È stato il Papa degli ultimi, degli emarginati, il Papa della giustizia sociale e dell’impegno per il Pianeta: il suo potente messaggio di pace e di fraternità resterà un’impronta durevole di vicinanza, compassione, amore per il prossimo che continuerà a lasciare il segno.
Di fronte a questa dolorosa perdita, la nostra vicinanza va alla comunità cattolica e a tutte e tutti coloro che nel mondo lo piangeranno e ne porteranno avanti l’impegno per i più poveri.
Papa Francesco: Un Pontificato di Speranza e Cura per il Creato
Papa Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio, è stato eletto il 13 marzo 2013 come primo pontefice proveniente dall'America Latina e primo gesuita a ricoprire il ruolo di guida della Chiesa cattolica. Il suo pontificato si è distinto per uno stile pastorale semplice e diretto, un'attenzione particolare agli ultimi e un impegno profondo per la giustizia sociale e ambientale.
Papa Francesco ha posto al centro del suo magistero temi fondamentali come la pace, la fraternità universale, l'accoglienza dei migranti e il rinnovamento della Chiesa. Con l'enciclica Fratelli Tutti (2020), ha rilanciato l'importanza del dialogo e della solidarietà tra i popoli, abbattendo muri di indifferenza e ostilità. Ha promosso una "Chiesa in uscita", vicina ai poveri e ai dimenticati, e ha affrontato con coraggio questioni interne come gli abusi, chiedendo perdono e avviando riforme significative.
Il suo impegno per la pace è stato costante, con appelli contro la guerra e gesti concreti di diplomazia. Ha inoltre dato voce a chi non ne aveva, visitando carcerati, migranti e comunità emarginate, e ha promosso un ruolo più attivo delle donne nella Chiesa.
Uno dei pilastri del pontificato di Papa Francesco è stato il suo impegno per la salvaguardia del Creato. Con l'enciclica Laudato Si' (2015), ha lanciato un appello globale per affrontare la crisi ambientale, sottolineando l'interconnessione tra giustizia sociale e giustizia ambientale. Ha denunciato il consumismo sfrenato e l'indifferenza verso il degrado del pianeta, invitando tutti, credenti e non, a prendersi cura della "casa comune".
Papa Francesco ha evidenziato come i cambiamenti climatici colpiscano soprattutto i più poveri e vulnerabili, richiamando i governi e le istituzioni a un'azione urgente e responsabile. Ha partecipato attivamente a conferenze internazionali sull'ambiente, ribadendo che la tutela del pianeta è una questione morale e spirituale.
Il pontificato di Papa Francesco ha lasciato un'impronta indelebile nella storia della Chiesa e del mondo. Il suo messaggio di amore, speranza e responsabilità verso il prossimo e il Creato continua a ispirare milioni di persone. La sua visione di una Chiesa più semplice, vicina ai bisogni dell'umanità e impegnata per un futuro sostenibile, rappresenta un faro di luce in tempi di incertezza.
Il ricordo di Giuseppe Querciola.
Se non sei parte della soluzione, sei parte del problema.
Erano i primi anni settanta quando questo slogan diventa celebre nel movimento ambientalista statunitense, che diede vita al primo Earth day.
Era il 1970, gli anni del presidente Kennedy, e grazie al senatore democratico Nelson, gli Stati Uniti presero consapevolezza della difesa dell'ambiente.
Ancora oggi il 22 aprile, si celebra la giornata della Terra, un'occasione per riflettere sulla bellezza del mondo naturale.
Quest'anno avrà un motivo in più per essere ricordata, arriva il giorno dopo la morte di Papa Francesco.
Nel 2015 scrisse l'enciclica Laudato si', dove affrontava il tema della cura della Casa comune.
Un'enciclica sull'economia integrale, dove la preoccupazione per la natura, l'equità verso i poveri, l'impegno nella società ma anche la gioia e la pace interiore risultano inseparabili.
Il Papa ha voluto evidenziare che la nostra terra maltrattata e saccheggiata richiede una conversione ecologica, un cambiamento di rotta, affinché l'uomo si assuma la responsabilità di un impegno per la cura della Casa comune, impegno che include anche l'attenzione per i poveri, e l'accesso equo per tutti alle risorse del pianeta.