UNA STANZA TUTTA PER SÉ di Virginia Woolf
Di Francesca Giaretto | 8 marzo 2021
Di Francesca Giaretto | 8 marzo 2021
Autore: Virginia Woolf
Genere: saggistica
1a pubblicazione: 1929
Casa editrice: Feltrinelli Editore (e altri)
"Se ha intenzione di scrivere romanzi, una donna deve possedere denaro e una stanza tutta per sé".
Semplice, risponde Virginia Woolf: mentre William riceveva un’educazione di primo livello a scuola, e poi si conquistava la propria fama a Londra, Judith sarebbe passata dalla casa paterna a quella del marito; infine, stanca di una vita spesa a soffocare il proprio talento, si sarebbe suicidata.
La figura fittizia della sorella di Shakespeare incarna la voce di tutte le donne che nel corso della storia una voce non l’hanno avuta. Quante donne hanno visto il proprio lavoro screditato, o attribuito ai propri mariti e fratelli? E quante donne avrebbero potuto portare il proprio contributo letterario o scientifico al progresso mondiale, se solo avessero ricevuto un’istruzione adeguata?
“Una stanza tutta per sé” nasce da due conferenze tenute nel 1928 da Virginia Woolf nei college femminili di Newnham e Girton. Ripercorrendo la strada tracciata dalle grandi scrittrici che l’hanno preceduta, Woolf riflette sulle ricadute culturali dell’oppressione femminile, nel tentativo di evidenziare le falle nella cultura maschilista che ha per secoli relegato la donna al ruolo di moglie e madre. Questo saggio è considerato tutt’oggi un testo chiave della letteratura femminista; si tratta di un libro abbastanza breve e di facile lettura, e in occasione della Festa della donna ve lo propongo come spunto di riflessione sull’importanza dell’inclusione femminile nella società e della parità di genere.
Buona lettura!