Fu presidente dell’Associazione “La Barriera” per oltre vent’anni
Erano i primi anni 2000 quando a Vigevano, con un cambio di Amministrazione Comunale, iniziavano a chiudere progressivamente tutte quelle realtà culturali e aggregative come il “Fateci Spazio” e si riducevano le occasioni e le iniziative culturali di qualità, cambiando registro nelle politiche educative e sociali. L’idea che sottendeva ed indirizzava tutte queste azioni pareva volta all’unico obiettivo di smantellare il lavoro positivo svolto nel secolo precedente, dal quale Vigevano sembrava potesse trarre le potenzialità per diventare un riferimento virtuoso per la zona. In questo contesto nacque l’Associazione “La Barriera”: l’idea e la voglia di dar vita a una nuova Associazione trovava motivazione e linfa nel ribadire che, invece, vi fosse patrimonio di idee, di lavoro e di competenze che dovesse essere mantenuto ed anche incrementato; che denunciare le ingiustizie sociali e politiche fosse un atto necessario e non rinunciabile; che l’arte e la cultura potessero rappresentare un mezzo efficace per sensibilizzare il pubblico opponendosi a corruzione, ignoranza e superficialità. Il progetto di una “Barriera” come punto di contrapposizione a questa tendenza prese dunque avvio nel 2001, attraverso l’istituzione di un mensile, “La Barriera - L’altra voce per Vigevano”, primo soggetto attivo al servizio della Città e del territorio, che fungesse da fonte di informazione alternativa per i cittadini ma anche e soprattutto da punto di snodo in grado di creare occasioni di riflessione critica e confronto costruttivo sull’andamento della città. A questo fece poi seguito, ufficialmente il 1° gennaio 2003, la costituzione dell’Associazione “La Barriera”, per la quale l’Avvocato Carlo Santagostino fu da subito individuato come volto rappresentante ed eletto Presidente, e lo rimase senza soluzione di continuità fino alla sua scomparsa. Nello stesso anno, fu anche siglato il protocollo di intenti fra la Parrocchia B. V. Immacolata e l’Associazione “La Barriera” per la gestione del Cinema Teatro Odeon, affinché non chiudesse anche l’ultima sala cinematografica rimasta a Vigevano.
Per tutti questi anni Carlo è stato una guida morale e culturale infaticabile per l’Associazione e per le persone che si sono mosse al suo interno, rimanendo non solo un punto di riferimento sempre orientato e orientante, ma anche una presenza infaticabile con cui confrontarsi, ricca di idee e suggerimenti da tradurre in iniziative e azioni volte al miglioramento culturale e sociale di Vigevano.
Abbiamo vissuto insieme 25 anni di progetti, di impegno sociale e civile a tutto campo: abbiamo organizzato feste e manifestazioni pubbliche, coordinato iniziative per la pace, contro l’illegalità e le mafie, e poi riaperto e mantenuto il Cinema Teatro Odeon, che da tanti anni e ancora oggi rappresenta, anche grazie alla lungimiranza di Carlo, un luogo di cultura attivo e vivace che si sforza di sopperire alle carenze dell’intervento pubblico.
Negli ultimi 15 anni sono cambiate tante cose all’interno dell’Associazione, alcune per necessità ed altre per scelta: dopo l’interruzione della pubblicazione del mensile, nel 2013 si è avviato un periodo di ricambio generazionale che, se da un lato ha visto decrescere il numero dei volontari attivi e con esso il numero degli eventi di rilievo nazionale, delle manifestazioni e delle presentazioni dei libri editati dall’Associazione stessa, dall’altro ha garantito che le idee originarie dell’Associazione maturassero in un approccio al passo coi tempi, sotto la guida salda e vigilante di Carlo: ci siamo così reinventati, sfruttando maggiormente l’Odeon come mezzo di cultura, per continuare a veicolare quei messaggi che abbiamo da sempre eletto come nostri valori. Abbiamo continuato a lottare contro le mafie e le ingiustizie sociali e a favore del benessere della società, aprendoci ad una rete cooperativa con altre realtà del territorio; anche in questo Carlo è sempre stato un perno fondamentale e un riferimento intergenerazionale, tenendo lezioni sulla Costituzione all’Università della terza età, ma anche a tanti giovani delle scuole e a coloro che aderivano ai campi di Libera e di Caritas, in particolar modo nella Masseria di Cisliano, bene sottratto alla ‘Ndrangheta. Tutte queste realtà, il suo vissuto e le sue idee, messe anche per iscritto in più di dieci libri editi da “La Barriera”, continuano a vivere nel solco che Carlo ha tracciato, con la sua presenza e la sua voce, in coloro che lo hanno conosciuto e continueranno a maturare e svilupparsi nella nostra Associazione.
Edoardo Salluzzo