Le mafie si sono infiltrate, di più, hanno colonizzato il tessuto sociale ed economico anche della progredita Lombardia, anche di territori vicini al nostro. Gli studi degli ultimi anni ci raccontano che le mafie hanno cambiato volto, non sono più quelle della coppola e della lupara, oggi indossano il colletto bianco, si occupano di finanza, usano le tecnologie più avanzate, hanno interessi nei principali settori economici, sia in quelli tradizionali della ristorazione e degli appalti, sia in ambiti insospettabili, come la sanità, il turismo e molto altro. Tutto questo grazie a contesti sociali e culturali che favoriscono il loro business: indifferenza, abitudine a voltarsi dall'altra parte, omertà e connivenze che magari non costituiscono reato ma che sono rischiosi, oltre che moralmente riprovevoli.
Di tutto questo si parlerà nell'incontro organizzato dal circolo Pd per sabato 15 marzo, alle ore 16:30, presso la sala Pertini. Sarà presente il coordinatore regionale di Avviso Pubblico (rete di enti locali che concretamente si impegnano per promuovere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile) ed ex sindaco di Trezzano sul Naviglio Fabio Bottero; inoltre, porteranno la loro testimonianza due membri del Comitato Bene Comune, nato di recente ad Abbiategrasso come reazione spontanea di cittadini all'arresto del boss siciliano Paolo Errante Parrino (cugino di Matteo Messina Denaro), residente da anni nella cittadina dove gestiva per interposta persona un mobilificio e un bar. Il cuore dell'incontro sarà la presentazione del libro “La corruzione elettorale politico-mafiosa in Lombardia” del giornalista Ersilio Mattioni, pubblicato nel marzo del 2024.
L'ultimo capitolo del volumetto è dedicato all'inchiesta Hydra, che ipotizza la nascita di una sorta di consorzio tra cosa nostra, ‘ndrangheta e camorra per spartirsi gli affari in Lombardia. Nelle ultime pagine si parla proprio di Abbiategrasso e delle relazioni amicali tra il boss di Castelvetrano e il sindaco, attualmente ancora in carica, Cesare Nai.
In conclusione, sorge naturale una riflessione: ad Abbiategrasso dei cittadini si stanno mobilitando per favorire la nascita di quegli anticorpi che impediscono a un amministratore pubblico di avere rapporti opachi con un noto boss mafioso. Al di qua del Ticino cosa succede?
Elena Gorini