Il Comune di Buccinasco, nella persona del sindaco di centro-sinistra Rino Pruiti e dell’assessora Martina Villa, regala all’Istituto comprensivo Rita Levi Montalcini il libro La più bella del mondo, scritto da Walter Veltroni. Il dono, fatto su richiesta degli insegnanti, rientra nell’ambito di un progetto sulla Costituzione che unisce scuole e amministrazione comunale. L’intento dell’autore è quello di spiegare la Carta attraverso le storie, vere o di fantasia, di dodici bambini. E scoppia subito la polemica. In seguito alla denuncia di un consigliere comunale della Lega, interviene anche Matteo Salvini, secondo il quale è Gravissimo che un primo cittadino entri nelle scuole per regalare a dei ragazzi di 10 anni, senza il consenso dei genitori, dei libri orientati politicamente che trattano, tra l'altro, temi che non dovrebbero entrare nelle aule scolastiche. Anche due deputati della Lega sostengono che si parla di bimbi partigiani, bimbi giunti in Italia sui barconi e bimbi che indossano i tacchi. Evidentemente per i politici della Lega parlare di Costituzione significa trattare argomenti orientati politicamente e pertanto pericolosi. Parlare di bimbi partigiani potrebbe far capire quanto fosse radicata e capillare la Resistenza, al punto da ricorrere anche all’aiuto dei bambini, che passavano inosservati e riuscivano laddove gli adulti potevano fallire. È noto inoltre che dei bimbi giunti in Italia sui barconi - e ancora di più di quelli che in Italia non sono mai giunti perché morti in mare - meno se ne parla e meglio è perché qualcuno potrebbe farsi qualche scrupolo di coscienza. Infine, l’idea che Veltroni volesse diffondere l’idea gender parlando di un bambino di famiglia poverissima che negli anni Trenta andava a scuola con le scarpe della zia perché non ne possedeva un altro paio sarebbe ridicola se non fosse tragica, in quanto rivela la dose di faziosità e malafede che caratterizza buona parte della classe dirigente della destra. Oppure, potrebbe essere frutto di ignoranza in quanto possiamo legittimamente dubitare che consiglieri e parlamentari della Lega conoscano la figura di Pio La Torre, perché di lui intendeva parlare Veltroni a proposito dei bimbi che indossano i tacchi. Pio La Torre fu un sindacalista e parlamentare del PCI assassinato dalla mafia nel 1982, a cui si deve la legge detta Rognoni-La Torre che aggredì per la prima volta i patrimoni dei boss di Cosa Nostra. Una figura iconica dell’antimafia, uno che aveva fatto le lotte dei braccianti negli anni del dopoguerra, uno che si era battuto contro la sudditanza della gente di Sicilia allo strapotere mafioso anche stando a Roma. Uno che bisogna sciacquarsi la bocca quando si fa il suo nome.
Elena Gorini