starter
processo
Sono state inizialmente proposte e commentate una ventina di parole - presentate attraverso le definizioni tratte da un dizionario - come incipit per le riflessioni preliminari e le azioni da compiere. Gli studenti hanno poi individuato temi specifici di decontestualizzazione e dislocazione, stampato e ritagliato le immagini recuperate in rete e, come già fatto da dadaisti e surrealisti, realizzato diversi fotomontaggi. Successivamente si è passato all’acquisizione digitale delle immagini che hanno subito una postproduzione utilizzando programmi di grafica. Gli accoppiamenti sono stati giudiziosamente realizzati per similitudine o per contrasto.
seminari
Sono stati attivati tre sotto seminari con tre differenti declinazioni del tema comune: Campo Marzio MMXX, Pantheon reloaded, Archybrid.
Straniamento e stupore accompagnano l’osservatore in un percorso attraverso un nuovo piranesiano Campo Marzio, frutto di contaminazioni e dominato da stridenti contrasti.
Loserpenthause
In Loserpenthause Il chilometro del Corviale misura Via del Corso mentre i giardini di Villa Borghese con la geometria affilata dei musei Blau ed Ebraico e la cattolica Santa Maria dei Miracoli “orfana” della gemella con l’islamico Minareto formano una sequenza di divergenze, culminate dall’inoculazione del Cloud Gate, restituendo un’immagine di Roma sospesa tra metafisica e surrealtà.
Continuumonumentale
Continuumonumentale propone l'innesto del newyorkese Museo Guggenheim nel punto più adeguato per dialogare da un lato con la Rotonda del Pantheon e dall'altro con la cupola conclusa da una spirale della borrominiana S.Ivo alla Sapienza. Piazza Navona viene invece involucrata dal perentorio passaggio del Monumento Continuo di Superstudio.
Arabascata
La retorica monumentalità stereometrica del Vittoriano è provocatoriamente messa in discussione da Arabascata che prevede la contaminazione dell'Altare della Patria con il museo Guggenheim di Bilbao. Le plastiche forme sinuose progettate da Frank O. Gehry si insinuano sulla sommità del monumento e una strada a scorrimento veloce si protende verso il Foro Romano.
Trait d'union tra le tre proposte è il Cloud Gate di Anish Kapoor collocato prima a piazza S. Silvestro al centro dell'ellisse di Portoghesi, poi a sostituire l'obelisco di piazza della Rotonda ed infine al centro della michelangiolesca piazza del Campidoglio.
Quattro le riletture proposte per il Pantheon a partire da due incisioni di Piranesi e da un dipinto di Giovanni Paolo Panini.
Panamerican ingloba all'interno del tempio romano la Statua della Libertà, ricollocata qui alla corretta scala di rappresentazione (46 metri d'altezza). Oltre all'effetto destabilizzante l'operazione tende a misurare, attraverso l'inserimento di un'oggetto noto a tutti per forma e misure, le colossali dimensioni del più straordinario monumento romano, il cui interno indiviso è largo e alto circa 43 metri (pari all'altezza di un edificio di 14 piani).
Il carattere stereotomico dell'interno del Pantheon è esaltato dalla ibridazione con uno Xenote (o cenote), grotta di origine carsica, tipica dell'America centrale, caratterizzata dalla presenza di acqua di trasparenza cristallina (acqua sacra è il significato di cenote) e spesso da aperture dalle quali penetrano i raggi del sole, così come accade nell'edificio romano. Xenotheon mira così a far coesistere architettura e natura.
Un inatteso cambio di scala prevale in Panopticon, nel quale l'apparizione del noto Occhio di Ledoux che riflette l'interno del Teatro di Besançon trasforma l'intera cupola rappresentata da Piranesi in un gigantesco spioncino, rimandando, evidentemente, al Panopticon di Bentham. Al di sopra dell'incisione l'enorme palpebra richiude prospetticamente la forma circolare del settore non cassettonato della cupola.
In Panichthys si immagina di trasformare la semisfera definita dalla cupola in un improbabile acquario sospeso dal fondo completamente trasparente contenente una enorme quantità di animali marini. La luce che abitualmente entra nell'edificio in questo caso viene filtrata dall'acqua andando così a definire inediti e vibranti effetti cromatico-luninosi sulla pavimentazione e sulle pareti.
I risultati di Achybrid sono appunto il frutto di tre ibridazioni architettoniche ottenute attraverso differenti modalità operative: pianta + pianta, Incisione + foto e dipinto + disegno.
Dalla sovrapposizione della pianta del museo Guggenheim di Wright e della chiesa di S. Ivo alla Sapienza di Borromini, alla stessa scala di rappresentazione, sono emerse straordinarie e impreviste corrispondenze non solo geometriche, ma anche dimensionali. Frank(a)mente alla Sapienza allude, provocatoriamente, all'idea che l'architetto americano abbia progettato il suo capolavoro con la mente all'edificio romano.
MAXXI d'invenzione gioca sull'assonanza/dissonanza fra le divergenti e impossibili prospettive delle Carceri piranesiane e le fluide geometrie dell'atrio del MAXXI di Zaha Hadid. Così le scale del museo romano risultano qua e là sorrette da travi lignee a sbalzo, si avvolgono intorno alle possenti murature disegnate dall'architetto veneziano e si protendono nel vuoto fino ad intrappolare, in primo piano, un condannato all'interno di un vano luminoso.
La boulleé d'Athenes ibrida La Scuola di Atene di Raffaello con la Biblioteca di Boulleé. Le due opere sono accomunate dallo stesso sistema di rappresentazione: la prospettiva centrale, dalla stessa architettura: uno spazio connotato da ampie volte a botte, dallo stesso intento: manifestare l’unitarietà della cultura e del sapere, quella di Raffaello con la doppia identificazione dei personaggi, quella di Boulleé attraverso i libri, che contengono gli scritti di quegli stessi pensatori e che si configurano come mattoni di cultura. L’ultimo passaggio, di ispirazione dadaista, ingloba l'immagine nella sezione del Cenotafio di Newton progettato da Boulleé e, attraverso un cambio di scala, trasforma il fotomontaggio nell’immagine di un improbabile quanto anomalo souvenir di viaggio: una bolla con la neve. Il ricorso all’oggetto comune non intende banalizzare il tema, anzi esalta e concentra il messaggio insito nello straordinario lascito culturale del pittore urbinate in quanto contenuto in un medium più agilmente veicolabile.