Il progetto fa parte di una serie di nove interventi sul tema dello spazio interno. L’impostazione di tutti i lavori presenta, alla piccola scala, le stesse caratteristiche tematiche e linguistiche presenti nei progetti di edifici, riproposte in una duplice logica di modificazione / enfatizzazione della preesistenza ‘contenente’. Rispetto a quest’ultima le operazioni compositive manifestano una volontà di alterazione dello spazio dell’alloggio attraverso l’inserimento, al suo interno, di oggetti apparentemente “troppo grandi” per esservi contenuti. Va interpretata in questo senso, nell’interno Rubik, la misurazione modulare suggerita dalla forte vettorialità dello spazio in direzione longitudinale. La scansione ritmica viene qui interpretata plasticamente, attraverso l’introduzione di quattro grandi cubifunzione che con il loro successivo disporsi lungo un asse visivo compresso e libero da interruzioni, scolpiscono il prospetto interno della casa. Gli episodi di asportazione materica dalle superfici assecondano i contrasti chiaroscurali e definiscono specifici ambiti funzionali.