Karl Marx è stato un filosofo e attivista del XIX secolo il cui pensiero ha avuto un impatto rivoluzionario sul pensiero e sulla politica contemporanea. Insieme a Friedrich Engels, è stato il fondatore di una sintesi teorica nota come marxismo, che è sia un metodo di analisi (storico, economico, sociologico, ecc.) sia una guida all'azione politica (socialismo scientifico). In seguito, il marxismo è stato talvolta annacquato e neutralizzato (revisionismo riformista e stalinista), talvolta arricchito e aggiornato da grandi rivoluzionari: Rosa Luxemburg, Lenin, Trotsky, ecc.
Friedrich Engels, filosofo, sociologo, antropologo e teorico socialista e comunista tedesco, fu, insieme a Karl Marx, di cui era amico e collaboratore, uno dei fondatori del socialismo scientifico. La sua opera è uno dei principali riferimenti teorici per gli attivisti e gli intellettuali marxisti. Dopo la morte di Marx, assicurò, dalle bozze lasciate dall'amico, la stesura definitiva e la pubblicazione dei libri II e III del Capitale.
Vladimir Ilich Ulyanov, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Lenin, è stato una delle figure di spicco del marxismo del XX secolo. È stato un importante teorico marxista, uno dei più efficaci organizzatori del movimento operaio e uno dei principali leader della Rivoluzione russa, la prima rivoluzione proletaria a ottenere una vittoria su scala nazionale, anche se presto degenerò in un regime burocratico. Per questo oggi è odiato dagli intellettuali borghesi, che il più delle volte lo vedono come un volgare dittatore che prefigura lo stalinismo. Ma significa anche che è stato recuperato dagli stalinisti, che hanno spesso cercato di giustificare le loro politiche antimarxiste facendo leva sulla sua autorità (“marxismo-leninismo”). È quindi necessario esaminare più da vicino la sua vita e le sue idee.
Lev Davídovič Bronštejn, noto come Trotsky (talvolta traslitterato in altre forme: Trockij, Trotskij...), è stato uno dei più importanti rivoluzionari, leader di guerra e pensatori comunisti del XX secolo. Non solo fu uno dei leader più perspicaci della Rivoluzione russa e, successivamente, della lotta contro la burocrazia, ma fece avanzare la teoria marxista analizzando nuove situazioni per il movimento operaio, come appunto l'analisi della burocrazia e la teoria della rivoluzione permanente.
Rosa Luxemburg fu un'attivista marxista di origine polacca, leader dell'ala sinistra del Partito Socialdemocratico di Germania. Partecipò allo sviluppo teorico del socialismo scientifico e alla lotta contro il revisionismo di Bernstein. Morì durante la rivolta spartachista, assassinata dai socialdemocratici. L'ampiezza delle sue idee e delle sue attività marxiste rese Rosa popolare presso correnti politiche talvolta molto opposte: la sua insistenza sulla democrazia politica piacque ai comunisti democratici e ad alcuni socialisti di sinistra; la sua difesa della spontaneità delle masse attirò varie correnti anarchiche e anarcosindacaliste; alcuni pensatori e movimenti cristiani rivendicarono il suo antimilitarismo; le “correnti calde” della filosofia marxista si legarono a lei. Ad esmpio Ernst Bloch legò la sua elaborazione all'umanesimo di Rosa e alla sua analisi della civiltà; e i trotskisti riconoscono in lei la militante rivoluzionaria internazionalista e socialista. Solo gli stalinisti si sono sempre opposti a Rosa, perché democrazia, lotta spontanea e autorganizzazione sono l'antitesi delle loro concezioni.
Karl Liebknecht fu un marxista tedesco. Figlio di Wilhelm Liebknecht (uno dei fondatori della socialdemocrazia tedesca), insieme a Rosa Luxemburg rappresentò l'ala sinistra rivoluzionaria del movimento.
Fu uno dei principali protagonisti dell'opposizione in Gerrmania ai crediti di guerra nel 1914 e della rottura della socialdemocrazia.
Fu un protagonista della rivoluzione tedesca del 1918-19, durante la quale venne ucciso.
Aleksandra divenne socialista nel 1899, si dedicò in particolare alla questione femminile, scrivendo numerose opere sull'argomento. Fu prima menscevico, e poi comunista bolscevica.
Costruì la prima opposizione all'interno del partito, ma, al contrario di tutto gli altri principali dirigenti dell'insurrezione del 1917, sopravvisse alle purghe staliniste.
Antonio Gramsci, nato Antonio Francesco Sebastiano Gramsci (Ales, Sardegna, 22 gennaio 1891 - Roma, 27 aprile 1937), è stato un filosofo, scrittore e teorico politico italiano di origine albanese.
Membro fondatore e un tempo dirigente del Partito Comunista Italiano, fu imprigionato dal regime di Mussolini dal 1927 fino alla morte.
Come intellettuale marxista, sviluppò una teoria dell'egemonia culturale. Il suo lavoro teorico, svolto principalmente durante gli undici anni di carcere, riguarda anche la storia italiana, il nazionalismo, i partiti politici, la letteratura (in particolare le opere di Machiavelli), il Rinascimento e la Riforma e il materialismo storico.
Viktor Lvovitch Kibaltchitch, noto come Victor Serge, è stato un rivoluzionario, romanziere, poeta, storico, giornalista e traduttore russo-belga, vicino all'anarchismo e al marxismo. Dopo un periodo di entusiasmo e di forte impegno nella rivoluzione russa, percepì i primi segni della burocratizzazione e della degenerazione dell'URSS. Fu perseguitato da Stalin e salvato solo da una grande campagna internazionale che gli consentì di lasciare la Russia. Continuò ad impegnarsi per la rivoluzione durante la guerra di Spagna e poi in Messico. Fu un grande ammiratore di Lev Trotsky, pur senza risparmiargli dure critiche.
Andreu Nin i Pérez, in spagnolo Andrés Nin y Pérez, è stato un rivoluzionario spagnolo, inizialmente militante della CNT in Spagna e poi dell'Internazionale Sindacale Rossa a Mosca, negli anni '20, vicino a Lev Trotsky, prima di rompere con lui. Cofondatore nel 1931 della Izquierda comunista spagnola, poi nel 1935 del Partito operaio di unificazione marxista (POUM) con Joaquín Maurín, durante la Seconda Repubblica spagnola e l'inizio della guerra civile spagnola partecipò al governo della Generalità di Catalogna. Ne fu infine allontanato sotto la pressione dei partiti filosovietici. Arrestato nel 1937, fu assassinato ad Alcalá de Henares, per ordine di Alexandre Orlov, responsabile dell'NKVD in Spagna.
Joaquín Maurín, così come alcuni dei suoi compagni del POUM (Partito Operaio di Unificazione Marxista), Andreu Nin e Julián Gorkin, si considerava un "rivoluzionario di professione". Erano stati tutti membri della CNT, avevano fatto parte, in un modo o nell'altro, di fazioni bolsceviche ribelli risetto al Comintern stalinista, avevano flirtato o militato con il trotskismo, erano stati tuttavia criticati dallo stesso Trotsky, avevano partecipato all'attività del marxismo rivoluzionario catalano e alla fine erano diventati compagni di partito.
Che Guevara è forse, in un certo senso, il rivoluzionario più noto del XX secolo. Il suo volto, stampato in serie su magliette e manifesti, può essere tanto un simbolo di emancipazione quanto un'icona apolitica, o addirittura un marchio commerciale. Tuttavia, è importante conoscere la vita e l'opera del Che, che fu sia un uomo d'azione che un pensatore comunista. Il Che può continuare a ispirarci, anche quando commette degli errori.
Ernest Mandel è stato uno dei principali leader del trotskismo della seconda metà del XX secolo. Instancabile attivista rivoluzionario, è stato anche autore di importantissime opere di analisi economica e di elaborazione teorica.
Livio Maitan fu, insieme a Ernest Mandel e Pierre Frank, uno dei massimi dirigenti europei della Quarta Internazionale dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta. Fu ininterrottamente uno dei componenti del Segretariato dell'organizzazione e spesso anche del suo Ufficio esecutivo. Scrisse numerosi libri e una quantità indefinibile di articoli.
Malcolm X (nato Malcolm Little, in seguito el-Hajj Malik el-Shabazz; rivoluzionario afroamericano, attivista per i diritti umani, figura di spicco durante il movimento per i diritti civili fino al suo assassinio nel 1965, è stato portavoce della Nation of Islam (NOI) fino al 1964, fervente sostenitore dell'emancipazione dei neri, figura ancora oggi ampiamente celebrata all'interno delle comunità afroamericane per la sua lotta per la giustizia razziale e sociale.
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Si tratta di due personaggi uno notissimo perfino ai profani di fisica e di scienze e l'altro noto solo agli specialisti della materia, ma tenuti insieme da una altra loro passione, la lotta per il socialismo e l'avversione verso la burocrazia e lo stalinismo.
Fanon, psichiatra, antropologo, filosofo e saggista, un uomo di cultura eclettico e profondo, dedito alla lotta di liberazione anticoloniale dell’Africa, il vero ideologo dell’indipendenza.
Nato nel 1925, nella colonia francese della Martinica, Frantz Fanon è stato una tra le principali figure della Rivoluzione algerina e, più in generale, della decolonizzazione che ha interessato l’Africa nel secondo dopoguerra. Nella sua breve ma intensa attività politica, all’interno del Fronte di Liberazione Nazionale algerino (FLN), Fanon cercò di iscrivere la lotta di liberazione dei paesi africani colonizzati in una prospettiva internazionale.
I libri di Fanon Pelle nera, maschere bianche e I dannati della terra sono stati fondamentali per la lotta antirazzista e socialista e hanno avuto un'enorme influenza nelle grandi rivolte del maggio 1968.
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