E buongiorno a tutti, è mercoledì 30 Novembre e oggi parliamo di un “palazzo di cristallo”.
Siamo nel 1850 in Iinghilterra, e per iniziativa del principe Alberto viene promossa la celebrazione della prima esposizione universale del mondo. Un Palazzo delle Esposizioni dalla superficie di diversi ettari, il cuore della mostra, deve essere costruito per l'anno successivo in uno dei luoghi principali di Londra, Hyde Park. E’ però difficile che un edificio talmente grande possa rimanere definitivamente in una zona così importante. Viene quindi deciso che l’edificio deve essere temporaneo, ed una volta finita l’esposizione si dovrà poterlo ricollocare in un’altra area cittadina. Viene quindi indetto un concorso per trovare la soluzione migliore.
Alla prima pubblicazione del concorso rispondono circa 240 candidati. A proporre i progetti di maggior successo sono il francese Hector Horeau e l'irlandese Richard Turner.
Entrambi pianificano un edificio costruito interamente in ferro e vetro. Putroppo tutti i progetti proposti per questa prima edizione del concorso finiscono per esser considerati irrealizzabili: il maggior problema emerso consiste soprattutto nell'impossibilità di riutilizzare gli elementi prefabbricati dopo lo smontaggio dell'edificio.
Il comitato responsabile decide quindi di realizzare un semplice progetto base, per poi farlo sviluppare ulteriormente da altri architetti.
Entra allora nella nostra storia Joseph Paxton, un costruttore di serre molto noto in Inghilterra, che fornisce la variante del progetto che promette l’esecuzione più rapida.
Il suo progetto infatti può avvalersi di materiale prefabbricato e prodotto in serie, in maniera tale da permettere che l'edificio venga eretto in soli quattro mesi.
Paxton non ha alcuna formazione professionale di ingegnere quando concepisce l'edificio, come invece richiesto nell'invito da parte del Comitato di costruzione che non manca a quel punto di sollevare obiezioni.
Sarebbe stata garantita la sicurezza del pubblico e delle opere esposte da una struttura talmente leggera? Avrebbe questa resistito adeguatamente al vento, alla condensazione, alle vibrazioni e ad altri agenti esterni?
A questo punto Paxton, al fine di sciogliere ogni dubbio, forza la decisione autorizzando l'Illustrated London News a divulgare il suo progetto. L'immaginazione del pubblico viene immediatamente sedotta. È qui che la rivista Punch battezza l'edificio di Paxton Cristal Palace. Il piano di Paxton viene approvato il 15 luglio 1850 e il primo maggio 1851 l'edificio venne inaugurato.
L'unità base che costituisce l'edificio è un quadrato del lato di 24 piedi (circa 7,3 m). Il piano della parte principale dell'edificio prevede 77x17 di queste unità. Esso raggiunge una superficie totale di 84.000 m². I vari spazi di esposizione vengono distribuiti, a grandi linee, concordemente allo schema dei vari elementi quadrati uguali tra di loro.
Questa struttura geometrica non ha, in sé, nulla di nuovo, ma il suo uso risulta innovativo sotto diversi punti di vista: l'uso di sostegni di ferro permette una totale rinuncia a grossi pilastri e muri portanti, per cui quasi tutta la superficie esterna può essere costruita con vetro. Inoltre, la produzione di elementi costruttivi prefabbricati in serie facilita enormemente l'applicazione del concetto, compreso quello del progetto di una successiva ricostruzione (volendo anche in forma ampliata). Nel corso dell'esecuzione dei lavori, si deve rimaneggiare il progetto al fine di preservare alcuni vecchi olmi situati nel parco sul sito della costruzione. Per ovviare al problema e alle contestazioni, Paxton sviluppa un transetto centrale con un alto tetto curvo.
Le nervature radiali della facciata principale, presso la volta a botte, sono ispirate a quelle delle foglie di una ninfea, la Victoria amazonica. Secondo Paxton, che è anche giardiniere, le piante vanno considerate tra i migliori modelli di ingegneria.
Sul piano estetico, Paxton compie diverse innovazioni, che risutano in un passo avanti nella realizzazione dell'estetica dell'architettura del ferro: sfrutta la struttura come spazio libero, una geometria affrancata dalla massa e in grado di far spazio ai volumi, che solo il ferro e il vetro possono permettere; inoltre, la trasparenza della costruzione permette di assottigliare il confine tra spazio interno e esterno, di mettere in valore il vuoto luminoso delle vetrate rispetto al pieno esile dello scheletro di ferro, una rivoluzione per l'epoca in uno spazio tanto esteso.
Dopo lo smontaggio e la ricostruzione al nuovo sito, vi sono degli arricchimenti sostanziali: la volta a botte, già presente solo sul transetto, arriva a coprire l'intera costruzione che diventa non solo più estesa, ma anche più alta. Questo accorgimento risulta molto utile, dato che permette lo sviluppo degli alberi che crescono nel palazzo. Vengono anche poste torricelle laterali ai lati dello stabile, usate per immagazzinare l'acqua di cui hanno bisogno le piante.
Dopo l'esposizione universale, si pone la questione degli utilizzi successivi del palazzo, che comunque cambieranno frequentemente. Tra l'altro vi si svolgono anche delle manifestazioni sportive.
Emblematico in questo senso come uno dei club più famosi del campionato di calcio inglese prenda il suo nome da quello dell’edificio. L’attuale Crystal Palace F.C. infatti inizialmente, con un altro nome, si allenava all’interno della struttura, tant’è che ancora oggi, nel suo stemma, si può trovare una versione stilizzata dell’edificio di Paxton.
All'inizio del ventesimo secolo, l'interesse per edifici del genere è comunque calato, e così durante la prima guerra mondiale viene utilizzato per esercitazioni della marina ed in seguito vi trovano posizione degli studi televisivi.
Gli incendi sono degli inconvenienti abbastanza tipici per costruzioni di questo tipo: già nel 1866 le fiamme minacciano di demolire interamente il palazzo, che viene risanato con non poche difficoltà. Lo stesso pericolo incombe comunque sulle diverse principali costruzioni ispirate a quella londinese. Nel 1858, a pochi anni dalla costruzione, viene annientato il New Crystal Palace a New York e nel 1931, è la volta del Glaspalast a Monaco di Baviera.
Il Crystal Palace di Londra viene definitivamente distrutto in un rogo il 30 novembre 1936. Realizzata in vetro e ferro, la costruzione, in sé non infiammabile ma in cattive condizioni, non regge alle fiamme che per cause sconosciute divampano tra gli svariati elementi in legno che si trovano all'interno, come i mobili e il pavimento. Benché non vi sia stata un'inchiesta ufficiale, l'ipotesi più probabile pare quella di un corto circuito, un fenomeno all'epoca piuttosto frequente. Pare inoltre che alcuni pannelli provvisori realizzati in legno anziché vetro abbiano aperto, bruciandosi, delle lacune che hanno favorito la circolazione di un forte vento all'interno dell'edificio, facilitando la diffusione delle fiamme.
In un discorso pronunciato nel 1936 alla Camera dei Comuni, il politico Winston Churchill commenterà emblematicamente l'incendio del Crystal Palace, dicendo che quell'avvenimento segnava la fine di un'epoca.
Rimarranno in piedi soltanto le due torricelle laterali, danneggiate dall'incendio e in seguito abbattute durante la seconda guerra mondiale per ragioni di sicurezza.
In epoca più recente, tuttavia, il Crystal Palace è diventato una fonte di ispirazione spesso citata nell'architettura postmoderna.
E adesso qualche fatto accaduto oggi che non riusciamo ad approfondire ma che è giusto che sappiate.
Nel 1939 inizia la Guerra d'inverno: le forze sovietiche invadono la Finlandia
Nel 1967 la Repubblica Popolare dello Yemen del Sud diventa indipendente dal Regno Unito
Nel 1979 i Pink Floyd pubblicano la loro opera rock The Wall
Nel 1998 la Deutsche Bank annuncia l'acquisto per 10 miliardi di dollari della Bankers Trust, creando così il più grande istituto finanziario del mondo
E passiamo alla rubrica Frate Indovino.
Se siete nati oggi AUGURI! condividete il compleanno con:
Il politico inglese Winston Chirchill (1874)
L`architetto italiano Andrea Palladio (1508)
Lo scrittore statunitense Mark Twain (1835)
Se morirete oggi, sappiate che siete in buona compagnia, con voi ci sono:
Il poeta portoghese Fernando Pessoa (1935)
Il filosofo e sociologo francese Guy Debord (1994)
Lo scrittore e poeta inglese Oscar Wilde (1900)
E per oggi è tutto, se volete potete ascoltarci su tutte le piattaforme di podcast, i link li trovate nella pagine dei contatti. Vi lasciamo con qualche immagine dei fatti di oggi. Noi ci sentiamo domani, fate i bravi e stupite il mondo.