IL 15 MARZO, ALLA SALA PERTINI, ERANO PRESENTI BARBARA DE ANGELI E DAVIDE LANDONI, MEMBRI DEL COMITATO.
Barbara De Angeli, membro del Comitato, ha spiegato come l’indignazione e la voglia di reagire dei cittadini abbiano reso possibile la nascita di questa realtà. Tutto ebbe inizio nel 2023, quando la giornalista Sara Manisera, nel corso di una premiazione per il suo lavoro d’inchiesta, dichiarò che aveva visto entrare la mafia negli appalti e nel cemento del suo Comune, Abbiategrasso. Il sindaco, invece di chiedere spiegazioni sulle sue affermazioni, decise di querelarla. I cittadini si mobilitarono in difesa della giornalista. Di lì a poco arrivò l’inchiesta Hydra, che confermò la percezione diffusa in città e nel marzo 2024 fu organizzata una manifestazione per chiedere ordine e pulizia nella vita pubblica. Nel gennaio 2025 il culmine fu l’arresto di Paolo Errante Parrino, cugino di Matteo Messina Denaro e, secondo la stessa inchiesta, rappresentante apicale del consorzio mafioso in Lombardia. Parrino deteneva inequivocabili rapporti privilegiati con membri dell’amministrazione. Anche in questo caso c’è stata una reazione da parte di molti cittadini: l’8 febbraio si è tenuta una manifestazione molto partecipata, da cui è scaturita anche la decisione di costituire il Comitato. Esso è formato da singoli cittadini che rifiutano l’etichetta di “Abbiategrasso città della mafia” e che vogliono scongiurare il rischio che prenda piede la cultura dell’indifferenza, del voltarsi dall’altra parte. Intende essere un Comitato di rinascita, di ritorno alla bellezza, di stimolo per riprendersi gli spazi della città, soprattutto per i giovani. La decisione è stata quella di creare dei tavoli di lavoro dedicati a sanità e giustizia sociale, cultura e ambiente.
Elena Gorini