E buongiorno a tutti, è venerdì 21 Ottobre e oggi parliamo di Kamikaze.
La parola giapponese kamikaze viene solitamente tradotta come "vento divino" (kami è la parola per "dio", "spirito" o "divinità", e kaze per "vento"). La parola ha origine da una antica poesia giapponese e viene usata per riferirsi ai grandi tifoni che dispersero le flotte mongole che invasero il Giappone sotto Kublai Khan nel 1274.
In giapponese in realtà, il termine formale usato per le unità che effetuano attacchi suicidi durante il 1944-1945 è tokubetsu kōgekitai, che letteralmente significa "unità di attacco speciale". Di solito abbreviato in tokkōtai. Più specificamente, le unità di attacco aereo suicida della Marina imperiale giapponese sono ufficialmente chiamate shinpū tokubetsu kōgeki tai, "unità di attacco speciale del vento divino". Durante la Seconda Guerra Mondiale, la pronuncia kamikaze è usata solo informalmente dalla stampa giapponese in relazione agli attacchi suicidi, ma dopo la guerra questo uso sarà stato accettato in tutto il mondo everrà reimportato anche in Giappone.
Tra il 1943 e il 1944 le forze alleate, sostenute dalla potenza industriale e dalle risorse naturali degli Stati Uniti d'America avanzano in modo inesorabile verso il Giappone.
I caccia giapponesi sono ormai messi in minoranza e surclassati dai nuovi caccia USA e, a causa delle perdite in combattimento, i piloti abili stanno diventando sempre più rari. Anche le operazioni di volo sono sempre più problematiche a causa della scarsità di parti di ricambio e carburante.
Nell`ottobre 1944 alla 1ª Flotta Aerea della Marina imperiale giapponese con base a Manila viene assegnato l'incarico di assistere le navi giapponesi che tenterranno di distruggere le forze alleate nel golfo di Leyte. La 1ª Flotta aerea dispone di soli 40 aerei. Il compito che devono affrontare le forze giapponesi sembra totalmente impossibile. Il comandante della Prima Forza Aerea, il viceammiraglio Takijirō Ōnishi decide di formare una "Forza d'Attacco Speciale Kamikaze". In un incontro all'aeroporto di Mabacalat (Clark Air Base) vicino a Manila, Onishi che sta visitando i quartieri del 201º Corpo Navale di Volo suggerisce:
«Non penso che ci sia un'altra maniera di eseguire l'operazione che mettere una bomba da 250 kg su uno Zero e farlo sbattere contro una portaerei per metterla fuori combattimento per una settimana.» Il comandante Asaiki Tamai chiede a un gruppo di abili studenti di volo, che ha personalmente addestrato, di unirsi alla forza di attacco speciale. Tutti i piloti alzano entrambe le mani, dando pertanto l'assenso a unirsi all'operazione. Più tardi Asaiki Tamai chiese al tenente Yukio Seki di comandare la forza di attacco speciale.
Si dice che Seki Yukio abbia chiuso gli occhi ed abbassato la testa per dieci secondi prima di chiedere: «La prego di lasciarmelo fare».
Yukio Seki diventa così il 24° pilota kamikaze ad essere scelto.
Secondo le testimonianze del personale alleato però, il primo attacco kamikaze — nel senso generalmente accettato del termine — non venne eseguito dall'unità di Tamai, ma da un pilota giapponese non identificato.
Il 21 ottobre 1944 l'ammiraglia della Marina Reale Australiana, viene colpita da un aeroplano giapponese armato con una bomba da 200 kg, dopo che il pilota giapponese ha tentato di attaccare un'altro incrociatore australiano che naviga a poca distanza.
La nave non viene distrutta solamente perchè la bomba dell`aereo non esplode. Nell'attacco muoiono almeno 30 membri dell'equipaggio incluso l'ufficiale comandante, il capitano Emile Dechaineux, e la maggior parte del personale del ponte rendendo la nave di fatto inoperativa.
Alla fine della seconda guerra mondiale il servizio aeronautico della marina giapponese avrà sacrificato 2.526 piloti kamikaze, mentre quello dell'esercito ne avrà sacrificati 1.387. Secondo un dato ufficiale, di fonte giapponese, alla fine della guerra le missioni avranno affondato 81 navi e ne avranno danneggiate 195, ammontando (rispetto al conteggio giapponese dei danni inflitti) all'80% delle perdite USA durante le fasi finali della guerra nel Pacifico.
Secondo una fonte delle forze aeree americane:
«Approssimativamente 2.800 attaccanti kamikaze affondarono 34 navi della marina, ne danneggiarono altre 368, uccisero 4.900 marinai e ne ferirono oltre 4.800. Nonostante l'allarme dei radar, l'intercettazione in volo ed un massiccio fuoco antiaereo il 14% degli attacchi Kamikaze giungeva fino all'impatto contro una nave; circa l'8,5% delle navi colpite dagli attacchi kamikaze affondò»
E adesso qualche fatto accaduto oggi che non riusciamo ad approfondire ma che è giusto che sappiate.
Nel 1861durante la Guerra di secessione americana si svolge la battaglia di Ball's Bluff, le forze unioniste del colonnello Edward Dickinson Baker vengono sconfitte dalle truppe confederate nella seconda grande battaglia della guerra. Baker, un amico intimo di Abraham Lincoln, muore in battaglia
Nel 1902 negli Stati Uniti termina uno sciopero di cinque mesi organizzato dal sindacato dei minatori
Nel 1916 il socialista e oppositore della guerra Friedrich Adler uccide il primo ministro conservatore austriaco Karl von Stürgkh
Nel 1959 A New York apre al pubblico il Solomon R. Guggenheim Museum progettato da Frank Lloyd Wright
E passiamo alla rubrica Frate Indovino.
Se siete nati oggi AUGURI! condividete il compleanno con:
Il chimico svedese Alfred Nobel (1833)
Lo scrittore Edmondo De Amicis (1846)
L`attrice statunitense Carrie Fisher (1956)
Se morirete oggi, sappiate che siete in buona compagnia, con voi ci sono:
Lo scrittore statunitense Jack Kerouac (1969)
Il medico austriaco Hans Asperger (1980)
Il regista francese François Truffaut (1984)
E per oggi è tutto, se volete potete ascoltarci su tutte le piattaforme di podcast, i link li trovate nella pagine dei contatti. Vi lasciamo con qualche immagine dei fatti di oggi. Noi ci sentiamo domani, fate i bravi e stupite il mondo.