Programma Apple

Ricordo perfettamente il venerdì e la domenica su RAI3 il programma "Un certo discorso" tenuto da Franco Fabbri e altri.

Ho avuto l'onore di ascoltare, un giorno del 1984, mentre annunciava la trasmissione di un programma per Apple II per la gestione della grafica e fra me e me dicevo: si assomiglia a quello che ho già fatto...

predispongo il registratore, ricevo e lo riverso nell' Apple e scopro che era proprio il mio software che avevo spedito per essere pubblicato sulle riviste BIT o PERSONAL SOFTWARE della Jackson. Come sia finito alla RAI non lo mai saputo.
Avevo creato un semplice programma in BASIC con alcune routines in assembler che mi permettevano di tracciare delle righe sullo schermo per disegnare gli schemi elettronici e poi la cosa più interessante era la compressione nel salvataggio e la decompressione nel ricaricare i file dei disegni. Era un primo tentativo di zippare per occupare meno memoria sul floppy che allora era in grado si salvare 140 KByte (Kilo non Mega o Giga)

Si trova ancora traccia su Repubblica del 1985
https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/01/30/radiosoftware-programmi-per-computer-trasmessi-via-etere.html
'RADIOSOFTWARE': PROGRAMMI PER COMPUTER TRASMESSI VIA ETERE

ACCENDETE la radio, sintonizzatela su Radiotre della Rai dopo aver predisposto l' apparecchio alla ricezione in FM: potreste sentire degli strani, sonorissimi fischioni. In tal caso attenzione, se è venerdì e se sono le 15,30 (oppure domenica alle 14) avete sintonizzato Radiosoftware e i fischi hanno un loro senso ben preciso perchè, nell' ambito del programma Un certo discorso, Pasquale Santoli, Roberto Mastroianni e altri stanno conducendo un esperimento degno di interesse. Già a maggio e a giugno dello scorso anno lo stesso team aveva trasmesso otto puntate, ora, dai primi di dicembre, e fino al prossimo giugno, sta andando in onda un nuovo ciclo. Vediamo di che si tratta. Innanzitutto la cosa non può interessare chi non possiede un home o un personal computer, inoltre tale computer deve essere un Olivetti MIO, uno Spectrum Sinclair 48 K, un Commodore 64 o un Apple II (e tra breve si potranno ricevere programmi anche per MSX e Acorn). Chi possiede tali sistemi può, mediante una audiocassetta infilata nel proprio apparecchio radio, registrare i suddetti fischioni e quando la cassetta registrata verrà inserita nell' apposito tape-recorder del computer sul monitor appariranno grafici e lettere, pentagrammi e programmi per risolvere problemi di ogni tipo: in una parola il Software. E così, come dicono gli autori, "Il binomio radio/computer genera una nuova dimensione del linguaggio, che traduce la parola detta in parola scritta la musica ascoltata in partitura e in discografia, la recensione letteraria in bibliografia", etc., etc... Chi possiede un computer, specialmente se non abita in una grande città, sa bene quanto sia difficile e costoso reperire buoni programmi (software) per farlo funzionare e quindi è facile intuire i motivi dell' esperimento. Il vero grande problema è quello della ricezione: ci vuole un buon apparecchio radio, e bisogna rispettare alcune operazioni tecniche che comunque vengono spiegate ad ogni inizio di programma. A tal proposito gli autori, in collaborazione con l' Arci e le case costruttrici di computer stanno cercando di "educare" gli ascoltatori in modo che, anche creando gruppi di ascolto, questi possano godere al massimo dell' esperimento. Molto realisticamente Enzo Forcella, direttore di Radiotre afferma "noi fabbrichiamo prototipi, poi saranno gli appassionati di computer a trovare il modo migliore per usarli". Per tutti i sistemi impiegati è prevista inoltre una sezione dedicata al software autoprodotto, intendendo con ciò i programmi realizzati dagli stessi ascoltatori.