starter
Two-voice poetry is written for two people to perform. The poetry usually has two columns, one for each person who is reading the poem. Each person reading the poem reads the text in one of the columns. Sometimes, the poet wants the two readers to say something at the same time; so the poet writes the words on the same line in each column. These poems often sound like a dialogue for two people.
Il funzionamento è molto semplice. Il programma di Storia dell’Arte, tutto o solo alcune parti (es. opere, autori, movimenti), viene suddiviso in un numero di moduli pari a quello degli studenti. Ogni studente sceglie liberamente il proprio argomento approfondendolo anche sulla base del materiale fornito dal docente e attraverso webquest customizzato, predisponendo la relativa presentazione in ppt utilizzando un layout comune a tutte le classi. Il docente fornisce indicazioni generali sulla metodologia operativa (file pilota) e specifiche a ciascuno studente in relazione alle peculiarità dell’argomento prescelto.
In ciascuna lezione, uno studente (reporter student) prende il posto del docente e, nel tempo stabilito, racconta il proprio lavoro servendosi della LIM o del video-proiettore. Il docente assiste lo studente con attività di scaffolding verbale e grafico, ponendosi in una posizione complementare, senza però vanificare l’intento di fornirgli libertà di pensiero e azione. Gli altri studenti partecipano spesso con interventi sul proprio argomento, trasformando la lezione in un gioco di ruoli. Durante la lezione il reporter student registra e successivamente aggiunge alla presentazione quanto emerso nella discussione in classe. In caso di assenza del docente le classi con studenti che hanno mostrato maggiore expertise, sono in grado di svolgere la lezione in autonomia (self-lesson).
Alcune lezioni si svolgono sul campo. L’ultima del quinto anno parte dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, poi si sposta nella cavea dell’Auditorium di Roma, dove uno studente racconta l'ultimo capitolo dell'architettura contemporanea e ogni studente può seguire il reporter student sul proprio cellulare (lezione all’aperto), per concludersi al Museo MAXXI, ultima opera in programma. Una lezione lunga 12 chilometri è prevista per il tour di Roma Barocca del quarto anno. Altre lezioni si svolgono nel pomeriggio alla presenza di due classi con doppia proiezione e doppio relatore (lezione doppia con due reporter student).
Le lezioni svolte, finora 600, sono messe in rete come supporto didattico per le classi. Il lavoro delle quinte è stato revisionato ed è in condivisione con altri studenti o docenti. Ogni documento realizzato si configura come uno strumento ibrido a metà strada tra slide di presentazione, appunti e libro di testo autoprodotto; contiene la trattazione degli argomenti (movimenti, autori, opere), ma anche approfondimenti, collegamenti con altre discipline, confronti tra opere o autori, individuazione di temi ricorrenti, scritti ed aforismi, report di visione diretta delle opere, riferimenti bibliografici, link a video e siti internet, il tutto organizzato secondo un layout prestabilito e condiviso.
Si riporta qui di seguito, in forma sintetica, la slide base con le indicazione di come venga utilizzata per la realizzazione delle presentazioni.
Peculiarità del metodo messo in atto è che allo studente si richiede di approfondire il tema scelto fin dall'inizio dell'anno. In questo modo comprenderà a fondo alcuni aspetti solo in itinere, in relazione allo svolgersi delle altre lezioni (apprendimento progressivo). In questo modo sarà in grado di fare interventi durante l'anno proponendo riflessioni su argomenti che la classe non ha ancora affrontato (evento pressoché impossibile nella didattica tradizionale). Col passare del tempo ogni studente si cala talmente tanto nella parte da sposare le posizioni dell'autore studiato trasformando spesso la lezione in un gioco di ruoli.
Il progetto consente agli studenti di attivare le competenze più alte (higher order thinking skills) come sceglire, decidere, interpretare, argomentare, giustificare, difendere, convincere, raggiungibili attraverso la produzione autonoma e personale di un elaborato complesso e relativa presentazione, ognuno con i propri tempi. Tale traguardo risulta difficilmente ottenibile attraverso la lezione frontale o le verifiche orali e scritte. Il momento della presentazione si configura quindi come atto di sintesi tra azione didattica partecipata e verifica della performance.
A partire dall'a.s. 19-20 sono stati attivati due progetti spin off che spingono lo studente a operare un maggior numero di scelte (intelligente, da inter legĕre, scegliere tra) dovendo operare confronti tra opere (Sinapsi) o tra autori (Duetti, duelli e stalli) secondo un approccio itra-trans-disciplinare. Particolarmente stimolanti sono i confronti diacronici. Nel caso in cui ci si confronti con periodi storici non ancora affrontati, si possono prefigurare possibili relazioni con scenari futuri che successivamente saranno indagati con maggiore consapevolezza, mentre, qualora si considerino argomenti trattati negli anni precedenti, le conoscenze pregresse vengono integrate e ri-strutturate alla luce delle nuove acquisizioni.
Il superamento della lezione frontale sposta realmente il focus sullo studente che diventa sempre più protagonista dell’azione didattica (self learner), mitigando così l'asimmetria docente/studente in un contesto in cui il docente opera da facilitatore del processo di apprendimento.
Il metodo 2VL si è dimostrato, negli anni, particolarmente efficace perché consente allo studente di scegliere di approfondire l’argomento più congeniale, con una scansione temporale congrua, lavorando su una base customizzata in relazione alla singola persona e con richieste adeguate e possibili, senza l’imposizione di paletti che limitino la libertà espressiva e creativa del prodotto finale realizzato digitalmente, quindi particolarmente adeguato ad alunni con bisogni educativi speciali.
La concreta centralità dello studente è connessa ad un obbiettivo sfidante di medio-lungo periodo che spinge i ragazzi a lavorare responsabilmente nell'eccellenza. Col passare del tempo, gli studenti acquisiscono la consapevolezza di contribuire, con il proprio apporto, ad un risultato collettivo da condividere con la classe, ma anche con tutti quelli che vorranno avvalersi del lavoro svolto. Lavorare nell’eccellenza non significa lavorare solo per le eccellenze, ma provare a far emergere in ogni studente le proprie capacità, le attitudini (spesso celate) con percorsi adeguati.
Il progetto è in larga parte replicabile e trasmissibile. Partito nell'anno scolastico 2016/17 inizialmente come progetto singolo, poi riassorbito sotto la sigla st.Art |_over, è stato replicato nei due anni successivi, ampliato, revisionato e attivato anche nell'a.s. 19-20 e 20-21con i suoi spin off.
In occasione di un Erasmus +, alla presenza di un centinaio di studenti e docenti europei, alcuni studenti hanno illustrato il funzionamento del metodo 2VL. I colleghi spagnoli e croati, entusiasti, hanno chiesto una copia del file pilota. Ci hanno poi fatto sapere di aver provato a mettere in atto il metodo 2VL. Questo metodo, opportunamente registrato, può essere esportato in altre aree disciplinari.
Nel Gennaio 2020, presso il Museo MAXXI di Roma, tre studenti partecipanti al progetto st.Art |_over hanno spiegato il metodo e raccontato tre temi affrontati nell'ambito del sotto-progetto SINAPSI ad un gruppo di studenti romani impegnati in una attività di PTCO suscitando curiosità e interesse.
La tavola qui riportata, esposta in occasione della prima mostra PerArEM (a.s. 16-17) riassume le cento lezioni-modulo realizzate da quattro classi (una terza, una quarta e due quinte scientifico) e dal docente. È interessante notare come 90 siano state realizzate da 90 studenti differenti (in quattro tonalità di grigio) e solo 10 dal docente (in rosso).
Clicca sull'immagine per accedere alla visione di una lezione sulle Carceri di Piranesi tenuta da una studentessa del quarto anno scientifico avvalendosi esclusivamente di un video realizzato, ad hoc, interamente da lei, sfruttando le possibilità offerte dal programma di presentazione (ppt), utilizzato abitualmente per presentare in classe i lavori svolti.