Qualche primavera fa

© by Vittorio Crapella - i2viu 

Una sera di qualche primavere fa

Prima di cominciare a raccontare quello che è successo quella sera devo partire un po' da lontano.

Parlo di ormai quarant'anni e più  quando le cose moderne di allora erano agli inizi ed ho comperato il mio primo computer che si chiamava Apple II.

Era una scatola di plastica dura con dentro una scheda con sopra tutti quei cosi neri con quei cosini che avanzano giù che sembrano delle zampine di ferro lucenti.

Questi affari, che poi si chiamano integrati, erano infilati a pressione in cosi chiamati zoccoli proprio perché quelle zampine sono come i piedi che si infilano negli zoccoli.

Alcuni avevano quattordici , altri sedici e il più grande quarantotto piedini, quest'ultimo era quello che chiamano processore, ricordo ancora adesso il suo nome che era un numero, 6502.

Adesso dal tanto che sono piccoli non si riesce più nemmeno a vederli.

Potrei andare ancora avanti a raccontare che allora i processori erano a otto bit e adesso sono a centoventotto e avanti..., ma verrebbe troppo lunga.

Per farla corta dico solo che quella sera stavo usando il computer come se fosse una telescrivente che, detto in modo che tutti possono capire, era una macchina da scrivere che, attaccata ai fili del telefono, ad un'altra telescrivente, quello che scriveva uno lo leggeva l'altro e viceversa.

Ebbene, io quella sera avevo attaccato il computer ad una radio ricetrasmittente al posto del telefono e a Tirano c'era il mio amico Pietro anche lui con la sua radio e la sua telescrivente.

Chiacchieravamo non parlando ma scrivendo.

Bisogna sapere che ogni lettera dell'alfabeto schiacciata sulla tastiera ha una sua codifica fatta in totale di otto cose tra corte e lunghe e che per mandarle via radio il corto e il lungo devono diventare dei suoni uno diverso dall'altro.

Adesso viene la storia di quella sera.

Di primavera in quegli ammassi di sassi, dove crescono quella acetosella chiamata acetosella delle bisce, si sente tutto quel "biri biri" ma che non sono i grilli ma dicono che sono le bisce che cantano per richiamarsi e stare assieme.

A dire il vero non so se è la verità o no, ma un po' ciò sempre creduto.

Ecco, il mio computer, intanto che scrivevo, anche lui sembrava di sentirlo cantare come le bisce in quegli ammassi di sassi.

Ad un certo momento vedo lì sul pavimento di casa un coso, credevo fosse uno scherzo fatto da mia figlia, mi sembrava una biscia di gomma ma quando l'ho visto muoversi era proprio una biscia e quasi mi ero un poco spaventato.

L'ho poi preso con il manico della scopa e buttato fuori di casa. 

Ho cominciato a fare i miei ragionamenti e mi son detto: "le bisce non ci sentono, sono sorde come una pezzo di legna" ma nello stesso tempo ho concluso che quel mio "biri biri" del computer ha fatto da richiamo per quella biscia e a dire il vero un po' sono ancora convinto adesso.