Con l’avvicinarsi delle date dell’8 e 9 giugno 2025, l’Italia si prepara a una tornata referendaria di rilevanza storica. I cinque quesiti abrogativi che verranno sottoposti al voto popolare riguardano temi cruciali: tutele sul lavoro, contratti a termine, responsabilità negli appalti e cittadinanza. Il Partito Democratico ha scelto di schierarsi apertamente a favore dei referendum, sostenendo il "Sì" su tutti e cinque i quesiti. Questa posizione segna una tappa importante nel percorso del PD, che si propone come forza riformista e progressista attenta ai diritti del lavoro e all’inclusione sociale.
Una scelta politica e valoriale
Elly Schlein, segretaria nazionale del PD, ha espresso in modo chiaro l’appoggio del partito alla campagna referendaria, definendola "una sfida fondamentale per il lavoro dignitoso, contro la precarietà, per un’Italia più giusta e inclusiva". Il sostegno del PD non si limita al voto favorevole, ma si traduce in un impegno attivo: eventi pubblici, mobilitazioni territoriali e una campagna di sensibilizzazione volta ad aumentare l'affluenza alle urne e a informare i cittadini.
I cinque quesiti referendari: la posizione del PD
Reintegro per licenziamento illegittimo (Jobs Act)
Il primo quesito propone di abrogare le norme del Jobs Act che hanno eliminato l’obbligo di reintegro per i lavoratori licenziati ingiustamente nei casi di contratto a tutele crescenti.
Posizione del PD: favorevole al “Sì”. Il partito intende ripristinare un principio di giustizia fondamentale nel diritto del lavoro, contrastando una visione troppo sbilanciata in favore delle imprese.
Tutela dei lavoratori nelle piccole imprese
Questo quesito mira ad eliminare la disparità che esclude le imprese con meno di 15 dipendenti dall'obbligo di reintegro in caso di licenziamento illegittimo.
Posizione del PD: favorevole al “Sì”. Il PD sottolinea che i diritti dei lavoratori non possono dipendere dalla dimensione dell’azienda.
Contratti a termine
Il referendum propone di abrogare le modifiche legislative che hanno facilitato l’utilizzo dei contratti a tempo determinato, riducendo le garanzie per i lavoratori.
Posizione del PD: favorevole al “Sì”. La precarietà diffusa è considerata un’emergenza sociale, e il PD punta a una riforma del mercato del lavoro basata su stabilità e tutele reali.
Responsabilità solidale negli appalti
Questo quesito chiede il ripristino della responsabilità solidale del committente per le violazioni in materia di sicurezza e contributi nei confronti dei lavoratori degli appaltatori e subappaltatori.
Posizione del PD: favorevole al “Sì”. Secondo il partito, è necessario un sistema che non permetta scarichi di responsabilità, soprattutto quando sono in gioco diritti fondamentali come sicurezza e retribuzione.
Cittadinanza italiana: dimezzamento dei tempi di attesa
L’ultimo quesito intende dimezzare da 10 a 5 anni il periodo di residenza necessario per gli stranieri extracomunitari per poter richiedere la cittadinanza italiana.
Posizione del PD: favorevole al “Sì”. Il partito vede questo intervento come un passo verso una cittadinanza più equa, moderna e inclusiva, in linea con i valori costituzionali di uguaglianza e integrazione.
Una convergenza con la CGIL e la società civile
Il sostegno del PD ai referendum si inserisce in una cornice più ampia di alleanze sociali e politiche. I quesiti sono promossi dalla CGIL, con cui il Partito Democratico condivide la battaglia per un lavoro più giusto. Schlein ha più volte ribadito che “questa è un’occasione per sfidare la legge del più forte”, indicando come i referendum rappresentino uno strumento per riequilibrare i rapporti tra capitale e lavoro, tra Stato e cittadino.
Il PD ha inoltre stretto un’alleanza con altre forze progressiste, ambientaliste e civiche, cercando di costruire una piattaforma politica ampia per difendere i diritti sociali minacciati dalle politiche degli ultimi anni, in particolare quelle promosse dal centrodestra.
Un impegno per la partecipazione democratica
Consapevole della sfida che rappresenta il raggiungimento del quorum (50% + 1 degli aventi diritto al voto), il PD si è impegnato non solo a sostenere il “Sì”, ma anche a favorire la massima partecipazione popolare. Verranno organizzate assemblee pubbliche, banchetti informativi e una campagna digitale con contenuti esplicativi per ogni quesito.
La partecipazione democratica, secondo il PD, è una condizione essenziale per restituire dignità alla politica e ai cittadini, e per far sentire la voce di chi troppo spesso è stato ignorato.
Conclusioni
Il sostegno del Partito Democratico ai referendum abrogativi dell’8 e 9 giugno 2025 rappresenta una scelta politica netta a favore del lavoro dignitoso, dell’equità sociale e dell’inclusione. In un contesto segnato da profonde disuguaglianze e da una crescente sfiducia nei confronti delle istituzioni, il PD sceglie di investire sullo strumento referendario come leva di cambiamento e partecipazione.
Non si tratta solo di una battaglia contro leggi ingiuste, ma di un progetto per un’Italia più giusta, moderna e solidale. Per questo, il partito si appella a tutti i cittadini: “Andate a votare. Partecipare è il primo passo per cambiare.”
Al voto possono partecipare anche i cittadini italiani temporaneamente (almeno 3 mesi) residenti all’estero.
🗳️ REFERENDUM 2025: VOTA SÌ PER CAMBIARE!
8-9 GIUGNO: DIFENDIAMO I DIRITTI, COSTRUIAMO UN’ITALIA PIÙ GIUSTA
👉 Il Partito Democratico sostiene con forza i 5 referendum abrogativi su lavoro e cittadinanza.
📣 Votare SÌ significa:
🔴 1. Reintegro per i licenziati ingiustamente
❌ Cancelliamo le norme del Jobs Act che impediscono il reintegro.
✅ Chi viene licenziato senza giusta causa ha diritto a tornare al lavoro.
🔴 2. Tutele anche nelle piccole imprese
❌ Oggi chi lavora in aziende con meno di 15 dipendenti ha meno diritti.
✅ Vogliamo le stesse protezioni per tutti i lavoratori, senza distinzioni.
🔴 3. Stop ai contratti precari senza regole
❌ I contratti a termine sono diventati la norma, non l’eccezione.
✅ Votiamo per limitare gli abusi e ridare stabilità al lavoro.
🔴 4. Responsabilità negli appalti
❌ Oggi chi appalta può lavarsi le mani in caso di irregolarità.
✅ Chi assume lavoratori – direttamente o indirettamente – deve garantire sicurezza e diritti.
🔴 5. Cittadinanza dopo 5 anni di residenza
❌ 10 anni sono troppi per chi vive, lavora e contribuisce al Paese.
✅ Dimezziamo i tempi: 5 anni bastano per diventare cittadini italiani.
🎯 Il PD vota SÌ. Per il lavoro. Per i diritti. Per la giustizia sociale.
🗓️ Vai a votare l'8 e il 9 giugno 2025. Porta con te chi ha a cuore il futuro dell’Italia.