«Se otto ore vi sembran poche, provate voi a lavorar»: così cantavano i lavoratori che chiedevano l’istituzione della giornata lavorativa di otto ore. Nell’ambito di queste lotte, nacque la celebrazione del Primo maggio o Festa dei lavoratori.
Il Primo Maggio, conosciuto come la Festa dei Lavoratori, è celebrato in molti Paesi del mondo come occasione per onorare le lotte e i traguardi raggiunti dai lavoratori per migliorare le condizioni lavorative. Questa ricorrenza ha radici profonde nella storia dei diritti dei lavoratori, risalendo alla seconda metà del XIX secolo.
Le origini del Primo maggio vanno ricercate nel movimento sindacale degli Stati Uniti. Durante la Seconda rivoluzione industriale, i lavoratori avanzarono una rivendicazione: la giornata lavorativa doveva durare otto ore e non essere più lunga, come avveniva fino ad allora. La richiesta delle otto ore fu accettata dai datori di lavoro di Chicago nel 1866 ed entrò in vigore nello Stato dell’Illinois il primo maggio dell’anno successivo. Le organizzazioni sindacali, tra le quali i Knights of Labor (cavalieri del lavoro), si attivarono perché la normativa fosse estesa in tutti gli Stati Uniti e il primo maggio 1886 organizzarono uno sciopero nazionale a oltranza per sostenere la richiesta. Lo sciopero ebbe luogo anche a Chicago, dove il 4 maggio scoppiarono scontri violenti tra scioperanti e polizia. In piazza Haymarket, dal corteo di lavoratori fu lanciata una bomba contro gli agenti, che risposero sparando sulla folla. Quattro anarchici furono accusati di aver lanciato la bomba e impiccati nel 1887 dopo un processo farsa. Nel 1890 la Seconda internazionale, l’organizzazione che riuniva i partiti socialisti di tutto il mondo, stabilì di dedicare la giornata del Primo maggio alla memoria dei “martiri di piazza Haymarket”, come furono ribattezzati i quattro lavoratori impiccati. La celebrazione della ricorrenza si affermò in tutte le organizzazioni socialiste e fu accettata dai governi di molti Paesi come festività nazionale.
La Festa dei lavoratori ha in certa misura sostituito le celebrazioni che in molte culture antiche si organizzavano verso l’inizio di maggio per festeggiare l’arrivo della bella stagione. Nel mondo romano, per esempio, il primo giorno di maggio (all’epoca chiamato calende di maggio) si celebrava la dea Flora, protettrice degli alberi. La celebrazione della primavera, nota come Calendimaggio, è rimasta viva per molti secoli e ancora oggi è festeggiata in alcune località. Dalla fine dell’Ottocento, però, il Calendimaggio è stato rimpiazzato dalla festa dei lavoratori, con la quale non ha connessioni dirette (come abbiamo visto, la data del Primo maggio per celebrare il lavoro è stata scelta per altre ragioni). Il fatto di “innestarsi” su una tradizione antica ha però agevolato l’affermazione della festa dei lavoratori.
Nel tempo, il Primo Maggio è diventato un momento non solo per ricordare le difficoltà passate, ma anche per celebrare i diritti conquistati e riflettere sulle sfide future nel mondo del lavoro. In Italia, la giornata è particolarmente sentita, con manifestazioni, cortei e eventi culturali organizzati in tutto il Paese. Uno degli appuntamenti più noti è il grande concerto che si tiene a Roma, unendo musica e impegno sociale.
In alcuni Paesi, la festa dei lavoratori si celebra in una data diversa. Negli Stati Uniti, per esempio, il 1° maggio non si celebra la festa dei lavoratori, che cade invece il primo lunedì di settembre, come stabilito da una legge emanata nel 1894 dal presidente Grover Cleveland.
La Festa dei Lavoratori non è solo una data nel calendario, ma un simbolo di solidarietà, resistenza e speranza per un futuro lavorativo più equo e dignitoso.
Fonte: https://www.geopop.it/cosa-si-festeggia-il-primo-maggio-origini-e-storia-della-festa-dei-lavoratori/