L’installazione proposta per una nota galleria d’arte nel centro storico di Roma è nata dalla collaborazione tra il nostro studio, la scultrice Licia Galizia e il compositore Michelangelo Lupone, a partire dall’intento di presentare un progetto che vivesse della sinergia e dell’interazione delle tre discipline, che vi risultano compresenti contribuendo all’esito finale ciascuna in ragione delle proprie peculiarità espressive. La galleria si compone di quattro ambienti, alcuni dei quali voltati, di altezze differenti, e i passaggi da un vano all’altro sono segnati da varchi ad arco o rettangolari. All’interno di queste ideali cornici è stata incastrata una grande superficie, orientata secondo la direzione longitudinale, che riduce sensibilmente la larghezza di due stanze e dà luogo, a sua volta, a uno spazio che è possibile attraversare. Sospeso tra la dimensione dell’architettura e quella della scultura, il grande oggetto è costellato di elementi ‘ambigui’, di interventi site specific che consentono a chi lo percorre di produrre, anche accidentalmente, suoni e rumori, di sottoporsi ad un’esperienza visivo tattile estremamente condensata e intensa. Situandosi all’intersezione delle tre discipline –l’architettura, la scultura, la musical’opera ha come risposta, da parte del pubblico, un sistema complesso di reazioni sinestetiche.