali in cui arte, cura e comunità si intrecciano con naturalezza.
Una performance che attraversa la vita familiare.
È difficile riassumere in poche righe ciò che Guido Celli porta in scena con la Trilogia della Cicatrice: poesia, recitazione, storia personale, arte. Tre capitoli, tre canti poetici, tre ferite che diventano voce. La Trilogia è composta da “Era solo un ragazzo”, dedicata al padre, “Madre materno”, dedicata alla madre, e “Specchio sorella”, rivolta alla sorella. Sono testi che raccontano la vita familiare dell’autore a distanza di anni, ma che sul palco diventano molto più di una memoria privata. Celli li offre al pubblico con una performance intensa e struggente, in cui ogni parola diventa un varco: non solo verso il proprio passato, ma verso un incontro possibile con gli altri. Portare in scena queste opere significa per lui cercare relazioni, legami, una comunità di ascolto con cui condividere un percorso. L’autore si fa poeta per prendersi cura di un’esperienza, riguardandola per trasformarla in conoscenza. Come dice lui stesso, è un modo per “provare a imparare il Mondo come in un racconto” — e restituirlo a chi ascolta.
Chi è Guido Celli e perché sta parlando a così tante persone.
Classe 1979, romano, Celli è uno di quegli autori che hanno riportato la poesia in scena senza farla sembrare letteratura che sale sul palco. La sua opera circola molto online, ma è dal vivo che il suo lavoro prende piena forma: confessione, ritmo, quiete e improvvisi picchi emotivi si mescolano senza artifici. Non è attore, non è narratore, non è semplice performer: è qualcuno che usa la parola per fare spazio, per permettere al pubblico di entrare in contatto con quel territorio fragile che tutti abitano e che pochi nominano.
Cavallo Blu APS: un ecosistema dove l’arte incontra le persone.
Ospitare Celli non è una scelta casuale. Cavallo Blu APS, impegnata in progetti culturali e sociali tra Vigevano e Milano, lavora da anni per creare spazi di espressione e inclusione: atelier artistici, laboratori, iniziative culturali che mettono al centro la relazione, l’ascolto e la creatività. Portare la “Trilogia della Cicatrice” in città significa proporre un momento di ascolto collettivo, di risonanza, di dialogo su temi che spesso lasciamo ai margini: la famiglia, la perdita, la cura, la possibilità di riscrivere la propria storia. Un invito alla presenza Lo spettacolo dura circa cinquanta minuti. Non è uno spettacolo da vivere distrattamente. È un invito a fermarsi, ad ascoltare, a lasciarsi toccare senza fretta.
Appuntamento sabato 13 dicembre, alle 21:30, a Palazzo Roncalli.
I posti sono limitati: la prenotazione è consigliata.
Info e prenotazioni: www.cavalloblu.org/guidocelli
Ingresso a offerta