Royer

© by Vittorio Crapella - i2viu

IL MIO PRIMO OSCILLATORE ROYER

Incuriosito da questo oscillatore Royer ho voluto provare una realizzazione su basetta mille fori partendo da uno schema trovato in rete e adattato ai componenti in mio possesso.

SCHEMA:

Gli IGBT sono sostituibili con dei normali MOSFET tipo IRF540 ma se volete si può mettere ancora di meglio tipo IRFP4368PBF (70V - 350A) e ha una Rs di soli 2 milli Ohm

MONTAGGIO:

Gli zener da 12V li ho sostituiti con due in serie da 6V2 - 3W e le resistenze da 680 Ohm (750 Ohm) le ho ottenute mettendo in parallelo due da 1,5 KOhm 1W.

La bobina L1 è una CILCRAFT tipo DMT2-20-12 rimpiazzabile tranquillamente da DMT3-35-12 od anche da DMT2-49-8; bobina che come dicono gli esperti deve essere sempre maggiore rispetto alla bobina di risonanza.

1- ESPERIMENTO CON BOBINA IN ARIA:




La bobina in aria è composta da 8 spire, di filo di rame del diametro di 1,8 mm, con presa centrale e ha un diametro di 3,5 cm ed è larga 4,5 cm.

RISULTATI :

Il circuito ha funzionato al primo colpo alimentato a 13,8 Vcc assorbendo a vuoto poco meno di 2A e i IGBT su aletta diventano tiepidi.

Infilando un pezzo di ferro dentro la bobina si vede aumentare la corrente assorbita e dopo pochi secondi diventa caldo. Un chiodo del diametro di 1,5 mm e lungo 5 cm infilato dentro la bobina e tenuto con la pinza diventa color ciliegia in circa 45 secondi e la corrente assorbita sale a 5,1 A.

In queste condizioni la bobina raggiunge una temperatura di circa 40/45 °C e pure gli IGBT scaldicchiano anche per le alette sicuramente non adeguatamente dimensionate. In ogni caso si possono tranquillamente toccare con le mani.

Il circuito è stato provato anche con tensioni superiori, sono arrivato fin a 20V e tutto si comporta bene e migliora le prestazioni ma aumenta anche la dissipazione dei transistori.

2- ESPERIMENTO CON BOBINA SU TOROIDE:





La bobina toroidale consiste in un nucleo (grigio scuro in polvere di ferro) del diametro di 4 cm di spessore 0,7 cm e altezza di 1,4 cm con avvolto le solite 8 spire con presa centrale di filo flessibile in rame di sezione 1,5 mmq e con un altro avvolgimento di 120 spire di filo smaltato dello 0,40 di diametro. La capacità di risonanza in questo caso è di 1uF 250VL.

RISULTATI:

Assorbimento a riposo circa 1,8A.

Tensione sul secondario misurata con tester ICE680R in portata f.s. 2500 Vac era oltre i 1500V.

Con lampadina da 100W 230V ho misurato in parallelo alla lampada (stesso tester) 250Vac e l'assorbimento totale di corrente a 13,8Vcc di alimentazione era 8,9 A.

La lampadina ovviamente era accesa a piena luce e pur non avendo misurato la corrente la potenza era tutta quella dichiarata dei 100W.

Il toroide diventa appena tiepido mentre i transistori e alette raggiungono temperature altine anche se ancora sostenibili al tocco.

3- ESPERIMENTO CON 2a BOBINA SU TOROIDE:


Questa volta ho preso una bobina COILCRAFT DMT2-26-11 e ho avvolto 4 spire bifilari (un filo rosso e uno nero) e come presa centrale ho unito un rosso di desta con un nero di sinistra; la capacità di risonanza ancora da 1 uF 250VL.

RISULTATI:

Assorbimento a vuoto 4A, con tendenza a surriscaldare tutto il toroide e subito anche senza caricare il secondario fatto di 30 spire filo diametro di 1 mm.

Su questo secondario si misura con la lampada da 100W circa 110Vac ed in effetti la luce è fioca, l'assorbimento cambia di poco sale solo a 4,6A rispetto ai 4A a vuoto.

Il surriscaldamento del toro e del filo soprattutto con il carico è repentino e dopo 20 / 30 secondi si sente già odore di filo smaltato che frigge.

Questo riscaldamento repentino sarà dovuto al modo di fare le 4+4 spire avvolte in modo bifilare ?

4- ESPERIMENTO CON EAT TV

Con l'EAT utilizzata in questo qui descritto qui e un condensatore di risonanza da 1uF ho ottenuto un effluvio bello robusto, silenzioso come un leggero soffio non più ticchettante come le piccole scariche e poi il rame dove scaricano gli elettroni dopo pochi secondi raggiunge temperature proibitive.

IL FASCINO DELL'INDUZIONE

Mettendo due spire di 12 cm di diametro filo rigido 18/10 e un condensatore da 2,2 uF MKP 400Vl

ho ottenuto al primo colpo questo

Il consumo è di 3,8 A a 13,2V, le due spire dal lato royer diventano belle calde mentre gli IGBT tiepidi ...

Le spire della lampada sono identiche a quelle del royer e formano un circuito risonante parallelo con un condensatore uguale all'altro, 2,2 uF 400Vl...

Ho provato pure con uno di valore dimezzato ma la resa era minore...

La lampadina è da 3,5V - 0,2A (funziona anche con valori superiori ad esempio 6 o 12V).

La distanza per una luce normale da non fulminare la lampadina deve essere superiore a 10 cm