E buongiorno a tutti, è mercoledì 12 Ottobre e oggi parliamo di Joshua A. Norton, l`imperatore degli Stati Uniti.
Norton nasce a Londra nel 1819 e, dopo aver trascorso infanzia e giovinezza in Sudafrica, a trent'anni emigra negli Stati Uniti, per la precisione a San Francisco, cercando la sua strada negli affari. Appena sbarcato in California dispone di una discreta cifra donatagli dal padre, 40.000 dollari, che riesce a far fruttare discretamente. Questo almeno fino al 1853, quando tutto va a rotoli.
Quell'anno la Cina blocca le esportazioni di riso a causa di una carestia, con l'effetto che il prezzo del riso si decuplica. Così quando Norton viene a sapere che nel porto di San Francisco sta per approdare una nave di ritorno dal Perù carica di riso, decide di acquistare immediatamente l'intero carico per una cifra molto alta. Subito dopo aver firmato il contratto però, molte altre navi cargo tornano dal Perù con partite di riso, e il prezzo si riabbassa immediatamente. Joshua è rovinato, ma non molla: intraprende una causa legale che va avanti fino al 1857 per rendere nullo il contratto, portando come giustificazione il fatto che la qualità del riso non è quella pattuita e che quindi il venditore lo avrebbe ingannato. Ma la corte gli dà torto. Ormai senza più un soldo, Joshua si allontana da San Francisco in una sorta di esilio volontario.
Ritorna in città nel 1859, in evidente stato di confusione mentale. Senza più un soldo quello che un tempo era stato un rampante imprenditore entra ora a far parte della schiera dei poveri e dei disadattati che affollano le strade della città.
Nel suo breve esilio Joshua però ha maturato, anche a causa della sua vicenda personale, una visione precisa sull'inadeguatezza del sistema giudiziario americano e sull'ingiustizia degli organi politici del suo paese. Così, presa carta e penna, scrive ai giornali cittadini una risoluzione in cui si proclama Imperatore degli Stati Uniti. È il 17 settembre 1859, e la lettera recita così:
«A perentoria richiesta e desiderio di una larga maggioranza di questi Stati Uniti, io, Joshua Norton, un tempo cittadino di Algoa Bay, Capo di Buona Speranza, e oggi e per gli ultimi scorsi 9 anni e 10 mesi cittadino di San Francisco, California, dichiaro e proclamo me stesso Imperatore di questi Stati Uniti; e in virtù dell'autorità in tal modo acquisita, con la presente ordino ai rappresentanti dei diversi Stati dell'unione di riunirsi in assemblea presso il Music Hall di questa città, in data primo Febbraio prossimo venturo, e lì procedere alla modifica delle leggi esistenti dell'Unione al fine di correggere i mali sotto i quali questa nazione si trova ad operare, e in tal modo ripristinare la fiducia, sia in patria che all'estero, nell'esistenza della nostra stabilità e integrità. Norton I, imperatore degli Stati Uniti»
Ovviamente il proclama viene in larga parte ignorato, ma non dal San Francisco Bullettin, il cui direttore decide di pubblicarlo con intento satirico. L'effetto che produce, tuttavia, va ben al di là delle sue previsioni. La gente comincia a rivolgersi a Norton, che sta spesso per le strade della città dispensando ai passanti i suoi proclami e i suoi consigli, con il titolo imperiale che gli spetta. Ben presto Joshua diventa per tutti l'Imperatore Norton. Joshua si procura un uniforme blu con delle decorazioni dorate e porta a mo' di sciabola un bastone con il quale si aiuta a camminare. Ora la sua figura è riconoscibile a tutti e il novello imperatore si tuffa con entusiasmo nelle sue funzioni di governante: comincia un'autonoma attività di ispezione dei cantieri navali, delle condizioni di lavoro e delle strutture pubbliche e prosegue con i suoi proclami dichiarandosi anche Protettore del Messico ed il 12 ottobre 1859 "ordina" al Congresso di sciogliersi. Joshua comincia persino a stampare delle note di credito, generalmente da 50 centesimi, ma anche da 5 e 10 dollari, che presenta ai negozi come forme di pagamento e che questi accettano di buon grado. Insomma, la cittadinanza di San Francisco asseconda le sue eccentricità, e così “sua eccellenza” per il resto della sua vita non pagherà mai i mezzi pubblici e sarà spesso ospitato gratis da molti dei principali ristoranti della città. Chi lo conosce, tuttavia, non lo descrive come un pazzo o una persona inferma di mente, ma come un uomo colto, davvero convinto del proprio ruolo di imperatore. Tra questi c'è Mark Twain, che abita vicino alla pensione dove risiede Norton, e spesso prende le sue parti.
Dopo la morte dell'imperatore, Twain modellerà il personaggio del Re ne Le avventure di Huckleberry Finn proprio su di lui. Ma anche Robert Louis Stevenson e Herbert Asbury lo citeranno nelle loro opere letterarie. Intanto l'attività "legislativa" di Norton I prosegue negli anni con rinnovata passione. Tra i proclami più noti c'è quello del 1859 con cui ordina di sciogliere il Congresso, a causa delle seguenti motivazioni:
«Ci è evidente che si abusa del suffragio universale; che la frode e la corruzione impediscono l'espressione giusta e corretta della pubblica opinione; che si verifica costantemente un'aperta violazione delle leggi a causa di folle, partiti, fazioni e dell'indebita influenza politica delle sette […]».
Ovviamente l'ordine non sortisce alcun effetto, e per questo Norton ordina successivamente all'esercito di intervenire. Nel 1860 prosegue la sua opera di demolizione di un sistema ormai corrotto, e per tanto dichiara sciolta la Repubblica in favore della monarchia assoluta, la sua. Nel 1862 licenzia Abraham Lincoln, e nel 1868 ordina l'arresto del suo successore Andrew Johnson, condannandolo a pulire gli stivali dell'imperatore. Nel 1869 ordina lo scioglimento del Partito Repubblicano e di quello Democratico.
Nel 1867 l'imperatore Norton è protagonista di una disavventura che dà la misura della popolarità e benevolenza che ha maturato presso la sua città. Un agente di polizia di nome Armand Barbier decide di arrestarlo affinché venga sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio per presunti disturbi mentali. L'arresto scatena lo sdegno della cittadinanza e una serie di articoli e lettere sui principali quotidiani di san Francisco, finché il capo della polizia Patrick Crowley non decide di scarcerarlo e di presentare delle pubbliche scuse per il comportamento della polizia. Norton si dimostra magnanimo, e perdona pubblicamente il giovane agente che lo aveva arrestato. In fondo non sapeva con chi aveva a che fare. Da quel momento in poi tutti i poliziotti di San Francisco cominciarono a fare il saluto all'imperatore ogni volta che lo incontravano per la strada. La popolarità di Norton è tale che, verso la fine della sua vita, diventa oggetto di leggende vere e proprie che lo vogliono parente dell'imperatore Luigi Napoleone Bonaparte, prossimo sposo della regina Vittoria del Regno Unito – peraltro già maritata – e c’è persino chi afferma che in realtà l'imperatore sia immensamente ricco, ma viva da povero a causa della sua avarizia.
Nel 1880 ai suoi funerali si raduna una folla di oltre 30.000 persone, su una popolazione che allora non supera le 230.000 unità. Le spese per il funerale sono coperte dalla città di San Francisco. A segnare la sua tomba viene posta una grande pietra dove è scolpito il suo nome: "Norton I, Imperatore degli Stati Uniti e Protettore del Messico".
E adesso qualche fatto accaduto oggi che non riusciamo ad approfondire ma che è giusto che sappiate.
Nel 1792 si svolge la prima celebrazione del Columbus Day negli USA a New York
Nel 1933 la caserma disciplinare dell'Esercito statunitense sull'Isola di Alcatraz, viene acquistata dal Dipartimento della giustizia degli Stati Uniti che progetta di tramutare l'isola in un penitenziario federale
Nel 1976 la Repubblica Popolare Cinese annuncia che Hua Guofeng è il successore di Mao Tse-tung come presidente del Partito Comunista Cinese
Nel 2002 a Bali, dei terroristi fanno esplodere delle bombe in due nightclub di Kuta, uccidendo 202 persone e ferendone oltre 300
E passiamo alla rubrica Frate Indovino.
Se siete nati oggi AUGURI! condividete il compleanno con:
Il tenore Luciano, Big Luciano, Pavarotti (1935)
Il poeta Eugenio, ma quante scalini hanno ste scale, Montale (1896)
L`attore statunitense Hugh, ho iniziato facendo il ballerino, Jackman (1968)
Se morirete oggi, sappiate che siete in buona compagnia, con voi ci sono:
Il Pittore Piero Della Francesca (1942)
Il tennista francese René Lacoste (1996)
Il cestista statunitense Wilt Chamberlain (1999)
E per oggi è tutto, se volete potete ascoltarci su tutte le piattaforme di podcast, i link li trovate nella pagine dei contatti. Vi lasciamo con qualche immagine dei fatti di oggi. Noi ci sentiamo domani, fate i bravi e stupite il mondo.