C’è qualcosa di nuovo nell’aria politica di Vigevano. Non si tratta solo di nomi o alleanze, ma di un metodo: quello del confronto, dell’ascolto, della costruzione paziente. Dopo mesi di incontri, tavoli tematici - le quattro edizioni del Partecipa day - e scambi tra realtà diverse, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Polo laico sono diventate l’asse di un'alleanza molto più ampia che va da Rifondazione comunista a Italia Viva e Azione, passando per AVS. L'accordo è stato siglato lunedì sera, 24 novembre, alla sede dell’Auser.
La serata, oltre che alla sottoscrizione dell'accordo, è stata dedicata alla messa in comune delle idee che costituiranno l’ossatura del programma elettorale. Dalla rigenerazione urbana alla partecipazione attiva, dalla trasparenza amministrativa ai servizi sociali, dall'ambiente alla multicultura, ogni tema è stato toccato con l’obiettivo di costruire un programma che non sia solo una somma di punti, ma una visione di città il più possibile condivisa. Infatti, ciò che dovrà fare da collante di forze diverse, che in questi mesi hanno fatto prove di dialogo, sarà proprio la condivisione di una piattaforma di proposte, il più possibile praticabili, per progettare la Vigevano degli anni futuri.
I prossimi passi dovranno essere la formazione delle liste e l’individuazione del candidato/a sindaco. Che sarà sicuramente una persona esterna ai gruppi che formano la coalizione, un profilo civico, ma che dovrà condividere e fare proprio non solo il programma, ma soprattutto la visione che ci sta dietro. Una città che dovrà trovare una nuova identità, puntando sulla qualità della vita, i servizi alla persona, un lavoro attrattivo per le aziende e i lavoratori, un'offerta culturale di livello, la sostenibilità ambientale e sociale. E molto altro. Quale sarà il ruolo dell'amministrazione? Al contrario della concezione “liberista” della destra, che lascia tutto in mano ai privati, rinunciando a guidare i processi e limitandosi “a chiudere le buche”, il centro-sinistra, se andrà al governo della città, si caratterizzerà come cabina di regia, ovvero come un ente che indirizza, sostiene, fa rete, mette insieme pubblico e privato, monitora e alla fine valuta il risultato ottenuto.
Dunque, la sfida è aperta. Speriamo che Vigevano sia pronta a voltare pagina.
Elena Gorini