Lunedì 13, al teatro Odeon, si è svolta l’assemblea degli iscritti, aperta anche ai simpatizzanti. L’estate scorsa il Coordinamento aveva deciso di tenere le assemblee almeno ogni tre mesi per fare in modo che gli iscritti e tutti coloro che si sono avvicinati o riavvicinati al circolo PD di Vigevano si sentano maggiormente coinvolti e informati su quanto accade al suo interno. È una richiesta venuta da più di uno dei presenti alla riunione, che hanno sottolineato l’esigenza di un maggiore coinvolgimento della base e di una presenza più capillare in città. Il problema non è di poco conto perché, per costituire un’alternativa credibile alla destra, occorre saper dare delle risposte, essere visibili e incisivi, diventare interlocutori delle associazioni, quelle di categoria e quelle che operano nei vari ambiti, sociale, culturale, ambientale. Pensiamo di poter affermare che ultimamente è in atto uno sforzo per migliorare, portando il partito fuori dal palazzo municipale, dove operano i consiglieri comunali, per rimetterlo in mezzo alla gente.
Come si fa?
Intanto con una presenza più efficace sui social (pagina FB, Instagram, canale YouTube, sito) e sui giornali, poi con i gazebo in piazza e al mercato, certo utili perché segnano una presenza, ma non sufficienti. Nelle prossime settimane, man mano che i toni della campagna elettorale diventeranno più accesi (tra l’altro potrebbe durare pochi mesi, fino a maggio 2025, o più di un anno, fino a maggio 2026), il circolo dovrà essere in grado di elaborare delle strategie per riuscire a parlare a un elettorato che vada oltre lo zoccolo duro che negli ultimi decenni ha votato più per fede che per convinzione. I risultati elettorali degli ultimi 25 anni dimostrano che questi numeri non bastano a vincere le elezioni e che è indispensabile cucire delle alleanze con tutte le forze che non si riconoscono nelle amministrazioni di centro destra che hanno governato la città, portandola a un degrado che sembra irreversibile. Un altro impegno del circolo sarà dunque quello di incontrare sia il Polo Laico e il M5S, con cui esiste una interlocuzione aperta in Consiglio Comunale, sia le altre forze che non hanno rappresentanti nella massima assise cittadina, ma con cui si può cercare di intavolare un dialogo. Il modello – è stato detto più volte – è l’operazione compiuta a Pavia dal sindaco Lissia che, mettendo insieme un’amplissima coalizione in modo “generoso”, è riuscito a vincere le elezioni e sta governando bene.
Durante la serata sono stati diversi gli interventi dei presenti; segnaliamo per ampiezza di vedute e lucidità di analisi quello dell’ex sindaco Valerio Bonecchi, che ha sottolineato la necessità di non appiattirsi sull’agenda della destra, ma di elaborare un proprio programma, fatto di poche ma significative parole d’ordine. Bonecchi ha menzionato alcune scelte sconsiderate dell’attuale amministrazione, come la richiesta al demanio di gestire in proprio il castello, sottoponendo il bilancio comunale a costi insostenibili; oppure la decisione di demolire la palestra Carducci, con un onere di 10 milioni di euro, per costruire nello stesso sito il nuovo palazzetto con mille posti a sedere e soli 37 posti auto. Un enorme attrattore di traffico, in pieno centro, non dotato di adeguati servizi! Pensando al programma, l’ex primo cittadino ha parlato soprattutto di infrastrutture: il primo tema è l’isolamento a cui è condannata Vigevano (“isola senza mare” - come disse Carlo Santagostino in Consiglio Comunale): il raddoppio selettivo, proposto dall’associazione MI.MO.AL, è una soluzione? E il collegamento per Milano come può superare il nodo di Abbiategrasso? Il PD regionale e quello locale devono trovare una quadra, altrimenti il partito è come “un pugile suonato”. Le questioni sul tappeto sono tante. Passando alla campagna elettorale, Bonecchi ha ammonito a trovare unità d’intenti con le altre forze ma anche al proprio interno e ha affermato che occorrerà costruire “una candidatura a sindaco credibile, di caratura civica, possibilmente che abbia già esperienza di vita amministrativa; nel Consiglio Comunale attuale – ha concluso - c’è qualche figura che risponde a queste caratteristiche”.
Elena Gorini