Un lamentevole belato

© by Vittorio Crapella - i2viu

Un lamentevole belato 07-09-2013

Vicino casa, in un recinto, ci sono alcuni animali, per l'esattezza una capra, un capro e tre capretti e un asino, niente di particolare in sé ma merita di raccontare questo aneddoto per capire come a volte i comportamenti degli animali siano più sensati di quanto si possa immaginare.

Mentre ero qui davanti al PC sentivo un particolare lamentevole belato di un capretto che sarebbe anche passato inosservato se la sua insistenza non fosse stata a mio avviso eccessiva.

Uscito in terrazzo sentivo ma non vedevo il responsabile perché coperto da una piccola tettoia ma si intravedevano asino, capro, capra e anche gli altri capretti riuniti in una sorta di concertazione strana.

Al momento non capivo cosa stesse succedendo perché sostanzialmente quelli che vedevo erano apparentemente sul tranquillo.

Ad un certo punto il capro prese una sua decisone e lo vidi pestare a forza il suo testone contro quello che immaginavo dovessero essere delle assi anche dal rumore che percepivo, ma rimaneva comunque un mistero il suo operato e quasi in un primo momento pensavo fosse pure quello il motivo del lamentevole belato che sentivo.

Mi tranquillizzai subito visto che il lamento non corrispondeva alle testate del capro ma decisi di andare a vedere cosa stava succedendo.

Arrivato sul posto mi accorsi che in pratica un capretto aveva spinto la testa fra la fessura di due assi che nella spinta hanno permesso l'entrata della testa ma poi facevano da presa e non permettevano il ritorno quando il capretto la voleva ritrarre per liberarsi.

É bastato far leva e flettere una delle assi per liberare l'animaletto che subito partì con gran sollievo a saltellare per il recinto con al seguito tutti gli altri che fino a quel momento erano li quasi come se volessero occuparsi loro della liberazione.

Solo a quel punto compresi quanto avrebbe voluto fare il capro con le sue testate, e sarebbe pure riuscito nel suo intento se avesse pestato dal lato opposto: infatti sarebbe risuscito a schiodare una delle assi e liberare il capretto.

Purtroppo non aveva sufficiente esperienza con le assi e i chiodi e per questo pestava dal lato sbagliato ma lui l’idea di liberare suo figlio l'aveva avuta eccome.

Ma pure l'asino a suo dire era li che pareva pensare a quale soluzione prendere.

Quando me ne andai mi guardarono in un modo che io interpretai quasi di ringraziamento.

Morale della favola è che anche il Sign. Sgarbi quando insiste con "capra, capra.." forse fa solo un complimento a chi intende offendere come pure spesso si da dell'asino ai nostri politici ma parrebbe meriterebbero ben altri insulti viste le loro malefatte