ASPETTANDO NATALE
Mariangelica Di Bua ID
“Quando ero bambino, erano la luce dell’albero di Natale, la musica della messa di mezzanotte, la dolcezza dei sorrisi a far risplendere il regalo di Natale che ricevevo.”
(ANTOINE DE SAINT-EUXPERY, “Il Piccolo Principe”)
Natale non è solo il giorno del 25 dicembre. Per me e per la maggior parte delle persone, il Natale è tutto il periodo che va dall’1 dicembre al 6 gennaio. Infatti, è l’attesa che rende magico il Natale, per grandi e piccoli, insieme a tutte le tradizioni che ogni anno puntualmente si ripetono.
Il Natale è ricco di simboli e usanze. Si inizia già l’8 dicembre, giorno in cui l’Angelo Gabriele annuncia alla Madonna la futura nascita di Gesù, con la preparazione dell’albero di Natale, simbolo proprio di vita e di rinascita, che in altre parti del mondo si prepara prima: pensiamo al famosissimo “Albero di Rockefeller Center” a New York, le cui migliaia di luci vengono accese dopo la festa del Ringraziamento (25 novembre). In Sicilia, la tradizione dell’Albero di Natale è arrivata di recente, perché prima si faceva solo il presepe, con tante statuette di ceramica e terracotta, così come tramandato da San Francesco d’Assisi.Tutte le vetrine dei negozi si illuminano, così come le vie del centro, popolate anche dai famosi “mercatini di Natale”, ricchi di tanti prodotti tipici dell’artigianato e della cucina locale.Nei piccoli paesini, come il nostro, non mancano le tradizioni religiose: la “Novena” che, anticamente, si faceva dentro le case, perché era un modo per incontrarsi e tramandare a grandi e piccini canti e preghiere natalizi. La Novena oggi si celebra in Chiesa e si conclude con la messa della Vigilia che, ad Agira, viene tradizionalmente seguita dalla rappresentazione del “Presepe Vivente”, definito il più originale d’Italia, anche perché i luoghi in cui viene rappresentato (nella parta più alta e antica del Paese) sono molto suggestivi.
In realtà, oggi si è perso il senso religioso del Natale, diventata una festa quasi esclusivamente consumistica, perché si pensa ai regali e alle grandi mangiate, preferendo cibi elaborati e costosi, piuttosto che i cibi semplici di una volta. Nel nostro piccolo paese si mantengono alcune tradizioni culinarie: il buccellato, deliziosa pasta frolla ripiena di uva passa, farina di ceci, cioccolato e altra frutta secca, da noi rappresenta un’originale alternativa al famoso Panettone milanese, per non parlare della nostra cassatella, consumata tutto l’anno, ma in modo particolare nel periodo natalizio. Sarebbe bello mantenere sempre vive le tradizioni e, soprattutto, conservare il vero senso del Natale, mettendo in pratica il famoso detto “A Natale siamo tutti più buoni!”.
Mi auguro di cuore che quest’anno il Natale possa essere festeggiato senza le limitazioni che purtroppo ci ha imposto il Covid.