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rècto s. m. [dalla locuz. lat. folio recto «sulla parte anteriore del foglio»], invar. – In bibliologia, la parte anteriore di un foglio o di una carta, e, per estens., in numismatica, la faccia anteriore di una moneta o medaglia: il foglio porta sul r. un sonetto del Petrarca. Anche in posizione attributiva (abbrev. r), dopo il numero d’ordine della carta, per rinviare a volumi manoscritti o stampati, in cui sono numerati i fogli e non le singole pagine: carta 44 r; può seguire un a o un b, come riferimento alla prima o alla seconda colonna, in cui la scrittura sia divisa.
vèrso s. m. [dalla locuz. lat. folio verso «sulla parte posteriore del foglio»]. – Nello studio e nella descrizione dei rotoli di papiro e degli antichi codici, la parte posteriore di un papiro, di una pergamena o di una carta (contrapp. a recto, la parte anteriore): un codice scritto sul recto e sul v.; un foglio che porta nel v. un sonetto del Petrarca; con valore attributivo, abbreviato in v, è spesso affiancato al numero d’ordine della carta in opere manoscritte o anche a stampa numerate per carte e non per pagine: carta 44v (o 44v). Nell’uso librario moderno il verso è la pagina pari, cioè segnata con un numero pari, che in tipografia si chiama volta (in opposizione a bianca). Per estens., il termine è adoperato per indicare la parte posteriore di un titolo di credito, di una moneta o di una medaglia (in opposizione a recto), o anche di un quadro, di una pala o di una bandiera, dipinti da entrambi i lati.
Verso retto è un progetto che ha permesso agli studenti di realizzare in forma compiuta un oggetto artistico partendo da quanto appreso nel corso di Storia dell’Arte del Novecento, predisponendone coerentemente e contemporaneamente l’allestimento, lavorando prima singolarmente e poi in gruppo. I riferimenti sono stati molteplici, dalle provocazioni dadaiste ai paradossi surrealisti, dai combine new dada all’arte concettuale.
Il titolo del progetto fa riferimento al recto (o retto) e al verso di un foglio, di una immagine o di un dipinto. Esclusi alcuni rari casi, il retro di un’opera non è mai accessibile alla vista. Nel nostro invece è possibile vedere entrambe le facce, ovviamente mai contemporaneamente, poiché le opere sono contenute in otto teche 50 x 50 x 9 cm disposte di taglio. Un testo montato al di sotto di ogni teca, idealmente la sua ombra, offre una chiave di lettura che completa la relazione tra le due immagini contrapposte: appunto il verso retto, cioè un testo disposto in verticale.
stampa laser su carta fotografica, manipolazione digitale, camice, guanti, mascherina, pennello, spatola
Un’opera d’arte famosissima, famosa al punto che, se il tempo l’avesse irrimediabilmente deteriorata, ne resterebbe comunque la memoria. Il mito di un quadro che ha contribuito a riscrivere la storia dell’arte occidentale, finito nelle mani di un metodico restauratore che, nel tentativo disperato di salvarne le tracce, sostituisce ai girasoli più celebrati della storia un’asettica superficie neutra che ripercorre con precisione la sagoma dei fiori. Cosa ha più valore: l’opera nella sua dimensione fisica, o il solco che essa è capace di lasciare nella nostra memoria?
stampa laser su carta fotografica, foglio dattiloscritto in braille
L’opera presenta un testo in braille. La mancanza della lastra trasparente consentirebbe la lettura a chi conosce questo sistema di scrittura, ma la collocazione dell’oggetto lo esclude, rendendo così solo visibile ciò che invece andrebbe toccato. Il cortocircuito mentale e sinestetico è accentuato dal verso che riporta la parola blu scritta in rosso. Sommando ciò che vediamo (rosso) e ciò che leggiamo (blu) si ottiene il colore viola. Viola è la parola scritta ricorsivamente in braille in dieci lingue diverse sul retto.
stampa diretta su otto pannelli di forex bianco (3 mm)
L’opera suggerisce che il presente è spesso schiacciato tra mille passati e mille futuri. Nel passato ci sono ricordi di episodi piacevoli nei quali rifugiarsi, sensi di colpa e rimpianti (retto). Nel futuro le tante aspettative per quanto si sta progettando, i sogni, le ansie (verso). I due lati della teca sono costituiti da superfici inclinate in modo da formare tronchi di piramide che si congiungono in un quadrato che rappresenta il presente, compresso tra passato e futuro. Il presente è l’unica realtà concreta, ricordati di vivere!
scansione, stampa laser su carta fotografica, scarpe, cartoncino
La teca si presenta come il contenitore di un prodotto. Il verso ci mostra un paio di scarpe etichettate con un prezzo. Il testo ci conferma che si tratta di un oggetto in svendita. Il verso ci rivela che il prodotto nel contenitore, in offerta solo per oggi a questo prezzo, è un uomo al naturale, fornito di tutte le specifiche tecniche, scadenza e codice a barre. L’opera allude alla estrema tendenza alla mercificazione, estesa provocatoriamente fino all’individuo, al suo corpo intero o sezionato in parti: tutto ha un suo prezzo.
stampa laser su carta fotografica, manipolazione digitale
Il recto propone le definizioni di edificio e di intelligente riportate dalla enciclopedia Treccani. Il verso mostra l’immagine di una metropoli del XXI secolo, una smart city popolata da edifici intelligenti quindi cablati, connessi, sostenibili, domotici, caratterizzati da esoscheletri mediatici improntati alla spettacolarizzazione dell’effimero. Si ipotizza di interpretare tali edifici secondo l’etimologia della parola intelligente (inter - legĕre) cioè architetture capaci di scegliere tra, leggere dentro le persone, restituendo sulle proprie pareti-schermo le emozioni represse, condivise così in una performance urbana.
stampa laser su carta fotografica, filo spinato
Il recto ospita un opera di Ciro Vitale. Sull’orizzonte appare la scritta Europa, evanescente, così come appare evanescente e sfuggente il continente europeo a chi lo guarda dall’Africa. Il contro campo (verso) è lo stesso mare con un orizzonte sgombro e protetto, come lo vorrebbe qualcuno. La paura è quanto hanno in comune queste due condizioni: da un lato paura di anni di violenze e vessazioni, paura di un viaggio pericoloso e incerto nell’esito, dall’altro paura della diversità, paura indotta, paura frutto dell’ignoranza, paura di specchiarsi nell’altro. Nel testo la parola Europa si trasforma, anagrammata, in o paurE.
stampa laser su carta fotografica, fotomontaggio
L’immagine del recto ritrae i Beatles che camminano spensierati per le strade di Londra nel 1963 in occasione del On air-live at the BBC. Il trait d’union con la seconda immagine è il titolo di un brano dello stesso anno, Twist and Shout. Le indicazioni contenute nel testo ci invitano a scoprire il verso e, stravolgendo profondamente il significato della parola con un cambio di vocale, ci conducono in Vietnam nel pieno del conflitto. I favolosi anni sessanta mostrano il loro lato oscuro. Ogni favola è un gioco (pericoloso).
collage di cartoncini colorati, carta gommata, cartone grecato e poliplat su lastre di plexiglass
Il progetto indaga un’opera di Theo van Doesburg: Simultaneous Counter-Composition (Contro-composizione simultanea) del 1929-30, conservata al MoMA di New York. Gli elementi costituenti l’immagine sono stati separati su piani diversi e distanziati su lastre di plexiglass, esaltando la profondità già suggerita dalla componente cromatica e dalla sovrapposizione. Tale scomposizione è completamente comprensibile solo in due tempi (diacronica) osservando il verso che rivela il retro dell’opera e ciò che il passepartout nasconde.