La scelta delle strategie didattiche, intese come l’attuazione di una serie di azioni che mirano al raggiungimento dell’apprendimento, non può essere univoca e immutabile ma flessibilmente tarata in relazione al contesto generale, allo specifico step del percorso curriculare e al gruppo classe. È pertanto necessario avvalersi di un calibrato mix strategico ottenuto attingendo da differenti architetture didattiche.
Comune denominatore di tutte le azioni messe in campo tanto per la Storia dell’arte che per il Disegno è una strategia sfidante (challenging learning), un continuo rimando di feedback tra docente e studente (procedura interattiva) e il ricorso ad azioni connettive (ricuciture intra-disciplinari e sconfinamenti trans-disciplinari). In ogni caso nella trasposizione didattica si presta particolare attenzione a ridurre all’essenziale il carico intrinseco, enfatizzare quello rilevante ed escludere quanto più possibile quello estraneo.
Nelle lezioni di Storia dell’arte, specialmente nel primo biennio, si fa ricorso ad una lezione euristica (heuristic teaching) centrata sulla discussione, in forma propedeutica alla sua evoluzione, il metodo 2vl (lezione a due voci), che prevede il ricorso al mutuo insegnamento (reciprocal teaching) di stampo collaborativistico (cooperative learning) fino al raggiungimento di esiti ascrivibili alla pratica della didattica metacognitiva.
Per il Disegno, nelle lezioni curriculari, è previsto un approccio comportamentale basato sull’istruzione sequenziale interattiva (direct instruction), affiancato poi, per le classi del triennio, da una strategia volta a sollecitare l’individuazione di soluzioni in forma creativa (creative problem solving) attraverso i laboratori progettuali, prima in forma autonoma e poi in gruppo (cooperative learning).
Più in generale le strategie mirano ad intensificare il carattere sfidante delle proposte, la loro complessità e a garantire agli studenti più ampi margini di autonomia qualora l’insegnamento propedeutico abbia accresciuto realmente la preparazione e consentito di sviluppare capacità di ordine superiore. Tali gruppi classe, pertanto, necessitano di stimoli maggiori per contrastare l’inevitabile noia e disinteresse nei riguardi di compiti troppo elementari e ripetitivi e per affrontare, invece, le esperienze proposte in chiave evolutiva.
L’effetto sfidante è tale per cui l’obbiettivo non è immediatamente raggiungibile (complessità), ma alla portata dei singoli studenti qualora siano disposti ad intraprendere un percorso di acquisizione di abilità e competenze necessario per vincere le sfide che possono essere di breve, medio e lungo periodo. Tanto più lontano ed impegnativo è il raggiungimento del traguardo tanto più diluita è l’esplicitazione degli obiettivi in funzione della flessibilità evolutiva.
2_Heuristic teaching (Storia dell'arte)
Tutte le lezioni di Storia dell'arte si svolgono avvalendosi di un supporto digitale, presentazioni in ppt (disponibili nel sito in formato pdf) con affiancamento di testi ed immagini e corredate da rimandi a siti e video. In molti casi le slide sono tratte dal lavoro svolto dagli studenti negli anni precedenti. Momenti essenziali della lezione sono quelli dedicati alle discussioni innescate dal docente attraverso molteplici e aperte sollecitazioni che spingono lo studente a fare ipotesi e congetture che possono portare ad imprevedibili esiti, spesso sorprendenti.
Avvio
1. Attivazione delle pre-conoscenze: cosa si conosce già dell’argomento.
2. Indicazione degli obiettivi: quali sono e come raggiungerli.
3. Individuazione dei nessi: collocazione dell’argomento in un discorso più ampio, rivolto al passato e al futuro.
Svolgimento
4. Informazioni e nozioni: il docente esplicita ciò che lo studente non può già conoscere.
5. Discussione su opere e concetti: sulla base delle informazioni e di quanto si sa già si enucleano le principali tematiche.
6. Individuazione delle big ideas: rimando ai nuclei disciplinari essenziali.
Conclusione
7. Trasferibilità/adattabilità: le nuove conoscenze vengono messe in connessione con quelle di altri ambiti.
8. Integrazione e ristrutturazione: modificazione del pensiero rispetto ad altri argomenti già noti.
9. Ri-strutturazione delle preconoscenze: acquisizione della consapevolezza di come si sono modificate le conoscenze pregresse riguardanti l’argomento affrontato.
3_Direct instruction (Disegno)
Anche le lezioni di Disegno prevedono l’utilizzo di presentazioni in ppt (disponibili nel sito in formato pdf) che coprono il programma completo della disciplina e che si presentano sotto forma di tutorial. È comunque richiesto prendere appunti come strumento principale per verificare in tempo reale se quanto esposto è stato compreso. Le tavole richieste, inerenti agli argomenti affrontati, sono realizzate a casa - senza riportare pedissequamente le immagini del tutorial - come autonomo strumento di verifica di quanto si è appreso e, in classe, come efficace medium di interazione con il docente. Ogni passaggio viene presentato come logica applicazione di un ragionamento e non come assertiva sequenza di istruzioni: il sapere sapiente si trasforma in sapere appreso attraverso il sapere insegnabile se quest’ultimo risponde efficacemente a queste due domande: perché si fa così? e a cosa servirà? lo studente non dovrà quindi ripetere meccanicamente una procedura ma applicare il ragionamento che la sottende. In molti casi si richiede agli studenti di risolvere in autonomia il passaggio successivo a quello appena illustrato per poi controllare la correttezza del risultato (verifica formativa).
Avvio
1. Attivazione delle pre-conoscenze: cosa si conosce già dell’argomento.
2. Indicazione degli obiettivi operazionalizzati: di cosa ci occupiamo e come.
3. Consequenzialità: in che modo l’argomento specifico si collega a quanto già trattato.
Svolgimento
4. Esplicitazione della procedura: come si fa.
5. Dimostrazione: perché si fa così.
6. Utilizzo: a cosa serve (utilità concreta nella nostra e in altre discipline).
Conclusione
7. Trasferibilità/adattabilità: come collegare le nuove conoscenze a quelle di altri ambiti.
8. Consolidamento e interiorizzazione: esplicitazione della procedura in forma ragionata.
9. Ri-strutturazione delle preconoscenze: acquisizione della consapevolezza di come si sono modificate le conoscenze pregresse riguardanti l’argomento affrontato.
I laboratori progettuali sono organizzati tenendo in considerazione un bilanciamento tra apporto singolo e collettivo per incoraggiare le relazioni senza disperdere le singolarità. I raggruppamenti vengono definiti volta per volta in relazione alle peculiarità del tema da affrontare e partono dal contributo del singolo per evolvere in elaborazioni realizzate da gruppi via via più numerosi, fino al risultato collettivo finale. Anche i progetti che nascono come individuali prevedono il raggiungimento dell’esito attraverso l’interrelazione con una pluralità di soggetti (docenti, ex-studenti, esterni), una tessera di un mosaico più grande che, come nel caso del progetto 2vl, una volta composto, costituisce il presupposto per successive elaborazioni.
4.1_Reciprocal teaching (Storia dell'arte)
Il metodo 2VL (la lezione a due voci) e gli spin off Sinapsi e Duetti duelli e stalli costituiscono l’asse portante della sperimentazione metodologica svolta nel quinquennio 2016-21 per il racconto delle storie nell’arte e prevedono una serrata strutturazione della divisione dei compiti in modo che ciascuno studente abbia la possibilità di divenire protagonista della trasposizione didattica insieme al docente. Particolarmente significativo è che gli esiti migliori del lavoro svolto negli anni ha costituito la base per le successive rielaborazioni dei supporti didattici usati quotidianamente nelle classi. Una completa descrizione del funzionamento del metodo è visionabile nella sezione specifica del sito.
Preparazione
1. Il programma o parte di esso è suddiviso in moduli di numero pari a quello degli alunni.
2. Ogni studente ne sceglie uno e lo approfondisce.
3. Predispone una presentazione su un layout condiviso.
Svolgimento
4. Il reporter student prende il posto del professore e racconta il suo lavoro (LIM/schermo).
5. Il docente lo supporta e integra i contenuti.
6. Gli altri partecipano trasformando la lezione in un gioco di ruoli.
Condivisione
7. Le lezioni svolte sono messe in rete come supporto didattico per le classi. I contenuti sono in condivisione con altri studenti o docenti e costituisce una prima stesura del prodotto finale.
Revisione
8. A fine anno il lavoro viene revisionato catalogato ed implementato.
9. I risultati più significativi si vanno ad aggiungere a quelli già esistenti e messi a disposizione di tutti nella specifica sezione del sito web.
4.2_Creative problem solving (laboratori)
Progetti e attività proposte sono concepite in modo tale da sollecitare risposte adeguate, ma non già precostituite e previste dal docente, lasciando ampi margini di manovra allo studente sia a livello strategico-progettuale che contenutistico, consentendogli così di far evolvere gli esiti del proprio lavoro dalla scoperta all’invenzione.
Trai tanti esempi si può citare l’inedita rilettura in forma tridimensionale della struttura del romanzo di Calvino Le Città invisibili progettata e poi realizzata sotto forma di totem nell’ambito del WorkShOpen e l’audio descrizione sperimentale per ipovedenti proposta e realizzata all’interno dell’iniziativa double desk trib[ut]e.
Preparazione
1. Il tema proposto viene illustrato e vengono fornite indicazioni operative.
2. Gli studenti accedono attraverso il sito ad un file pilota che contiene le informazioni sulle procedure da adoperare.
Svolgimento
3. Il lavoro viene svolto singolarmente secondo le proprie abilità ed inclinazioni.
4. Portato avanti in autonomia, viene poi revisionato dal docente per far emergere tutte le potenzialità insite nella proposta.
Condivisione
5. Si passa al lavoro di gruppo, integrando i singoli apporti in un risultato condiviso.
6. I raggruppamenti vengono definiti in funzione del lavoro da svolgere, portando alla formazione di gruppi via via più numerosi.
Revisione
7. Il risultato finale viene sintetizzato in elaborati digitali.
8. Testi ed immagini vengono caricati nel sito web per essere condivisi ed eventualmente replicati.
9. Una sintesi dei risultati viene esposto nello sazio Per ArtEM.