11_SCALA

a cura di Francesco Pio Papagni

Scala (lat.tardo scala-ae), termine generico per indicare vari tipi di strutture che consentono di superare agevolmente dislivelli. La scala è un elemento di collegamento verticale all’interno di un edificio e laddove è libera nello spazio può qualificare con forza quest’ultimo: un’eccezione che conferisce dinamicità; la storia dell’architettura, in particolare in quella contemporanea, ne è piena. Nel contesto urbano la scalinata può essere caratterizzata da un deciso aspetto scenografico come nel caso di Trinità dei Monti, o caricarsi di connotazioni monumentali come nell’Altare della Patria. Metaforicamente la scala può assumere il significato di ascesa/discesa. Lo scendere o il discendere verso qualcosa allude al percorso di vita di ogni essere umano.

Per fare il primo passo non hai bisogno di vedere tutta la scala. Martin Luther King

REPERTORIO ICONOGRAFICO

DE SANCTIS, Scalinata di Trinità dei Monti, 1721-25 | ELSCHER, Relatività, 1953 | SCHLEMMER, Scala della bauhaus,1932 | ZAHA HADID, Museo Maxxi, Roma, 2010 | HENRY CARTIER BRESSON, Mercado do Bolhão, 1952 | ANSELM KIEFER, Sefer Hechalot, 2001 | OSCAR TUSQUETS BLANCA, Crater de luz, Metropolitana di Napoli, 2012 | BORROMINI, Scala elicoidale, Palazzo Barberini Roma, 1633-34 | BERNINI, Scalone quadrato, Palazzo Barberini Roma, 1630 | PIRANESI, Carceri d’invenzione, 1750-1761 | RENZO PIANO, Centro Pompidou, 1977 | CHAGALL, Scala di Giacobbe, 1956

CONNESSIONI TRASVERSALI

11.01

GREGORY CREWDSON, Ophelia, 2000-01

Le fotografie scattate da Gregory Crewdson sono inerpretabili come proiezioni del suo lato oscuro nelle quali sembra fermare la realtà in un momento che sa di solitudine e incomunicabilità. In questo scatto ci si trova davanti ad una stanza allagata al cui centro è posta una donna stesa a terra nell’acqua; dietro di lei sono presenti delle finestre e una scala. Quest’ultima, in particolare, simboleggia un tornare o un andare e quindi un entrare o un uscire verso o da un qualcosa di nuovo. C’è quindi un sentimento di rinascita verso una vita nuova scandito anche dal fatto che il corpo non sia totalmente ricoperto dall’acqua; inoltre gli occhi sono aperti con il viso proiettato verso l’osservatore. Infine si può notare come in ognuna delle possibili vie di fuga, come ad esempio porta o finestre, è presente la luce proprio ad indicare una speranza o una nuova possibilità di vita.

CASA(TEMA PRECEDENTE)

ACQUA

DONNA

INCOMUNICABILITÀ

11.02

MIRÒ, Scala dell’evasione, 1940

La scala dell’evasione, realizzata da Mirò dopo la fine della Guerra civile spagnola; è uno dei quadri che fa parte della serie Costellazioni e fu dipinto nel 1940 con la tecnica della tempera su carta. L'immagine è costituita da segni che seguono un percorso musicale, i quali sono in perfetta armonia con le dimensioni dell'opera anche se l’infinita potenzialità di questi segni potrebbe protrarsi anche al di fuori di essa. Lo stesso Mirò ricorda: mi richiudevo liberamente in me stesso. La notte, la musica e le stelle cominciarono ad avere una parte sempre più importante nei miei quadri. Sentivo un profondo desiderio di evasione. La scala simboleggia quindi questo sentimento di evasione, di fuga. Dunque è tutto in equilibrio come il cielo stellato, con cui il pittore intraprende un dialogo che gli permise di viaggiare armoniosamente; la pittura diviene quindi il mezzo per rendere possibile questa fuga dalla realtà.

EVASIONE

MUSICA

CIELO

11.03

HUMANN, Altare di Pergamo, II sec. a.C., Berlino, 1886 (ricostruzione)

L’Altare di Pergamo, proveniente dalla polis di Pergamo, ora conservato a Berlino, è l’esempio più convincente e rappresentativo dell’arte ellenistica del II secolo a.C. L’altare è a pianta quadrangolare e forma una grande U. Il complesso trasmette eleganza e, al tempo stesso, una grandiosa monumentalità. La monumentalità è conferita dalla profonda scalinata che consente di raggiungere il vero e proprio altare, e dal fregio lungo circa 300m che gira tutto intorno al basamento alto 3m, con gli altorilievi che si interrompono sulla scalinata. Il fregio deve tagliarsi secondo la direzione diagonale della scala e le figure si adeguano in base alle forme in cui sono contenute. Essendo ellenistica quest’opera è carica di pathos, che in questo caso straborda dalla scultura e va ad invadere l’architettura come nel caso della gamba che poggia sulla scala.

ALTARE

MONUMENTO

FREGIO

BERLINO

11.04

RAFFAELLO, Scuola di Atene, 1509-11

La Scuola di Atene è stata realizzato da Raffaello Sanzio in Vaticano all’interno della Stanza della Segnatura per il Papa Giulio II. I soggetti rappresentati all’interno di questo dipinto, che allude all’universalità del sapere, sono i principali filosofi dell’antichità nei panni dei più significativi artisti e pensatori contemporanei all’urbinate. La scalinata è l’elemento sul quale poggia l’intero gruppo e che dà unità e controllata dinamicità all’insieme. Dal confronto con il cartone preparatorio, grande quanto l’opera stessa, si può notare che nell’affresco Raffaello inserisce Eraclito con il volto di Michelangelo, andando così a sottrarre un po’ di forza alla scala, ma anche ad accentuarla, vista la divergenza fra i gradini e l’elemento su cui poggia il personaggio. L’aggiunta è un omaggio al Buonarroti che aveva appena scoperto la Sistina, di cui Raffaello aveva appena dipinto una parte.

OMAGGIO

ARCO

PENSIERO

SAPERE

DOPPIO

11.05

ALTERAZIONI VIDEO, Elogio dell’incompiuto, Calabria, 2017

Questa fotografia fa parte di Incompiuto. La nascita di uno stile, una raccolta in cui sono individuate opere che sono state approvate, finanziate e cominciate, ma che poi però non hanno mai visto una conclusione. In questo scatto, provocatoriamente, è messa in evidenza una scala mobile, isolata da tutto ciò che dovrebbe circondarla, invece attorniata da una selvaggia campagna. La base si trova su di un cespuglio mentre l’estremità opposta arriva al nulla. Questa scala allude quindi all’unica struttura realizzata di un progetto, che poteva essere quello di un supermercato, di un ufficio, o di una qualsiasi altra attività che però non è mai stata realizzata per differenti motivi. All’interno della pubblicazione sono inoltre presenti molte altre opere non concluse come ad esempio dighe, piste ciclabili, ospedali, viadotti, tutte strutture mai completate, rilette come inquietanti ruderi contemporanei.

INCOMPIUTO

PROVOCAZIONE

PAESAGGIO

SOLITUDINE

11.06

REMBRANDT, Filosofo in meditazione, 1632

Questo dipinto rappresenta lo stile tipico di Rembrandt, pittore olandese vissuto nel XVII secolo. Il fondo ha una trama scura e le figure sono visibili rispetto al buio grazie a degli sprazzi di luce che provengono da una finestra posta sulla sinistra. La tecnica è quella luministica che ha riferimenti con quella caravaggesca, ma i significati sono diversi. Nell’opera di Rembrandt il buio assume infatti un ruolo di accogliente riparo, a differenza di quelle di Caravaggio più cupe e malinconiche. La poca luce presente rende possibile la visione di una scala a chiocciola collocata centralmente che sale fino al piano superiore e che inserisce all’interno dell’immagine un motivo a S, in parallelo alla curva formata dalla luce. Fanno da contrappunto alla scala un vecchio in meditazione nelle vicinanze del centro del dipinto, illuminato dalla finestra, e una donna resa visibile dal fuoco di un camino in basso a destra.

LUCE

BUIO

RIPARO

FUOCO

CURVA

11.07

DUCHAMP, Nudo che scende le scale n.2, 1912

Nudo che scende le scale, realizzato nel 1912 da Duchamp, fu motivo per quest’ultimo di contrasti con gli artisti cubisti con i quali condivideva gli intenti fino a quel momento. Il nudo è difficilmente individuabile, anche se la foto dello stesso Duchamp chiarisce il processo realizzativo, che sembra trarre spunto dalla cronofotografia di Muybridge, in particolare Figura umana che scende una scala. La direzione del movimento è percepibile dalla sovrapposizione delle singole immagini di un uomo che scende le scale a partire dalla parte sinistra in alto alla parte bassa a destra. L’opera è sviluppata in altezza e presenta una contrapposizione fra la figura chiara e dinamica che avanza e lo sfondo scuro che arretra. Si può dire che Duchamp ha un atteggiamento sperimentale con il quale conduce una propria ribellione creativa nei confronti di quelle che erano le idee cubiste.

NUDO

SPERIMENTAZIONE

SOVRAPPOSIZIONE

TEMPO(TEMA SUCCESSIVO)

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