Slow Food - Incontro con Francesco Sottile
NATURA E AGRICOLTURA: UNA SFIDA POSSIBILE?
“Dalla parte della Natura è dove dobbiamo stare. Senza se e senza ma. Senza parlare e poi non agire, senza rimodulare nel profondo lo stile di vita, di produzione e consumo cui ci siamo abituati. Tutto questo non funziona più perché abbiamo costruito un non ecosistema che sta dalla parte sbagliata, sbagliatissima, e, da modo di vivere che ci ha concesso di provare un certo benessere materiale, oggi sta minando le nostre possibilità di futuro.”
Carlo Petrini
Il Professor Francesco Sottile incontra studenti e cittadini di Vigevano in un duplice evento dal titolo: "Natura e Agricoltura, una Sfida Possibile?".
Evento organizzato da Slow Food. Promotrice dell’incontro: Cinzia Tirrito, presidente della condotta Slow Food di Vigevano e Lomellina.
La mattina del 30 ottobre, presso l'Auditorium San Dionigi di Vigevano, il professor Francesco Sottile, docente di Biodiversità negli agrosistemi e di Tutela e valorizzazione del paesaggio agrario all'Università di Palermo, ha incontrato un centinaio di studenti tra i 15 e i 19 anni. Durante l'incontro, ha risposto alle numerose domande sul tema "Natura e Agricoltura, una sfida possibile?", stimolando un vivace dibattito. Questo evento faceva parte di un progetto educativo di informazione e sensibilizzazione più ampio, preparato dal dott. Giovanni Molina, specialista in Agroecologia, e da Cinzia Tirrito, presidente della condotta Slow Food di Vigevano-Lomellina. Nelle settimane precedenti, il dott. Molina in collaborazione con le docenti di Scienze delle classi coinvolte, aveva tenuto lezioni preparatorie in aula per fornire agli studenti le basi necessarie ad affrontare consapevolmente le tematiche discusse con il professor Sottile. Sempre il 30 ottobre, alle 21, il professor Sottile ha incontrato cittadini e rappresentanti di varie associazioni di Vigevano all'Auditorium San Dionigi. Durante la serata ha dialogato con il dott. Molina di "Agroecologia", rispondendo alle domande poste del pubblico.
La Visione di Francesco Sottile: Conservazione della Biodiversità e Responsabilità Ambientale nelle Pratiche Agricole
Sottile ha esplorato vari aspetti dell'agricoltura sostenibile, sottolineando come le pratiche agricole rispettose dell'ambiente possano convivere con la necessità di produrre cibo per una popolazione mondiale in crescita. “Per anni non siamo stati capaci di interrompere la perdita di biodiversità, naturale e agraria, né abbiamo maturato la consapevolezza che solo essa può salvarci. Per molte ragioni, oggi sempre più evidenti, ma mai tenute adeguatamente al centro delle scelte politiche, la biodiversità è l'unico strumento concreto e naturale per mitigare il circolo vizioso cui siamo indirizzati. Non abbiamo più dato valore ai territori, preservato la sovranità degli agricoltori, rispettato i loro diritti di moltiplicare i semi, ma abbiamo costretto i contadini a diventare schiavi di un progresso per cui hanno perso il ruolo centrale che deve avere chi produce cibo. Il cibo, uno strumento di lavoro indispensabile per restituire al pianeta la sua centralità.” È fondamentale invertire la rotta e dare importanza alle tecniche agricole che preservano la biodiversità, migliorano la salute del suolo e la qualità dell'acqua.
L'agricoltura sta cambiando: monocolture, agricoltura intensiva che fa largo uso di sostanze chimiche di sintesi per contrastare un suolo sempre più sterile, grandi allevamenti e cementificazione, desertificazione di suoli, stanno diventando la norma. Il prezzo di queste pratiche potrebbe manifestarsi sotto forma di siccità, alluvioni, aria irrespirabile, acqua non potabile e cibo malsano. Un cibo "buono, pulito e giusto" è possibile per tutti se si cambia direzione e si pone come finalità il rispetto del suolo e della sua biodiversità per conservare la produttività nel tempo in modo non invasivo e se ci si pone in un’ottica lungimirante di sostenibilità.
Sottile promuove un'agricoltura che non compete con la natura ma coopera con essa: l'agroecologia è una soluzione, è un modo di produrre rispettando le risorse naturali, è un approccio integrato all'agricoltura che combina principi ecologici e conoscenze tradizionali per creare sistemi agricoli sostenibili e resilienti. Questo metodo non solo mira a migliorare la produttività, ma anche a preservare e migliorare la salute del suolo, dell'acqua e della biodiversità locale. Promuove tecniche come la rotazione delle colture e il ricorso alla chimica che deriva dai prodotti organici, dalle colture di copertura, dai sovesci, dagli interramenti dei residui che riducono la necessità di pesticidi e fertilizzanti chimici di sintesi. L'agroecologia si basa su una visione olistica dell'agricoltura, considerando gli aspetti ecologici, economici e sociali per garantire la sostenibilità a lungo termine. Questo approccio vede l'agricoltura non come un'attività separata dalla natura, ma come parte integrante dell'ecosistema naturale, lavorando in armonia con esso anziché sfruttarlo. L’innovazione non deve essere utilizzata per sfruttare, ma per conoscere e per accompagnare gli equilibri naturali.
“I contadini di piccola scala, quelli che costruiscono la grande rete dell'agricoltura familiare e che rappresentano la spina dorsale della produzione agricola europea, sanno bene che qualsiasi prodotto chimico di sintesi in agricoltura rappresenta un corpo estraneo che, dietro un immediato sollievo di fronte a un problema, nasconde effetti secondari diversificati e duraturi nel tempo. E questi sono i più temibili. Non è accettabile che ancora oggi, con la consapevolezza maturata delle relazioni tra cibo e salute dell'uomo e dell'ambiente, si discuta su quanta presenza di pesticidi si possa ammettere nei cibi. La risposta è soltanto una: zero!” … “E’ la biodiversità l'assicurazione per la vita e per la resilienza dei territori, nonché per tutte le comunità impegnate nella composizione del mosaico straordinario dell'agricoltura di piccola scala. Legata all'adozione di principi di agroecologia, diventa strumento di contrasto al cambiamento climatico, di virtuoso legame territorio-prodotto, di rispetto della vocazionalità ambientale e della stagionalità. Il tutto con il contributo di ogni cittadino consumatore.”
Francesco Sottile rappresenta una voce autorevole nel campo dell'agricoltura sostenibile. Collaborando con Slow Food, ha acquisito esperienza partecipando a progetti per proteggere e valorizzare le varietà tradizionali di piante, promuovendo un'agricoltura rispettosa dell'ambiente. Il suo lavoro è riconosciuto a livello internazionale. Partecipa a progetti di ricerca e conferenze in tutto il mondo, condividendo le sue conoscenze. Grazie al suo impegno, molte comunità hanno adottato pratiche agricole più ecologiche, contribuendo alla conservazione della biodiversità e alla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico. Le sue posizioni e i suoi progetti offrono un modello per un futuro in cui agricoltura e natura possono coesistere in armonia, garantendo cibo sano e un ambiente sano per le generazioni future.
Francesco Sottile: insegna Biodiversità negli agrosistemi e Tutela e valorizzazione del paesaggio agrario all’Università di Palermo, è direttore di un centro di ricerca sull’economia circolare nell’agroalimentare e svolge la maggior parte della sua attività di studioso nel campo della conservazione della biodiversità, dell’agroecologia e dello sviluppo di modelli virtuosi nei sistemi rurali su piccola scala. È componente di tavoli scientifici presso il Mipaaf, partecipa alla scrittura del Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo ed è Scientific Advisor di progetti nazionali e internazionali finalizzati alla mappatura e alla valorizzazione delle risorse genetiche locali. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche di rilevanza internazionale, è responsabile di programmi di ricerca e collabora da molti anni con Slow food per lo sviluppo dei contenuti della visione politica associativa e l’attuazione dei progetti sul campo. È autore del libro “Dalla parte della Natura – capire gli ecosistemi per salvare il nostro futuro” – Slow Food editore, da cui sono tratte alcune citazioni presenti nell’articolo.