Gino Cecchettin ha incontrato gli studenti e la cittadinanza al Cagnoni
Gino Cecchettin ha incontrato gli studenti e la cittadinanza al Cagnoni
Mercoledì 19 novembre 2025, al Teatro Cagnoni, si è svolto un momento di forte riflessione sul tema della violenza di genere: l’iniziativa “Amore è libertà” è stata promossa dal Comune di Vigevano, da ASST di Pavia e dal Centro Antiviolenza Kore.
L’evento è stato il culmine di un percorso rivolto agli studenti delle scuole superiori di Vigevano. Più di 600 giovani – provenienti da tutti gli istituti superiori della città - hanno seguito, nelle settimane precedenti, laboratori formativi tenuti dalle operatrici di Kore. Essi sono stati costruiti sulla lettura guidata di brani del libro Cara Giulia, scritto da Gino Cecchettin all’indomani dell’uccisione della figlia, con l’obiettivo di far riflettere i ragazzi sulle dinamiche della violenza, sulle relazioni affettive sane e su quelle tossiche e su come riconoscere segnali pericolosi nelle relazioni sentimentali. L’evento ha visto alternarsi le domande preparate dagli alunni alle risposte di Gino che, da padre, ha raccontato parecchi episodi di vita familiare, la capacità “curativa” di Giulia e il suo sorriso che trasmetteva felicità e voglia di vivere.
La parte serale dell’evento ha visto un dialogo tra Gino Cecchettin e Nicla Spezzati, Presidente di Kore, accompagnato da letture tratte proprio dal libro, proposte dall’attrice Sara Urban. Cecchettin ha condiviso il suo dolore, ma anche la scelta di trasformare la perdita in impegno civile. Durante i suoi interventi, il padre di Giulia, Elena e Davide ha sottolineato quanto sia importante “dare strumenti ai ragazzi” per riconoscere relazioni tossiche o violente prima che degenerino. Ha ribadito che l’amore non deve essere sinonimo di possesso o gelosia e che l’educazione affettiva è un elemento fondamentale perché i giovani possano costruire rapporti basati sul rispetto e sulla libertà. Con la sua pacatezza, mai sopra le righe, senza pronunciare una parola d’odio o di rancore nei confronti di Turetta, evocato un paio di volte con il semplice nome di Filippo, Gino ha dato a tutti una lezione di civismo, rispetto per l’altro, autenticità, sincerità, mettendo a nudo anche aspetti molto privati della sua vita personale e familiare.
Elena Gorini