Friedrich Engels
(1820-1895)
(1820-1895)
Friedrich Engels nacque nel 1820 a Barmen, città della Renania prussiana, nella famiglia di un produttore tessile. La sua regione natale è quella della Germania in cui il capitalismo si sviluppò più precocemente. Engels poté osservare fin dall'infanzia i danni causati dal capitalismo. Le sue Lettere da Wuppertal descrivono con sincera compassione la vita degli operai e degli artigiani della sua città.
Il padre di Engels era un uomo molto religioso e conservatore. A differenza dei suoi sette fratelli e sorelle, Friedrich Engels sfuggì al conformismo familiare e sviluppò un acuto spirito analitico, che preoccupava molto i suoi genitori.
Nel 1837 Friedrich Engels fu costretto a interrompere gli studi perché suo padre voleva coinvolgerlo nella propria attività per farlo diventare un commerciante. Di fronte alla scarsa propensione di Friedrich per questa carriera, suo padre lo mandò da un pastore protestante a Brema. Fu proprio in questo contesto che il giovane Friedrich fu assalito da dubbi sulla religione e perse per sempre la fede. Si interessò sempre più ai problemi economici e sociali. A Brema, grande porto commerciale, Engels poté informarsi leggendo giornali stranieri e libri proibiti nel resto della Germania. In questo modo acquisì anche una certa conoscenza delle lingue straniere.
Engels iniziò in questo periodo la sua attività di giornalista. Negli articoli che pubblica sul Telegraph für Deutschland, Engels appare come un veemente democratico rivoluzionario che si schiera a favore degli oppressi, contro la monarchia, la proprietà feudale della terra e il potere della burocrazia. Promuove uno stato tedesco democratico e unificato, opponendosi alle aspirazioni egemoniche della Prussia.
Nel 1841 Engels si reca a Berlino per svolgere il servizio militare obbligatorio e si arruola volontario in una brigata di artiglieria. Nel tempo libero frequenta corsi di filosofia all'Università di Berlino.
Gli anni Trenta dell'Ottocento vedono moltiplicarsi le rivolte operaie in diversi paesi europei, in particolare le rivolte dei tessitori di Lione nel 1831 e nel 1834. Nel 1832 nasce in Inghilterra il primo movimento operaio organizzato d'Europa, il movimento cartista.
Questo rinnovamento militante ha anche un risvolto intellettuale. Alla fine degli anni '30 e all'inizio degli anni '40 dell'Ottocento, diversi gruppi critici fanno la loro comparsa negli ambienti intellettuali tedeschi. Tra questi, il movimento dei “giovani hegeliani”, che Engels frequenta all'Università di Berlino. Questo gruppo comprende in particolare i fratelli Bruno ed Edgar Bauer e Max Stirner. Marx fa parte di questo gruppo, ma in quel periodo ha lasciato la città. Negli articoli anonimi che scrive in quel periodo, Engels difende il contenuto razionale e progressista della filosofia hegeliana, sottolineando però le contraddizioni tra il metodo dialettico di Hegel e il suo conservatorismo politico. Criticando la dimensione mistica e religiosa delle idee del filosofo Schelling, Engels è il primo neo-hegeliano a rivendicare apertamente il proprio ateismo. Sebbene Engels fosse ancora idealista all'epoca, i suoi scritti contro Schelling lasciano intravedere la sua futura svolta verso il materialismo. Gli scritti di Engels si differenziano dagli altri scritti neo-hegeliani anche per la loro dimensione militante e rivoluzionaria.
Si tratta di uno schizzo caricaturale con il quale Engels descrive le riunioni dei "giovani Hegeliani"
Georg Wilhelm Friedrich Hegel
Engels, modesto, ha spesso sottolineato il contributo considerevole del pensiero di Marx nell'elaborazione del proprio pensiero. Ma è vero anche il contrario. Nel 1844 Engels pubblica un articolo intitolato “Contributo alla critica dell'economia politica” per gli Annali franco-tedeschi. Questa rivista era pubblicata a Parigi da Arnold Ruge e Karl Marx, che all'epoca era ancora impegnato nella difesa della democrazia contro l'imperialismo prussiano. Fu Engels, con il suo articolo, ad aprire gli occhi di Marx sulla natura del sistema capitalista. Nel 1845 Engels scrive un'opera intitolata La situazione della classe operaia in Inghilterra, dove è il primo a formulare, prima di Marx, l'idea che il proletariato non è solo una classe che soffre, ma anche una classe la cui situazione economica intollerabile la costringe a lottare per la propria emancipazione. Nel 1847 scrive I principi del comunismo, che serviranno da base per il Manifesto del Partito Comunista.
Marx ed Engels si conoscono a Parigi nel 1844. Da quel momento inizia tra i due una collaborazione che durerà tutta la vita, basata sulla fiducia e sull'amicizia, ma anche su una profonda comunanza di idee e sulla condivisione della convinzione del ruolo storico che il proletariato è chiamato a svolgere. La loro riflessione comune dà vita a due libri importanti: La sacra famiglia (1844) e L'ideologia tedesca (1846). In queste opere, Marx ed Engels regolano i conti con i giovani hegeliani e difendono il materialismo dialettico.
In particolare, il materialismo dialettico rompe con un materialismo volgare che non riconosce alcun ruolo attivo alla coscienza. Marx ed Engels non separano la lotta teorica del proletariato dalla sua lotta pratica. Lungi dall'essere studiosi chiusi nel loro studio, Marx ed Engels hanno preoccupazioni molto concrete relative all'organizzazione politica del proletariato. Il loro famoso Manifesto (1847) vuole essere il programma della Lega dei Comunisti, un'organizzazione che si appresta a prendere parte alle lotte che si profilano all'orizzonte. Nel 1848 Engels, come Marx, partecipa attivamente alle rivoluzioni borghesi che scoppiano in Europa. Pubblicano in Germania un quotidiano, la Neue Rheinische Zeitung (Nuova Gazzetta Renana), che diventa uno strumento di lotta. Engels si arruola nelle truppe rivoluzionarie nel Baden.
Dopo il fallimento dell'ondata rivoluzionaria, Engels e Marx si rifugiano a Londra. Engels lavora fino al 1870 nella fabbrica di famiglia a Manchester. Ma l'esilio non paralizza la partecipazione dei due uomini alle lotte di classe. Continuano ad agire all'interno della Lega dei Comunisti fino al suo scioglimento, nel 1852 (nella foto a destra Marx con la famiglia e con Engels a Londra).
Nel 1864, in un periodo di ascesa dei movimenti operai, Marx ed Engels partecipano attivamente alla creazione dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori. Engels entra a far parte del Consiglio Generale dell'AIT nel 1870. È lui che, dopo la Comune di Parigi, animerà il servizio di assistenza materiale agli emigrati comunardi rifugiati a Londra. All'interno del Consiglio Generale, Marx ed Engels conducono fianco a fianco diverse battaglie, come il sostegno alla Comune di Parigi, ma anche la lotta contro l'Associazione della Democrazia Socialista di Bakunin. Nel 1872, al congresso dell'AIT all'Aia, fu Engels a redigere la maggior parte del rapporto contro i bakuninisti.
L'AIT si sciolse nel 1876, a causa dell'indebolimento del proletariato in seguito al fallimento e alla repressione della Comune di Parigi. Marx ed Engels seguono da vicino lo sviluppo dei partiti operai che nascono in diversi paesi europei, attività che Engels continuerà dopo la morte di Marx. Intervengono in particolare presso il Partito socialdemocratico tedesco: nel 1891 Engels scrive la Critica al programma di Erfurt. Alla fine della sua vita, Engels spiegherà che nulla per lui era stato più appassionante del lavoro di propaganda militante, come quello che aveva svolto clandestinamente nella Neue Rheinische Zeitung nel 1848 e nella Sozialdemokratische Zeitung, allora clandestina, negli anni Ottanta del XIX secolo.
La collaborazione tra Marx ed Engels fu particolarmente feconda sul piano teorico. Le opere di Engels, come L'Anti-Dühring (1878) e L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello stato (1884) devono molto a Marx. Viceversa, Il capitale di Marx non sarebbe mai visto la luce senza Engels: tutte le ipotesi contenute in questa importante opera sono state oggetto di una lunga e fruttuosa corrispondenza tra i due uomini. Engels, direttamente coinvolto nella gestione di un'impresa capitalista a Manchester, poté fornire al suo amico informazioni di prima mano. Fu anche Engels che, dopo la morte di Marx, mise in forma le bozze de Il capitale per pubblicare i libri II (1885) e III (1894).
Riguardo al suo contributo all'elaborazione della teoria comunista e al fatto che essa sia rimasta legata soprattutto al nome di Marx, Engels disse nel 1888:
«Non posso negare di aver avuto, prima e durante la mia collaborazione quarantennale con Marx, una certa parte personale sia nell'elaborazione che, soprattutto, nello sviluppo della teoria. Ma la maggior parte delle idee guida fondamentali, in particolare nel campo economico e storico, e specialmente la loro formulazione definitiva e rigorosa, sono opera di Marx. Ciò che io ho apportato - ad eccezione, al massimo, di alcuni rami speciali - Marx avrebbe potuto realizzarlo anche senza di me. Ma ciò che Marx ha fatto io non avrei potuto farlo. Marx era superiore a tutti noi, vedeva più lontano, più ampio e più rapidamente di tutti noi. Marx era un genio, noi al massimo dei talenti. Senza di lui la teoria oggi sarebbe ben lontana da ciò che è. È quindi giusto che porti il suo nome.»
La maggior parte dei marxisti sottolinea la grande armonia di vedute tra i due uomini. Ma numerosi autori, marxisti e non, hanno sostenuto che essi non avessero esattamente lo stesso pensiero, o almeno che Engels, dopo la morte di Marx, si fosse allontanato dal pensiero di Marx.
Jean-Paul Sartre ha sostenuto che il vecchio Engels fosse diventato riformista quando ha sostenuto il progresso elettorale graduale del partito socialdemocratico tedesco.
Maximilien Rubel (e altri) hanno sostenuto che Engels avesse creato un marxismo fossilizzato, lontano dal pensiero dialettico di Marx.
Oltre al suo contributo teorico, Engels ha permesso che, dopo la morte di Marx, l'esperienza e i principi organizzativi fossero tramandati fino alla III Internazionale. Nel 1889, Engels esercitò tutta la sua influenza per sconfiggere l'opportunismo al congresso di fondazione della Seconda Internazionale, fondazione che riteneva necessaria a causa dell'attività degli politicanti e della rinascita dell'anarchismo. Fino alla sua morte Engels lottò contro l'opportunismo che si sviluppava in particolare nella socialdemocrazia tedesca, nonché contro l'anarchismo.
La sottomissione dell'Internazionale agli opportunisti come Bernstein e Kautsky avrebbe portato alla scissione dell'organizzazione nel 1914. Tuttavia, i principi affermati e tramandati da Engels, come l'internazionalismo e la difesa del centralismo organizzativo, non andranno persi dall'ala sinistra della Seconda Internazionale che, con Lenin, Rosa Luxemburg e altri, riprenderà il testimone della rivoluzione.
Oltre a quella già citate, queste altre sono da considerare importanti opere di Friedrich Engels:
La guerra dei contadini in Germania (1850). Su questa opera vedi anche qui.
Dialettica della natura (1883)