E buongiorno a tutti, è giovedì 17 Novembre e oggi parliamo di un attentatore italiano, Giovanni Passanante.
Giovanni nasce nel 1849 da Pasquale Passannante e Maria Fiore, ed è lultimo di dieci figli. Riesce a frequentare solamente il primo anno delle scuole elementari prima che le condizioni misere della famiglia lo costringano a fare lelemosina. Appena gli è possibile inizia anche a svolgere lavori occasionali per aiutare la famiglia, come il guardiano di pecore e il domestico.
Appena maggiorenne Giovanni si reca a Vietri, lavorando come sguattero, e poi a Potenza, trovando impiego come lavapiatti presso l'albergo Croce di Savoia, ma viene licenziato, a detta del proprietario, per il suo carattere ribelle e perché passa il tempo a leggere libri e giornali, anche se Giovanni nega il fatto, asserendo che si dedica alla lettura durante il tempo libero e che si è licenziato lui in quanto il suo datore, in quattro mesi di lavoro, non lo ha mai pagato.
A Potenza conosce Giovanni Agoglia, ex capitano dell'esercito napoleonico e anche lui originario di Salvia, il quale, notato l'interesse del ragazzo per gli studi, lo porta con sé a Salerno, assumendolo come domestico e assegnandogli un vitalizio per migliorare la sua istruzione. Giovanni alterna la lettura della Bibbia a quella dei giornali e degli scritti di Giuseppe Mazzini. Inizialmente cattolico e fervente nelle pratiche religiose, si converte al culto evangelico e abbandona le forme esteriori, anche se rimane credente.
Giovanni inizia a frequentare circoli filomazziniani e conosce Matteo Melillo, uno dei maggiori esponenti internazionalisti di Salerno. La frequentazione di associazioni repubblicane gli procura i primi problemi con la legge. Nella notte tra il 15 e il 16 maggio del 1870 due guardie di pubblica sicurezza lo trovano mentre sta affiggendo proclami rivoluzionari.
I manifesti sono un'invettiva contro le monarchie e il papato, e inneggiano alla Repubblica, a Mazzini e Garibaldi. Le guardie lo arrestano con l'accusa di sovversione. Ha con sé una copia de Il popolo d'Italia, giornale mazziniano, che gli viene sequestrata, e è trattenuto in carcere per tre mesi.
Uscito di prigione e tenuto sotto sorveglianza dalla prefettura di Salerno, torna brevemente presso la famiglia a Salvia e, di ritorno a Salerno, trova impiego come cuoco presso la fabbrica dei tessuti degli Svizzeri. Si licenzia e apre un locale, La Trattoria del Popolo, in cui elargisce spesso pasti gratuiti; il ristorante viene chiuso nel dicembre del 1877. Orientatosi verso le idee anarchiche, si iscrive alla Società Operaia di Pellezzano, che lascia, in seguito, per contrasti con gli amministratori; entra poi alla Società di Mutuo Soccorso degli Operai che però abbandona per gli stessi motivi. Nel giugno 1878 si trasferisce a Napoli, dove vive alla giornata cambiando diversi datori di lavoro.
Alla morte del padre, Umberto I, accompagnato dalla moglie Margherita e dal figlio,il futuro re Vittorio Emanuele III, prepara un viaggio nelle maggiori città italiane per potersi mostrare al popolo. Il viaggio genera però anche diverse proteste di matrice internazionalista, represse prontamente dalle autorità.
Il 17 novembre 1878, la famiglia reale, assieme al Presidente del Consiglio Benedetto Cairoli, è in visita a Napoli. Quando il corteo arriva all'altezza di largo della Carriera Grande nel mezzo di un pubblico festante, tante persone, in particolare donne, si dirigono verso la carrozza per porgere suppliche. Giovanni Passannante è tra la folla, attendendo il momento opportuno per avvicinarsi alla carrozza del sovrano. Giunto il suo momento, l'attentatore sbuca all'improvviso dalla folla, sale sul predellino, scopre un coltello, che tiene avvolto in uno straccio rosso, e tenta di accoltellare il monarca urlando: «Viva Orsini! Viva la Repubblica Universale!».
Il re riesce a difendersi, rimanendo leggermente ferito al braccio sinistro. La regina lancia in faccia all'aggressore il mazzo di fiori che ha sulle gambe. Cairoli afferra l'attentatore per i capelli ma viene ferito da un taglio alla coscia destra. Accorrono subito i corazzieri e il loro capitano Stefano De Giovannini colpisce l'anarchico alla testa e lo arrestano.
Sanguinante per le ferite alla testa, non viene accompagnato in ospedale per essere medicato ma viene subito interrogato. Afferma di aver agito da solo, di aver escogitato l'attentato due giorni prima e nega di appartenere ad alcuna organizzazione politica. Il coltello lo ha ottenuto barattandolo con la sua giacca e nel fazzoletto in cui ha nascosto l`arma ha scritto: «Morte al Re, viva la Repubblica Universale, viva Orsini».
L'attentato sconvolge il regno intero e produce opposti sentimenti. Da una parte, con cortei di protesta solidali nei confronti del Re, cui si contrappongono coloro che invece elogiano l'attentatore. Il giorno successivo, a Firenze, verrà lanciata una bomba contro un corteo monarchico: due uomini e una bambina resteranno uccisi e una decina di persone ferite.
A Pisa, un'altra bomba verrà fatta esplodere durante una manifestazione a favore del re, senza causare vittime. Si registreranno sommosse in tutta la nazione e il governo, temendo un complotto anarchico contro la corona, interverrà con un'opera di repressione. Vi saranno scontri con le forze dell'ordine in città come Bologna, Genova, Pesaro e molte persone saranno arrestate al solo elogio verso l'attentatore o alla sola denigrazione nei confronti del re.
E adesso qualche fatto accaduto oggi che non riusciamo ad approfondire ma che è giusto che sappiate.
Nel 1570 un intenso terremoto colpisce Ferrara.
Nel 1820 il capitano Nathaniel Palmer diventa il primo statunitense ad arrivare in Antartide (la Penisola Palmer prenderà il nome da lui)
Nel 1869 in Egitto, il Canale di Suez, che collega il Mar Mediterraneo al Mar Rosso, viene inaugurato con una cerimonia elaborata
Nel 1979 il leader iraniano Ruhollah Khomeyni ordina il rilascio dei 13 ostaggi americani dell'ambasciata statunitense di Teheran.
E passiamo alla rubrica Frate Indovino.
Se siete nati oggi AUGURI! condividete il compleanno con:
Il musicista statunitense Jeff Buckley (1966)
Lo scultore italiano Giò Pomodoro (1930)
Il regista statunitense Martin Scorsese (1942)
Se morirete oggi, sappiate che siete in buona compagnia, con voi ci sono:
La monarca inglese Maria la Sanguinaria (1558)
L`umanista e filosofo italiano Pico Della Mirandola (1494)
Lo scultore francese Auguste Rodin (1917)
E per oggi è tutto, se volete potete ascoltarci su tutte le piattaforme di podcast, i link li trovate nella pagine dei contatti. Vi lasciamo con qualche immagine dei fatti di oggi. Noi ci sentiamo domani, fate i bravi e stupite il mondo.