THE DANISH GIRL

Di Elle Camerlo e Francesca Busceti | 21 marzo 2021








La trama di Danish Girl ruota intorno a Lili Elbe, prima persona transgender della storia ad aver affrontato la transizione dal sesso maschile al femminile. All’inizio del film Lili si presenta come Einar Wegener, acclamato pittore della Copenaghen dei primi anni del Novecento sposato con Gerda, anche lei pittrice. Il processo che la porterà alla presa di consapevolezza del suo vero genere inizia quando la moglie le chiede di posare, con un abito femminile, al posto di una ballerina che non si è presentata. Sarà questo gesto a costituire il primo passo verso la sua nuova identità.

Successivamente Lili si presenta per la prima volta in pubblico come una donna, ad una festa di artisti. Il travestimento è studiato insieme dai coniugi, e visto come una sorta di gioco. Durante l’occasione la protagonista conosce il pittore omosessuale Henrik, che inizia a corteggiarla nonostante sappia di non trovarsi di fronte al corpo di una donna.

Inizialmente, Lili vive due vite contemporaneamente: solo in una però si sente a suo agio. È sempre meno capace di vivere nei panni di Einar, perché si sente intrappolata in un corpo che non percepisce come proprio, vuole sempre più apparire, non solo a sé stessa ma anche alla società, come Lili Elbe. È solo in quanto tale che riesce ad esprimere veramente la sua natura, il suo vero “io”.

Per un periodo mantiene quasi il piede “in due scarpe”, si sente un membro appartenente al genere femminile ma è restia ad abbandonare completamente la sua identità maschile per paura del giudizio della società, e soprattutto, per via di Gerda. Con il tempo sarà la stessa moglie a sostenerla nel suo percorso, le due si trasferiranno nella più progressista Parigi, dove cominceranno una nuova vita, come due confidenti, due amiche. Sebbene Gerda non riconosca più suo marito, riesce comunque a voler bene alla nuova persona che è e ad accettarla. Gerda capisce che solo in quanto donna il compagno si sente veramente sé stessa, la persona che alla fine è sempre stata.

Lili deciderà di intraprendere un percorso non solo psicologico ma anche fisico, rivolgendosi a numerosi medici per tentare di affrontare la transizione. Le sue richieste verranno giudicate talmente insensate, da farla credere schizofrenica, finché troverà un dottore disposto… L’operazione riuscirà?

Abbiamo apprezzato l’armonia e la dolcezza della regia, che propone la storia tramite la pittura, le inquadrature, i costumi; così da poterti avvicinare poco a poco a Lili Elbe. Vieni guidato al suo percorso in modo graduale, conciliante, delicato: nella prima parte del film sei portato ad osservare i suoi piccoli gesti, volti ad imitare l’atteggiamento delle donne che la circondano, nella seconda metà le espressioni facciali, i volti che assumono più lievi e morbidi connotati.

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