JULKA TI RACCONTO, LETTURA TEATRALE
Di V. P. | 10 febbraio 2018
Di V. P. | 10 febbraio 2018
Un evento tragico e importante della storia del nostro paese di cui pochi parlano il dramma dei confini orientali, le foibe, l’esodo. Un pezzo di storia che spiega i rapporti tra Nazismo, Fascismo e Comunismo delle terre confinanti all’Italia dell’Est, soprattutto spiega il perché tante persone italiane di quei territori si trovino oggi in Piemonte, Lombardia, Toscana, Emilia Romagna. Spiega come la violenza non faccia altro che generare altra violenza e come l’animo umano possa cambiare di fronte alla guerra, ad una dittatura e di fronte ad ingiustizie.
Ricordo molto bene quella giornata scolastica particolare, quando, in occasione della Giornata del Ricordo delle Foibe, nella nostra aula magna, partecipammo ad uno spettacolo, anzi esattamente si trattava di una lettura teatrale ispirata al libro “Julka ti racconto” di Daniela Bernardini e Luigi Puccini, organizzata dalla nostra educatrice Piras che sempre propone tantissime iniziative culturali, molto importanti per tutti noi.
Molti di noi ragazzi non sapevamo nemmeno cosa fossero le foibe o cosa significasse il 10 febbraio, eppure credo che difficilmente dimenticheremo quello che l’autore, Vincenzo Valenti dell’associazione Art.O’, ci fece provare fin dal primo momento, all’ingresso in aula magna. Ci fecero entrare in modo strano, lui era vestito da militare e ci trattava con arroganza e prepotenza, dividendoci come se qualcuno avesse il diritto di procedere e altri no. In seguito ci spiegò che era solo un modo per introdurci in ciò che accadde agli esuli istriani, come a tutte le vittime dei totalitarismi.
In seguito a quello spettacolo, bello e struggente allo stesso tempo, tutti capimmo che non esiste colore o parte politica che renda una tragedia più o meno importante di un’altra e soprattutto che l’obbrobrio e il dolore provato dalle vittime dei regimi totalitari è uguale per tutti.