Lockdown meteorologico
Bonifacio Manuel Rosolino IIC
Sembra un film, ma purtroppo è la realtà. Quello che è successo a Catania e a Siracusa a fine ottobre è indescrivibile: macchine capovolte, case allagate, mareggiate e vasti allagamenti, grandinate, fulmini e forti raffiche di vento. Siamo passati da un caldo anomalo con temperature elevate, che sono state anche causa di incendi, ad una situazione metereologica completamente opposta. La notizia, diffusa dalla protezione civile, che stava per arrivare un uragano in Sicilia ci ha sconvolti. I vari sindaci si sono attivati ad emanare ordinanze per la chiusura della scuola e delle attività non strettamente necessarie, restavano aperti solo le farmacie e i supermercati. Ma queste misure non sono bastate perché purtroppo le forti piogge e il forte vento hanno provocato una catastrofe: ci sono stati due dispersi dei quali, dopo alcuni giorni, sono stati ritrovati i corpi; sono crollate case, allagate strade, immense coltivazioni di arance distrutte e molti animali morti o dispersi. Scene di costoni staccati e una grande quantità di fango e terra riversata nelle strade non si possono dimenticare facilmente. Catania e molti altri paesi della Sicilia orientale hanno sofferto tanto e proprio per questo la Regione ha chiesto fondi, dichiarando lo stato di calamità. Le città sembravano tornate ai tempi delle chiusure in pieno periodo di pandemia. Qualche giornalista ha parlato di lockdown meteorologico, proprio per l'atmosfera surreale che si è venuta a creare con città semi-deserte e blindate, con negozi ed attività commerciali chiusi. I sindaci invitavano alla prudenza, a restare a casa, ad uscire solo per necessità. Ci siamo trovati, ancora una volta, impotenti verso una calamità naturale, “legati” al telegiornale o al cellulare a guardare, increduli, quegli avvenimenti e fenomeni che stavano rivoltando la nostra bella Sicilia. Impressionanti le immagini di sacchi di cenere dell’Etna davanti alle porte per impedire che l'acqua entrasse dentro i negozi, cartoni, cellophane adibiti a muro per proteggere ingressi e vetrate. I meteorologi e gli scienziati dicono che gli effetti drammatici dell’alluvione sono provocati non solo da cause naturali, dal cambiamento climatico, caratterizzato dall'innalzamento delle temperature e dalla presenza nell'atmosfera di più umidità ed energia, ma anche dalla poca attenzione alle politiche ambientali: non ci sono abbastanza infrastrutture o sono incompiute e assistiamo sempre più ad una cementificazione selvaggia. E' necessaria una maggiore attenzione alla salvaguardia ambientale; per questo ogni anno si svolgono conferenze e riunioni tra i capi di nazioni per trovare accordi da mettere in atto per migliorare l'ambiente affinché queste catastrofi non possano più verificarsi.