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Questo libro è fatto a poliedro e di conclusioni ne ha un po' dappertutto, scritte lungo tutti i suoi spigoli.
Italo Calvino
impostazione
WorkShOpen è un progetto svolto da un gruppo di una quarantina di studenti del triennio liceale, sotto la guida di tre docenti provenienti da ambiti disciplinari differenti, ma trasversali (Filosofia, Storia dell'Arte e Discipline pittoriche). Il laboratorio ha come oggetto di indagine e rielaborazione il testo di Italo Calvino Le città invisibili.
Il laboratorio (work-shop), che ha avuto come pre-requisito la lettura integrale del testo di Calvino interpretato come opera aperta (open-work), ha previsto quattro fasi:
1_Comunicazioni: quattro incontri con cadenza settimanale con interventi di relatori esterni.
Le città invisibili e la struttura a cura di Roberta Masciarelli
Le città invisibili e la scrittura a cura di Sergio De Santis
Le città invisibili e la società a cura di Giorgi De Finis
Le città invisibili e il cinema a cura di Eusebio Ciccotti
2_Analisi del testo: ad ogni studente sono state assegnate due città o una coppia di dialoghi da approfondire. Il risultato complessivo poi raggiunto, oltre a fornire numerosi spunti di riflessione per il lavoro da svolgere, riassunto in una unica tavola ha acquisito un’imprevista autonomia, la cui immagine finale rimanda alle esperienze della poesia visiva e all’arte concettuale.
3_Attività laboratoriale: suddivisi in tre seminari gli studenti hanno operato, coerentemente con il carattere di opera aperta de Le città invisibili, scegliendo come prima mossa di aggiungere alla struttura del testo di Calvino un nuovo capitolo (una categoria, cinque città e due dialoghi).
Rimodulazione testuale a cura di Tommaso Ciccarone
Rilettura volumetrica a cura di Roberto Ianigro
Rinuncia formale a cura di Ciro Vitale
4_Sito internet: i risultati del laboratorio sono confluiti nella realizzazione di un sito dedicato al progetto.