S.O.S. api
Grazia Eloisa Scardullo IIC
Da quattro anni, per volontà dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, il 20 maggio si celebra la “Giornata mondiale delle api”, il World Bee Day. E’ stata scelta questa giornata per ricordare la data di nascita del grande esperto di api del XVIII secolo, lo sloveno Anton Janša. Egli fu il primo insegnante di apicoltura alla Corte di Vienna, ai tempi dell’imperatrice Maria Teresa d’Asburgo e, con l’introduzione di nuovi metodi, creò una vera rivoluzione nell’apicoltura dell’epoca, registrando le sue innovazioni in due libri, che ancora oggi sono un utilissimo manuale per molti apicoltori. L'obiettivo è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza delle api e di altri impollinatori. Se il numero di api continuerà a diminuire, come purtroppo sta avvenendo in questi ultimi anni, in futuro saranno a serio rischio alimenti come pesche, castagne, mele, mandorle, ma anche zucchine, pomodori e tantissimi altri ortaggi. Le api hanno un ruolo importante per tutti gli esseri viventi nel nostro pianeta. Le api domestiche e selvatiche sono responsabili del 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta e garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo. Questi insetti sono importanti per l’agricoltura e soprattutto per la produzione di fragole, zucche, carote, mele, mandorle, cacao e ciliegie. Uno studio scientifico ha dimostrato che circa il 75% della produzione del cibo dipende proprio dalla buona riuscita dell’impollinazione del fiore da parte delle api. L’apicoltura è un’antica tradizione e le api da miele sono allevate in Europa da parecchi millenni. Esse sono di fondamentale importanza per l’ambiente, in quanto sostengono la biodiversità. Purtroppo, il numero di queste piccole alleate sta diminuendo in modo allarmante a causa di pratiche agricole intensive, uso eccessivo di prodotti chimici, inquinamento ed elevate temperature dovute al cambiamento climatico. Alcune api sono quasi scomparse in Cina e stanno diminuendo in America, in Europa e anche in Italia. Se le api scomparissero dalla faccia della Terra all'uomo resterebbero quattro anni di vita. Senza il lavoro delle api la nostra sopravvivenza sarebbe in pericolo visto che buona parte del cibo che consumiamo dipende direttamente dall'opera dell’impollinazione. La situazione rischia di danneggiare un settore, quello apistico, già messo in crisi da altre gravi avversità e di alterare gli ecosistemi naturali che basano i loro delicati equilibri anche sulla presenza delle api e sul loro incessante lavoro. Possiamo evitare l’estinzione delle api seguendo alcuni semplici consigli: evitare le monoculture e favorire la biodiversità, evitare l’uso dei pesticidi, piantare fiori, alberi e piante varie, dare via libera alle siepi. Possiamo solo sperare che questi preziosi consigli vengano seguiti da tutti.