Karl Liebknecht
(1871–1919)
(1871–1919)
Karl Liebknecht nacque il 13 agosto 1871 a Lipsia. Suo padre, Wilhelm Liebknecht, fu uno dei fondatori del Partito Socialdemocratico Tedesco (SPD) e compagno di Marx ed Engels.
Karl Liebknecht studiò giurisprudenza e conseguì il dottorato nel 1897. Aprì uno studio legale con suo fratello Theodor.
Liebknecht si impegnò a favore del diritto dei giovani di organizzarsi in associazioni politiche e divenne influente nell'Internazionale dei Giovani Socialisti, fondata nel 1905. Dal 1912 fu deputato dell'SPD.
Fa parte dell'ala sinistra dell'SPD insieme a Rosa Luxemburg, che non si accontenta del pacifismo dominante, ma difende con fermezza l'antimilitarismo. Il suo libro Militarismo e antimilitarismo (1907, qui in inglese) gli valse un processo e una pena detentiva di 18 mesi, durante la quale fu eletto deputato (1912). Alla vigilia della prima guerra mondiale, partecipò a una manifestazione contro la guerra, organizzata con i rappresentanti dei partiti socialisti belga, francese e tedesco a Condé-sur-l'Escaut. Voleva fare propaganda antimilitarista illegale, ma la direzione del partito rifiutò, per paura di perdere le posizioni acquisite.
Il 4 agosto 1914 si oppose al voto sui crediti di guerra, ma si piegò in nome della disciplina di partito, come altri 14 deputati contrari sui 92 presenti. Ma quasi subito si convinse del suo errore, tanto più quando vide quanto molti militanti fossero radicalmente contrari all'atteggiamento dei leader socialdemocratici:
«A Stoccarda mi viene rimproverato per la prima volta di non aver dato prova di sufficiente determinazione [...]. Queste parole mi hanno sconvolto e rallegrato. Le vostre critiche sono assolutamente giustificate [...avrei dovuto] gridare il mio “No!” in pieno Reichstag [...] Ho commesso un grave errore [...] Non mi resta che promettervi che in futuro condurrò una lotta senza compromessi contro la guerra di Guglielmo II e i socialisti di Sua Maestà».
Il 2 dicembre 1914, vota da solo contro i crediti e pronuncia un discorso. Diventa il simbolo della lotta contro la guerra.
L'anno successivo trascina nel rifiuto il deputato Otto Rühle, poi un'altra ventina di deputati socialisti.
All'inizio del 1915 fonda, insieme a Rosa Luxemburg, il movimento spartachista, che all'epoca è una tendenza autonoma all'interno dell'SPD (poi dell'Unabhängige Sozialdemokratische Partei Deutschlands-USPD, il Partito Socialdemocratico Indipendente di Germania, dalla sua creazione nel 1917). Durante tutta la prima guerra mondiale militò spiegando che non bisognava combattere i proletari di altri paesi, ma i borghesi del proprio paese. Costretto al servizio militare, si rifiutò di usare le armi.
Durante la manifestazione del 1° maggio 1916, indetta dagli spartachisti, pronunciò nuovamente un discorso contro la guerra, fu arrestato, accusato di alto tradimento e imprigionato. Il suo slogan, «il nemico principale è nel nostro stesso paese», ebbe un grande impatto sui settori più radicali del movimento operaio.
Karl Kautsky, che rappresentava la tendenza centrista, scriveva nell'agosto 1916:
«Il pericolo che ci minaccia da parte di Spartaco è grande. Il loro estremismo corrisponde alle attuali esigenze delle ampie fasce della popolazione non istruite. Liebknecht è oggi l'uomo più popolare nelle trincee, come affermano all'unisono tutti coloro che ne provengono. Le masse scontente non capiscono nulla della sua politica, ma vedono in lui l'uomo che agisce per porre fine alla guerra e questo è l'essenziale per loro».
Poi scoppia la rivoluzione tedesca del 1918/19.
Liebknecht viene liberato all'alba della proclamazione della repubblica (1° novembre 1918). Il 9 novembre 1918 alle 16:00, proclama la «Repubblica socialista libera di Germania» da un balcone del castello di Berlino (conservato da allora e incorporato nella facciata dello Staatsratsgebäude); viene però anticipato dal socialdemocratico SPD Philipp Scheidemann, che proclama la Repubblica tedesca (la futura «Repubblica di Weimar») due ore prima.
Il 16 dicembre si riunì un Congresso nazionale dei Consigli dei lavoratori e dei soldati. Ma l'apparato socialdemocratico fece pressione per far accettare una soluzione basata sullo stato (borghese) e riuscì a far approvare questa idea dal congresso dei consigli. Solo la Lega spartachista rivendicava un regime in cui il potere fosse detenuto dai consigli dei lavoratori.
Nella notte tra il 31 dicembre 1918 e il 1° gennaio 1919, la Lega Spartachista, che poco prima si era separata dall'USPD, si riunisce con altri gruppi: i rivoluzionari costituiscono il Partito Comunista Tedesco (KPD), che intende boicottare le elezioni e trasformare la Germania in una «Repubblica dei Consigli».
Nei primi giorni di gennaio 1919, la destituzione del prefetto di polizia di Berlino Emil Eichhorn, membro dell'ala sinistra dell'USPD e molto popolare a Berlino, provoca una massiccia manifestazione dell'USPD e del KPD. Manifestanti armati occupano le sedi di diversi giornali e si diffonde la voce che i reggimenti berlinesi e le guarnigioni esterne si siano ribellati. L'informazione è falsa, ma getta Karl Liebknecht in uno stato di euforia rivoluzionaria; egli invita all'insurrezione per mantenere l'occupazione dei giornali, incitare gli operai berlinesi allo sciopero e far cadere il governo.
Nonostante le proteste di diversi membri del comitato centrale del KPD, in particolare di Rosa Luxemburg che giudica l'azione pericolosa, l'opzione di Liebknecht viene approvata, scatenando la «rivolta spartachista». L'insurrezione, lanciata senza un piano preciso, fallì completamente; Gustav Noske, uno dei leader dell'SPD, ricevette pieni poteri dal presidente Friedrich Ebert per guidare la repressione, avvalendosi a tal fine delle unità paramilitari dei Freikorps. Liebknecht e Rosa Luxemburg furono entrambi arrestati e poi assassinati dai militari il 15 gennaio 1919. Una commemorazione degli omicidi di Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg, chiamata familiarmente LLL – Demonstration, (le tre "L" indicano Lenin-Liebknecht-Luxemburg) si svolge ancora oggi a Berlino ogni anno il 15 gennaio.
È sepolto nel cimitero centrale di Friedrichsfelde a Berlino.