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Dall'a.s. 2020-21 è stata reintrodotta nelle scuole italiane l'educazione civica come materia d'insegnamento. Non è prevista la presenza di un docente assunto per svolgere tale compito. Ogni docente "dona" alcuna delle sue ore per un monte ore totale annuo di 33, solitamente tre ore nel caso di un docente di Disegno e storia dell'arte che ha due ore settimanali per classe. Partendo dal presupposto che l'educazione civica intercetta tutte le discipline nel punto più alto e pregnante dei contenuti disciplinari delle singole materie d'insegnamento, si è deciso di rilanciare e moltiplicare notevolmente tempo ed energie da investire nell'educazione civica, coinvolgendo tre classi nella partecipazione alla IX edizione del concorso Tracce di memoria.
tema
L’esperienza didattica (educazione civica) proposta ad una quarta e due classi quinte dell'indirizzo scientifico ha previsto l’approfondimento di tre attentati compiuti dalle Brigate Rosse nell’arco di un mese, alla fine del 1979, nel settore est di Roma, il più vicino a Guidonia. La guardia di P.S. Michele Granato e i marescialli di P.S. Domenico Taverna e Mariano Romiti sono stati le vittime delle azioni terroristiche.
documentazione
Navigando nella mappa del Muro della memoria del portale della Rete degli Archivi per non dimenticare sono stati individuati i luoghi degli attentati accaduti nel settore est di Roma, quella più vicina al nostro istituto di Guidonia. In particolare è emerso che tre di essi erano avvenuti nell'arco di un mese e riguardavano membri delle forze dell'ordine impegnati in indagini su fiancheggiatori delle Brigate Rosse.
Ogni classe ha scelto una delle tre storie da approfondire. Sono così stati recuperati documenti processuali, articoli di quotidiani e servizi televisivi di quegli anni, video di interviste e notizie dal web. Il lavoro di ricerca è arrivato fino ai nostri giorni e ha riguardato anche l’operazione “Ombre Rosse”, nella quale era coinvolta, tra gli altri, Roberta Cappelli, già condannata per l’uccisione di Michele Granato.
Fondamentale è poi stata la conoscenza diretta dei luoghi dei nei quali sono avvenuti i tre attentati.
narrazione
Il cortometraggio prodotto ha come incipit una succinta ricognizione sulla documentazione raccolta, si sviluppa con una drammatizzazione degli attentati e soprattutto dei minuiti ad essi immediatamente precedenti e si conclude con la prefigurazione di un'installazione in ricordo delle vittime.
Il video ha ricevuto la menzione speciale alla IX edizione del concorso Tracce di memoria indetto dalla Rete Rete degli Archivi per non dimenticare, l’Archivio Flamigni, la Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura e il Ministero dell’Istruzione e del Merito. con la seguente motivazione: per la capacità di narrare nel video i fatti e le emozioni legati agli omicidi dei tre membri delle forze dell’ordine tutti avvenuti nell’arco di un mese del 1979 nel quadrante est della capitale. Nella parte finale viene proposta la realizzazione di tre meridiane rotte, una per ciascuna delle vittime, da collocare in un’area a verde del quartiere romano di Torre Spaccata. Un’idea originale e molto suggestiva di cui si auspica la realizzazione.
proposta
La proposta realizzativa è un anti-monumento: tre meridiane rotte in calcestruzzo per Michele Granato (9 novembre 1979, ore 14.20), Domenico Taverna (27 novembre 1979, ore 7.25) e Mariano Romiti (7 dicembre 1979, ore 7.45) da realizzare nell’area verde tra via Cassioli e via Marini nel quartiere di Torre Spaccata (luogo dell'attentato a Mariano Romiti).
Una meridiana rotta solidifica l’ombra prodotta dall’interazione della luce solare con un cubo e, una volta all’anno, indica correttamente giorno e ora in un certo punto della Terra, segnando nella memoria, in forma antiretorica, la traccia di un evento.
L'ipotesi progettuale è stata esplicitata da elaborati grafico-architettonici, un fotomontaggio e da un modello sintetico realizzato con una stampa 3D.