E buongiorno a tutti, è martedì 6 Dicembre e oggi parliamo di una tragedia mineraria.
Alle ore 10:30 del mattino di venerdì 6 dicembre 1907 nella miniera di carbone della Fairmont Coal Company, di proprietà della Consolidated Coal Mine of Baltimore, si verifica una terrificante esplosione. L'incidente coinvolge le gallerie numero 6 e 8 della miniera. La galleria 8 si trova sulla sponda occidentale del fiume West Fork, la 6 sulla sponda opposta. Le due gallerie sono collegate da un tunnel sotterraneo e, in superficie, da un ponte e da un impianto di scarico del minerale. La vena di carbone Pittsburgh giace a meno di 70 metri dalla cima della collina su cui si apre l'entrata principale della miniera e a circa 10 metri sotto il livello del fiume. Il boato e le vibrazioni del terreno vengono avvertite a 30 km di distanza. Gli effetti più devastanti si hanno nella galleria 8: qui un frammento di oltre 50 kg del tetto in cemento del locale motori viene scagliato sulla riva opposta del West Fork, a oltre 150 metri di distanza. Stessa sorte tocca a una grossa parte dell'aeratore, che viene scaraventata sulla sponda orientale del fiume, piantandosi nel fango. Testimoni oculari riferiranno in seguito che la vampata proveniente dal sottosuolo ha raggiunto i trenta metri d'altezza. L'intera collina su cui si apre l'entrata della miniera viene violentemente scossa e dal West Fork si solleva una gigantesca ondata che raggiunge la linea ferroviaria che corre lungo il corso d'acqua. Nei pressi della galleria 8 tutti gli edifici vengono completamente distrutti e i suoi tre ingressi sono ostruiti dai detriti. L'enorme ventilatore situato vicino all'entrata della miniera viene strappato e al posto del locale di aerazione non riamne altro che un cumulo di mattoni e metallo accartocciato. Un'ampia e densa nube di fumo acre e polvere fuoriesce dalla miniera e ricopre con una spessa coltre le acque del fiume. I primi a precipitarsi verso il luogo della sciagura sono i parenti dei minatori, che abitano nelle tipiche casette in legno situate sulla riva opposta del West Fork, e i minatori dell'altro turno di lavoro. La notizia del disastro si diffonde rapidamente e in meno di un'ora alcuni funzionari della compagnia mineraria giungono da Fairmont. I lavoratori delle miniere vicine, per solidarietà, si fermano per prestare il loro aiuto. Viene diramato un allarme generale per i medici e presto dottori, alcuni giornalisti e altri ufficiali si trovano sul punto della sciagura. Ai soccorritori è subito evidente che occorreranno diverse ore di lavoro solo per poter rendere praticabile l'entrata della galleria. Vengono create due unità di soccorso, ciascuna di trenta elementi. I soccorritori non possono resistere all'interno della miniera per più di 15 minuti consecutivi a causa della mancanza di adeguati respiratori. Tre di essi muoiono durante il loro intervento. Dalla vicina Shinnston trasportano un ventilatore che viene collocato all'ingresso principale. Il ventilatore serve a immettere aria all'interno della miniera per gli eventuali sopravvissuti. Alle nove di sera le squadre di soccorso sono riuscite ad avanzare di soli 200 m all'interno della galleria. Contemporaneamente, a circa tre km dall'ingresso principale della galleria, si sta tentando di aprire un tunnel di aerazione. L'ingresso della galleria 6 rimane inaccessibile per molte ore dopo la deflagrazione. Le carcasse di oltre 600 carrelli bloccano il passaggio a 100 metri dall'ingresso. Una dozzina di medici sostano all'entrata della miniera, ma - tranne poche eccezioni - il loro intervento sfortunatamente non è necessario. Nel primo pomeriggio parecchi cadaveri sono ritrovati a diverse centinaia di metri dagli ingressi ma non è possibile riportarli in superficie fino alle prime ore del mattino successivo. La maggior parte dei corpi delle vittime è carbonizzata e orribilmente straziata. Per diversi giorni madri, mogli, fidanzate e sorelle restano in angosciosa attesa dinanzi all'ingresso dell'impianto, osservando, strillando e piangendo.
«Alcune pregavano, altre cantavano e altre ancora - nella disperazione - ridevano istericamente».
In un primo momento sembra che le vittime siano "circa 350" ma già nei giorni immediatamente successivi alcuni resoconti giornalistici parleranno di 425 morti. Leo L. Malone, General Manager delle due gallerie, riferirà alla stampa che la mattina della sciagura all'ingresso nell'impianto erano registrati 478 uomini, e che comunque questo numero non include circa 100 altri lavoratori (conducenti di muli, addetti alle pompe, ecc.) non soggetti alla registrazione. In un quotidiano di Washington una corrispondenza datata 9 marzo 1908 riferirà di 956 vittime. La cifra di 362 vittime, desunta dai rapporti redatti dalla Monongah Mines Relief Committee, la commissione che provvederà all'assistenza dei parenti dei minatori scomparsi, diventerà quella "ufficiale". Il numero e l'identità della maggior parte degli scomparsi rimarranno ignoti a causa della presenza di molti minatori che all'ingresso in miniera, in base buddy system, non venivano registrati negli elenchi della Fairmont Coal Company. L'effettiva entità della strage sarà per lungo tempo sottostimata, ma nel 1964 il reverendo Everett Francis Briggs in una pubblicazione sulla rivista Science affermerà che in base alle sue ricerche il numero dei minatori deceduti nella sciagura è maggiore di quello ufficialmente diffuso sino ad allora e debba invece essere portato a oltre 500.
Ad oggi il numero dei sopravvissuti, come quello dei morti, non è ancora stato definito e probabilmente non lo sarà mai. Secondo alcune ricostruzioni nessuno fra quanti erano presenti nella miniera si salvò.
E adesso qualche fatto accaduto oggi che non riusciamo ad approfondire ma che è giusto che sappiate.
Nel 1884 viene completato il Monumento a Washington
Nel 1969 viene ucciso un ragazzo di colore, Meredith Hunter, da parte del servizio d'ordine all'Altamont Free Concert organizzato dai Rolling Stones.
Nel 1989 si svolge il massacro del Politecnico di Montréal: un assassino uccide 14 donne al Politecnico dell'Università di Montréal, dicendo che odia le femministe
Nel 2007 a Torino un incendio nello stabilimento della ThyssenKrupp provoca la morte di 7 operai
E passiamo alla rubrica Frate Indovino.
Se siete nati oggi AUGURI! condividete il compleanno con:
Lo scrittore e umanista italiano Baldassarre Castiglione (1478)
Il ciclista spagnola Alberto Contador (1982)
Il creatore di videogiochi e ex presidente di Nintendo Satoru Iwata (1959)
Se morirete oggi, sappiate che siete in buona compagnia, con voi ci sono:
L`attore italiano Maria Volonté (1994)
Il musicista statunitense Roy Orbison (1988)
La stilista italiana Krizia (2015)
E per oggi è tutto, se volete potete ascoltarci su tutte le piattaforme di podcast, i link li trovate nella pagine dei contatti. Vi lasciamo con qualche immagine dei fatti di oggi. Noi ci sentiamo domani, fate i bravi e stupite il mondo.