Cleopatra, il Barone, Suez e la Globalizzazione - Sara Alzetta

Trieste, foto del direttore

Cleopatra, il Barone, Suez e la Globalizzazione

di Sara Alzetta

*

di bloomsday succede di tutto, anche prima dei bloomsday: anche la nascita di Pasquale Revoltella. (16 giugno 1795 - 8 settembre 1869)

Inaugurazione Canale di Suez, invece,  17 novembre 1869

(sul buio, audio di naufragio - è un audio vero, si trova su youtube, è il rovesciamento di un barcone al largo di Lampedusa- fischietti, urla, rumori di acqua. come sfuma l’audio, sale la luce, rivelando una scena poco illuminata, spoglia ; sullo sfondo, su una scaletta, una donna ferma di profilo, stilizzata)

(tutti i personaggi saranno presi, a tratti, da visioni, ispirazione, trance, smemoratezza)

QUADRO I

 

BARONE:  … (in una specie di incanto) ho fatto un sogno strano..

(si scuote) ma cos’è questo posto! non è Porto Said, qua pare il deserto… e dove sono le delegazioni.. gli ambasciatori…? non so, una troupe, un ufficio stampa, almeno! …. (prova a fare la voce grossa) che scherzi sono questi…! (chiama) Carl Ludwig - cavalier von Bruck- Massimiliano…! se non sapessi che siete morti, penserei che mi state incastrando in qualche brutto affare!

(nuovamente assorto) ho fatto un sogno strano… cosa è successo, cosa può essere successo, che io mi trovi improvvisamente qui?

ho fatto un sogno strano… ora ricordo: mi trovavo in una specie di traversata… sono arrivato qui ...per mare, certo! – credo - ...ma sì, sì sì, ricordo… su quella barca, su quello strano natante, c’era gente, dappertutto. tolda, paiolo, stiva, era tutto pieno… abbiamo toccato terra faticosamente, in mezzo a una ressa di battelli, sì… sì. era così buio, nebbioso. un avvilimento… ..ma dove sono? cos’è questo posto?

CLEOPATRA:  non si può mai avere un attimo di silenzio, da qualche millennio in qua!

BARONE:  una voce! sento una voce, qualcuno che possa aiutarmi…. ah ecco (la vede) ….  ma è qua anche lei??

(Cleopatra niente)

BARONE: (insistente) Signora, cosa ci fa anche lei da queste parti? Signora!

CLEOPATRA: (lo interrompe) “Lei”? Quale lei? Non vedo nessuno qui, a parte noi due. A chi alludete con “lei”?

BARONE:  Ma lei! lei lei ...voi, voi volevo dire... scusate, è che per un momento mi eravate sembrata una figura nota, familiare, in un qualche modo … ma eravate anche voi sul battello? non si vede niente, qui… (Cleo non risponde)

Signora, io sono in ansia, … vedete: mi ritrovo improvvisamente in questo posto misterioso, e intanto i lavori dell’Inaugurazione del Canale di Suez vanno avanti senza di me!…. (sempre più spaurito) Signora permettete una domanda?

(Cleopatra non risponde)

BARONE: (forzatamente disinvolto) beh, lo prendo come un sì. del resto chi tace acconsente, no? voi, signora, sapete, lo sapete che giorno è oggi?

CLEOPATRA:  Qui la nozione del tempo non è quella cui siete abituato… qui il tempo va avanti, va indietro... dopo un po’ ci si abitua

BARONE:  (d’impulso) voi pretendereste di sapere quale sia la nozione del tempo di un uomo come me!

CLEOPATRA:  (niente)

BARONE: scusate…. scusatemi - è imperdonabile da parte mia, sto proprio perdendo la testa -! È che non so che giorno sia... come vi dicevo c’è l’inaugurazione del canale di Suez, la più grande opera di tutti i tempi - non posso mancare proprio io, che tanto ho fatto, come vicepresidente della Compagnia Universale del Canale di Suez, voi certo capirete.. ohhh ma qui si perde tempo! divaghiamo! A Parigi mi aspettano, devo tornare... sapete almeno dove siamo?

CLEOPATRA: So quello che sapete voi: probabilmente in un porto.

BARONE:  beh certo! visto che ci siamo arrivati in battello! almeno, io sono arrivato in battello, voi non si sa, e non capisco tutti questi misteri!

CLEOPATRA:  Nessun mistero. Sono persona di poche parole, io ...però, visto che ci tenete tanto... (scende e si piazza al centro)

Anch’io giunsi qui attraversando un mare, un mare cieco di luce e di rumori… non lo stridio ansioso degli uccelli, il giocare dell’acqua. Non una ma 10, 100, 1000 notti, viaggiammo, ma non so dire quando mi imbarcai. L’aria era ferma eppure ci muovevamo. Una rotta senza l’aiuto delle stelle, nel cielo torbido. Un viaggio opprimente, in mezzo a un tempo nero e fosco, che nessuna portentosa clessidra ad acqua avrebbe saputo misurare.

Conosco il mare, il mio mare… le sue calme piatte, le brezze terse che increspano l’acqua e gonfiano le vele, l’oscurità incombente dei fortunali. Ma non era quel buio, e non era una notte, perché la volta del cielo sembrava una tavola piatta, vuota degli astri del firmamento. Impossibile riconoscere qualcuno dei porti che mi sono noti: Cartagine, Atene, Sidone, Tiro, Biblo, Sabrata, Cipro, Pergamo, Patrasso, Trebisonda, Creta, Alessandria.

Abbiamo attraccato su questa piazza larga, contornata da (indica) edifici spenti. Nemmeno un povero lume a una finestra. Nessuna traccia della vita degli uomini,… non del pasto serale cucinato dai marinai o della legna che brucia, né quello acre dei barili di pesce pressato e salato. Solo (indica) un chiarore giallastro, indistinto, in cui vagolano ombre, come marinai che avessero perso l’imbarco (lo guarda con ironia)

(con modestia) ecco, si, ci sarebbe molto altro da dire, ma… e voi, avete esperienza di mare, di porti, voi?

BARONE: (un po’ offeso e un po’ intimorito) …come stavo giusto dicendo prima, io sono nato sul mare e... e…(si dà un tono) la vocazione al mare è stato il mio destino e quello della mia città d’elezione - un porto, un emporio che è il termine ultimo della via delle spezie, il tramite fra l’oriente e l’Occidente…

CLEOPATRA :  ALESSANDRIA!

BARONE:  Alessandria?  Cara signora, con tutto il rispetto, la mia è una città cosmopolita, un emporio pieno di vita e di commerci, e di gente di tutti i tipi: greci, ebrei, sloveni, levantini, italiani della penisola. Alessandria, andiamo! Ma quale Alessandria !

CLEOPATRA: (glaciale) D’Egitto, naturalmente.

BARONE: (calcando sul doppio senso) eh, d’Egitto, appunto! ho avuto modo di visitarla! case marce, sbilenche, appoggiate una sull’altra come ubriachi che non stanno in piedi. mosche e mendicanti, poi, neanche a parlarne. condizioni igieniche deplorevoli. Del resto, se manca l’acqua!

CLEOPATRA:  Ma cosa dite! I faraoni Tolomei hanno costruito un sistema di cisterne sotterranee che immagazzinano enormi quantità d’acqua dal Nilo! sotterranee, capite? acqua sempre fresca. un capolavoro di ingegneria idraulica! ...Alessandria d’Egitto, scintillante di marmi! la biblioteca più grande del mondo: settecentomila rotoli di pergamena, giunti dal mare, dal Mediterraneo, fonte di ogni sapere e ogni cultura! ….Alessandria, crocevia di tre continenti: Europa, Asia e Africa. Sapete come l’ha chiamata Tacito, dopo la mia morte?

BARONE:  Veramente sul momento mi sfugge…

CLEOPATRA: “La chiave della terra e del mare”, l’ha chiamata. Ma cosa potete saperne, voi? Voi…  ma come vi permettete?

BARONE:  Ma via, signora, ma per cosa ve la prendete tanto? Alessandria è un porto di transito per le merci dell’Oriente, non lo nego. Ma voi le attribuite più peso di quanto non abbia! Perché vi scaldate tanto per una Alessandria?

CLEOPATRA:  Perché voi la denigrate. Perché voi descrivete come un luogo orribile la città più splendida, più anticamente civilizzata del Mediterraneo.. la mia città...

BARONE:  Quindi voi sareste egiziana ….. - si vede che è il mio destino...

CLEOPATRA:  Quanto ci si possa definire egiziani abitando una città dal tono cosmopolita, pulsante della vita commista di greci ebrei e poi, come avete detto? sloveni?

BARONE:  Mi scuso se vi ho offesa. Non era mia intenzione. Ma... ma… permettete: a far affluire alla vostra Alessandria gente dal Mediterraneo, dall’Atlantico, dal Mare del Nord, è stata la nostra impresa. Il taglio dell’Istmo di Suez - è sulla bocca di tutti - che accorciando incommensurabilmente i viaggi per le Indie, ha fatto di Alessandria un crocevia strategico delle rotte del commercio. Non so da quanto manchiate dalla vostra città, ma dovreste vedere cos’è adesso il porto! Pieno di imbarcazioni di tutti i tipi: schooner triestini e genovesi, tartane levantine e addirittura navi a elica inglesi e francesi. Adesso sì che Alessandria è diventata un centro internazionale. E vi si è riversato il meglio e il peggio dell’Europa e del Levante. Grazie all’apertura del Canale. Quest’impresa, mai tentata prima, che mette in comunicazione il Mediterraneo e il Mar Rosso...

CLEOPATRA: (lo interrompe) Il Canale dei Faraoni, certo!  Quando il Mar Rosso si estendeva fino ai Laghi Amari, il canale metteva in comunicazione i Laghi con il Nilo. Una via d’acqua che collegava il Mediterraneo con il Mar Rosso, e che il vento del deserto ha poi ricoperto di sabbia. Cleopatra tentò invano di riaprirla per fuggire in India con i suoi figli, dopo la sconfitta subita per mano di Cesare Ottaviano. Ma non le riuscì.

BARONE:  ...eh? ah no?, beh, roba antica, vecchia come il cucco! A noi invece è riuscito! A noi, dico, della Compagnia del Canale! Per citare Barthelemy Père Enfantin, grande imprenditore utopista: “Suez  là nous ferons l’acte” cioè “Suez, là compiremo il gesto che tutto il mondo attende, per confessare che siamo uomini!”

CLEOPATRA:  E certo, uomini!

BARONE:  Così ha detto Enfantin! Anzi lui veramente ha detto “maschi“.

CLEOPATRA:  Ah ecco! Anche maschilista! Razzista, sessista, maschilista!

BARONE:  Ma via, non l’ho mica detto io! L’ha detto Enfantin! E poi, se ve la prendete per ogni parola!

(buio)

(si ripete l’audio del naufragio, più breve e più forte di prima)

 

QUADRO  II

(stessa luce di prima, ma con un faro piantato in faccia a Cleo, che si spegne al finire della sua “visione”)  (come già detto prima, sia Cleopatra che il Barone sono presi, a tratti, in una specie di stato di trance)

CLEOPATRA: (nella sua visione) è terribile... terribile, questa visione che mi perseguita, la tragedia che sempre si ripete di questo naufragio… è terribile!

- ma da quanto tempo sono qui, in questo luogo spoglio? ne ho perso memoria…

...tutti insieme mescolati - i semi del reale e del possibile - mi appaiono accadimenti di millenni…. io lo vedo, sì, lo vedo, il grande canale che mette in comunicazione il Mediterraneo e il Mar Rosso… .… Il Canale di Suez, l’impresa di cui mi stava parlando… dov’è quello strano individuo … ecco, voi, voi forse potete aiutarmi,

molte cose si sono svolte sotto ai miei occhi, nella mia visione, ma le ho comprese solo confusamente.... - non capisco se sono un bene o un male?-

pare che il Mediterraneo sia il mare del destino di entrambi...

Io sono egiziana, già l’ho detto, e voi?

BARONE:  Sono  il barone Pasquale Revoltella, per servirvi, signora.

CLEOPATRA:  Va bene, Barone. e di dove siete originario?

BARONE:  ah!, sono nato a Venezia ma la mia città di adozione è Trieste.

CLEOPATRA:  Non conosco questi nomi.

BARONE: (sconcertato) eppure sono città che hanno entrambe una nobile storia marinara... Signora! Sono poste all’Estremo Nord dell’Adriatico, l’una di fronte all’altra… (come con una rincorsa)… sì, è vero che dopo la scoperta delle Americhe e della via del Capo di Buona Speranza si sono create nuove rotte commerciali che hanno spostato i traffici dal Mediterraneo agli Oceani. Ma proprio perciò l’apertura dell’Istmo di Suez, accorciando i viaggi per le Indie, ridarà al nostro Mediterraneo e ai suoi porti un ruolo centrale nei traffici mondiali…. capite? si, lo capite! anche voi, finalmente, l’avete vista, l’Opera Universale, nelle vostre - come le avete chiamate - visioni?

CLEOPATRA: (lo interrompe)… Impresa Universale … si, si, lo vedo lo vedo...  il progetto di Pascià Muhammad Alì ...Il Pascià Muhammad Alì, certo... certo, adesso capisco! … progettava un passaggio tra i due mari che sarebbe stato di tutti… un’impresa che avrebbe servito tutte le nazioni con assoluta neutralità … un’ “impresa universale”, sì...

BARONE: ma no, no non è così Signora! l’Impresa Universale è capitanata da de Lesseps, schluss. de Lesseps, appunto, usando tutta la sua influenza e il suo prestigio, ha ottenuto dal figlio di Muhammad, Pascià Said, la concessione per i lavori della costruzione del canale, ecco!

CLEOPATRA: (delusa) ho capito, capisco il senso della mia visione… ma quella di cui parlate voi, Barone, quella di de Lesseps, è un’impresa tutt’altro che “universale”, è un’impresa francese ... d’altra parte, il “grande francese”, come veniva chiamato, è il cugino della moglie di Napoleone III, imperatore di Francia…  sbaglio?

BARONE: sottigliezze! Signora, dovete anche voi capire… (confidenziale) de Lesseps vanta un’amicizia con il Pascià Said risalente all’infanzia.

CLEOPATRA: Di Said!

BARONE: Prego?

CLEOPATRA: L’infanzia di Said, dicevo.

BARONE:  Sottigliezze, ca...cavilli! Ecco: cavilli!

CLEOPATRA: No, Barone, precisazioni.

BARONE: E va bene, precisazioni, Signora. ma non capisco cosa vogliate dire!

CLEOPATRA: Per cominciare, che l’infanzia, o meglio l’adolescenza, era quella di Said - ora ho colto appieno il significato della mia visione -. de Lesseps era già adulto e diplomatico all’Ambasciata francese del Cairo quando Said era un fanciullo grasso, che il padre, il Pascià Mohammad Alì, da vecchio militare, costringeva a una dieta ferrea e alla pratica di scherma, equitazione, nuoto. de Lesseps, assai abile in questi sport, con la scusa di addestrarlo, imbandiva al goloso ragazzo abbondanti piatti di spaghetti e maccheroni. Queste sono le premesse per quel legame di dipendenza che Said avrà poi, per tutta la vita, nei confronti del “grande francese“, appunto. La Grande storia… e la piccola storia, Barone.

BARONE: Ca.. cavilli, ripeto

CLEOPATRA: No Barone: particolari che danno il senso di quel che è avvenuto.

BARONE: Particolari, colore! Dite quello che volete ma a me interessa la realtà dei fatti. Fatti, atti, capite ?

CLEOPATRA: È che voi vi interrompete sempre e non sapete raccontare, i semplici fatti, gli atti, le azioni…

(il Barone emette un gemito)

CLEOPATRA: Le azioni…

(il Barone geme più forte)

CLEOPATRA: Le azioni, dicevo…. (il Barone ancora)  e va bene, raccontate voi, allora 

BARONE: Le azioni (innervosito) sono proprio il punto dolente della faccenda! 50.000 azioni, che, se permettete, sono una cifra, per un singolo... me le sono sciroppate tutte io!

CLEOPATRA: 50.000 azioni! Non l’avrei mai detto! In tutta sincerità, non sembrate il tipo d’uomo d’azione. E ne ho conosciuti, io! Ma via, 50.000 azioni, quasi foste un Ercole, un Alessandro Magno… non fate il bambino!  

BARONE:  50.000 vi dico. E senza incertezze né esitazioni, rischiando del mio!

CLEOPATRA: usate la parola “azione” in un modo personale, direi… e poi, anche non far niente può comportare grossi pericoli… il Faraone Tolomeo I diceva..

BARONE: Ma cosa dite? Tenere i soldi in cassa, far musina… non vedo quale pericolo possa comportare!

CLEOPATRA:  Cosa c’entrano i soldi adesso? scusate, di cosa stiamo parlando?

BARONE: Io sto parlando delle azioni del Canale. 400.000 azioni, la Società del Canale aveva messo sul mercato per finanziare l’impresa! soldi - skei, bezi, flike, bori, geld - soldi servivano, cara la mia Signora, da investire tra azionisti e da spartirsi poi in misura proporzionale quando i passaggi avrebbero assicurato gli incassi, ma, mi seguite? Signora, ascoltatemi bene: bisognava arrivarci, all’apertura del Canale, e come si sarebbe … pagato quel lavoro, se non con l’acquisto delle azioni? - si, ma non è che, poi, le azioni, le azioni, non è che se ne stanno lì, buone e cucce, le azioni si scambiano, si muovono, fluttuano: è il mercato.

CLEOPATRA: … ah, si… le mie visioni… titoli.. investimenti... strumenti finanziari... mercato… stock, rating, shareholder!

BARONE:  e tanto ci voleva!

CLEOPATRA (si è ripresa immediatamente): beh, vuol dire dovevate acquistarne di meno! “mai fare il passo più lungo della gamba”, non si usa questo proverbio da voi, a Venezia?

BARONE:  Trieste! sì, si usa. (confidenziale) ma io ne avevo acquistate tante per conto dell’Austria, che non voleva figurare come acquirente: questioni diplomatiche: siccome l’Inghilterra era contraria all’apertura del Canale per le rivalità con la Francia, e l’Austria era alleata dell’Inghilterra, non voleva disgustare il potente paese alleato, tutto qui

… e però l’affare era allettante.. allora l’impero asburgico aveva pensato di entrarci tramite la finanza privata…. cioè me (pavoneggiandosi).... e ad un certo punto, però, le azioni mi erano rimaste sul groppone, mi seguite? e allora...

CLEOPATRA: (lo interrompe) con molto interesse vi seguo! è un aspetto degli avvenimenti storici che non ho colto immediatamente nel baleno delle mie visioni, confesso. molto affascinante questo modo di, come avete detto?, finanziare un’impresa di interesse economico e politico internazionale con soldi privati! capisco sì, capisco. offre molte opportunità. E dite, barone, questo metodo, l’avete inventato voi assieme a de Lesseps?

BARONE: (lusingato) non esattamente, anche se con noi ha avuto un grande incremento! con l’Affare di Suez - affare in tutti i sensi, se m’intendete -,  l’Alta Finanza è diventata essa stessa la Politica e la Diplomazia! ... a quell’epoca, che enormi opportunità di guadagno ha offerto la colonizzazione dell’Oriente!

E allora...

CLEOPATRA: … (lo interrompe) la colonizzazione, già ...il passato che ritorna… anche Roma è stata una potenza colonizzatrice. E vi pare bello colonizzare paesi e popoli, privarli della loro indipendenza?

BARONE: altroché! pensate solo alla creazione di immensi mercati mai sfruttati prima: nuova espansione !

CLEOPATRA: (si scalda) una politica di espansione coloniale dunque vi pare legittima, giusta?

BARONE: ….eh?... beh, bisognava pur dare impiego a tutto l’oro che era in circolo in Europa! Il danaro deve circolare!: bisogna darghe aria al muf!... voglio dire: bisogna far prendere aria al... lasciate stare... insomma è così che si fanno i soldi, schluss. E cosa sarebbe la vita senza un poco di profitto! È una legge di natura!

CLEOPATRA: eh già… l’Egitto, sotto Cleopatra, ha tenuto testa per 20 anni alla prima “superpotenza mondiale” - come si dice oggi -, a Roma… l’Egitto, la terra dei Faraoni! La vallata del Nilo, antica come il mondo, fertile delle piene del fiume benedetto, la solitudine sconfinata del deserto ... ridotta a una colonia romana! L’ho visto, l’ho appena visto nelle mie visioni.....  e voi…  sessista, maschilista e colonialista! lo sapevo!

BARONE:  ma andiamo, signora, è una legge di natura! E poi possibile che con voi finisca sempre in tragedia!

(Buio)

(ancora lo stesso audio, ancora diverso, come “storicizzato”)

 

 

QUADRO III

(luce giallastra di prima)

(Sono ai due angoli del palcoscenico. Lei ha un libro in mano e sta leggendo)

 

CLEOPATRA: “Roma sprofondi e marciscano le lingue di coloro che parlano contro di noi! Io sopporto un peso in questa guerra e, come governatrice del mio regno, vi comparirò in qualità d’uomo! Non parlate contro di ciò! Non voglio rimanere indietro!”

(il Barone le si avvicina e sbircia da dietro le sue spalle)

CLEOPATRA:  Venite, leggete assieme a me! (gli porge il libro)

BARONE: “Ah! Sostenetemi! Sostenetemi!“

CLEOPATRA: ma no! Non è quella la vostra parte! Quella è Cleopatra e Cleopatra sono io, voi siete Antonio!

BARONE: e chi è Antonio?

CLEOPATRA: (lo squadra come per misurarlo) Ve l’ho detto: voi!

BARONE: (legge piattamente) “Oh, dove mi hai condotto, Egiziana? Vedi come sottraggo la mia vergogna”…

CLEOPATRA: (lo interrompe) Ma no, non così! Siete penoso! È Shakespeare, dopotutto! Sentite me: “Oh, dove mi hai condotto, Egiziana?“

BARONE: (le prende il libro) “Oh, dove mi hai condotto, Egiziana? Vedi come sottraggo la mia vergogna ai tuoi occhi, riguarda quello che ho lasciato dietro a me distrutto nel disonore”

“Oh mio signore, mio signore, perdonate alle mie vele timorose! Io non pensavo che mi avreste seguita”

BARONE: (sempre più coinvolto, le si fa più vicino) “Egiziana, sapevi troppo bene che il mio cuore era legato al tuo timone, e che mi avresti rimorchiato dietro di te: conoscevi la tua piena supremazia sul mio spirito, e che il tuo cenno avrebbe potuto farmi disobbedire al comando degli dei!”

CLEOPATRA: (chiude il libro) bene. basta. basta così.

BARONE: ma… e poi? Come va a finire!

CLEOPATRA: come sempre: in tragedia. È Shakespeare!

BARONE: andiamo, Egiziana! Voi morite dalla voglia di raccontarmi questa storia!

CLEOPATRA: ma è una storia che conoscono tutti:  Antonio e Cleopatra, dopo esser stati sconfitti da Ottaviano, si suicidano entrambi. e l’Egitto diventa una provincia dell’impero romano. l’Egitto vittima della sua opulenza, del suo potenziale agricolo, della prosperità dei suoi traffici.

BARONE: … e voi pensate che la storia si sia ripetuta!                        

CLEOPATRA: ditemelo voi. Io penso di si.

dai vostri discorsi deduco che di questi tempi nel gioco politico sia entrata questa “Alta Finanza” - non l’avete chiamata così? - e mi sembra molto efficace, mi sbaglio? mi interessa, raccontate - vi interrompete sempre -...

BARONE: oh, con piacere… vi avverto però che sono argomenti aridi e materiali. mi chiedo se non vi annoierò ...

CLEOPATRA: oh! dite piuttosto che vi chiedete se una donna riuscirebbe mai a capirli, simili argomenti.

BARONE: ma voi non siete una “donna”, voi siete una donna straordinaria, regina!

CLEOPATRA: Regina?

BARONE: preferite essere chiamata Cleopatra?

CLEOPATRA: anche Egiziana va bene.

BARONE: allora comincio…

CLEOPATRA: sì, e vi prego, Barone, aneddoti, colore!

BARONE: Nell’autunno del 1861 iniziai la mia visita dell’Egitto, sbarcando ad Alessandria...

CLEOPATRA: la mia Alessandria! Com’era? Descrivetemela!

BARONE: ...una città in grande, rapida espansione…

CLEOPATRA: ...con case marce e sbilenche, mendicanti come mosche…

BARONE: ...un crocevia strategico delle rotte commerciali, che si stava imponendo al mondo grazie alla profondità del suo porto e a nuovissime attrezzature in grado di ospitare i vascelli d’alto mare.  ...no no : vi spirava un’aria del tutto nuova…

CLEOPATRA: ...la puzza nauseabonda di una città priva di fognature, sommersa di escrementi e spazzatura…

BARONE: … che attraeva mercanti, banchieri e rispettabili intermediari …

CLEOPATRA: ...con quell’odore che è in grado di coprire ogni altro effluvio: il profumo dei soldi! L’ho vista, nel mio incubo, la mia sontuosa città, com’è diventata: stradine strette e polverose affollate di truffatori, tagliaborse e sgualdrine, catapultati dai quattro angoli dell’Occidente e del Levante. Attratti dalle nuove opportunità offerte dall’apertura del Canale. Diciamo le cose come stanno, barone! Ci capiremo meglio.

BARONE:  … oh Regina! Non c’erano solo i lavori per la canalizzazione a rendere l’Egitto così interessante per gli uomini d’affari. Nell’autunno del 1861, dopo lo scoppio della Guerra di Secessione Americana - sapete, no?, quella per l’abolizione della schiavitù negli Stati del Sud.... quella di “via col vento”... Rossella O’Hara, Rhet Butler!, eh? -  bene, era cominciata la febbre del cotone. Mentre la marina degli Stati del Nord bloccava i porti del Sud, le balle di cotone marcivano nei porti di Charleston e New Orleans, Savanna... ecc. ecc. e i filatoi di mezzo mondo agonizzavano per mancanza di materia prima.

CLEOPATRA: capisco, e allora il paese dei faraoni, da piccolo produttore di cotone di qualità…

BARONE: ...divenne un centro mondiale della coltivazione del cotone! Regina! l’Egitto divenne per l’Alta Finanza quello che la scoperta delle Americhe fu per la colonizzazione. per chi aveva un po’ di contante: il cotone era una miniera d’oro. so di gente che ha comprato, venduto e ricomprato anche 20/30 volte le stesse balle di cotone che intanto rimanevano sempre ferme in magazzino. soldi come acqua, vi assicuro! tanta gente ci ha fatto su fortuna!

CLEOPATRA: … no, scusate, non vi seguo…

BARONE: ma è semplice: vendo a voi un chilo di cotone a 10, poi trovo chi me lo compra a 12 e allora lo ricompro da voi a 11 e così via! Tutti ci guadagnano e la merce, che non si muove dai depositi, non deperisce!

CLEOPATRA: ah!... ma i filatoi con cosa producevano le stoffe?

BARONE: ...eh?.... oh, i filatoi i filatoi!...  potevano pensarci prima e fare scorte! non si può mica aspettare sempre l’ultimo minuto! che diamine, lasciar languire...

CLEOPATRA: (lo interrompe) com'è che avete chiamato quell’attività di acquistare e vendere tante volte la stessa merce?

BARONE: …la chiamano speculazione. In realtà è il mercato, bellezza!

CLEOPATRA: (favorevolmente stupita) …non ho difficoltà ad ammettere che mi ero sbagliata su di voi. capisco ora il ruolo e il peso che avete avuto nel mio Egitto e nella vostra Venezia.

BARONE: Trieste! eh! non per vantarmi ma, partito poverissimo, ho accumulato una discreta fortuna e una buona reputazione: Consigli di Amministrazione, Delegazioni, Direzioni…. nominatemi una grossa impresa economico-finanziaria e io c’ero sicuramente dentro!

CLEOPATRA: dev’essere stato inebriante, barone!

BARONE: che cosa, regina?

CLEOPATRA: aver compiuto un’ascesa sociale come la vostra, aver acquistato il vostro rango.

BARONE: oh, ci si fa l’abitudine … Il guaio del danaro e del successo è proprio questo: che non ci si può mai fermare perché non bastano mai (ridacchia, poi smette, come per non apparire troppo grossolano) E in quegli anni, fra il 1861 e il ’63, l’Egitto era il luogo in cui tutto sembrava possibile! per cominciare, le opere pubbliche, che è, credetemi, il campo in cui si guadagna di più, e Dio sa se l'Egitto aveva bisogno di strade e ferrovie… naturalmente sta nella tempra dell’uomo capire le situazioni e coglierne i vantaggi… non vorrei apparirvi presuntuoso…

CLEOPATRA: ah no? E come vorreste apparirmi?

BARONE: …intendevo dire che non c’era, dall’uomo d’affari più accorto al bubez  - ... ma sì, il bubez, il …. lasciate stare -, da Genova a Corfù, nessuno che non puntasse a fare il gran colpo. denaro facile! - e il denaro non è mai facile, credetemi!

CLEOPATRA: vi credo! del resto basta pensare quanto sia difficile per chi il denaro non ce l’ha. A proposito di questo: la popolazione egiziana aveva beneficiato di questa prosperità?

BARONE: prego?

CLEOPATRA: chiedevo: le condizioni di vita del popolo egiziano miglioravano, in tanta abbondanza?

BARONE: (ad un tempo) eh ...sì, tanta abbondanza…

CLEOPATRA: sì, la domanda è: barone, il popolo egiziano ne ha beneficiato di questa abbondanza?

BARONE  oh, poi è finita, nel 1863.

CLEOPATRA:  oh, è diventato improvvisamente duro d’orecchio! (alza la voce) cosa mi dite barone…

BARONE: (la interrompe) perché gridate? non sono mica sordo! ...È che i pensieri vanno e vengono. del resto non riesco più a dormire. Come mi trovate? sciupato?

CLEOPATRA: sì e no. l’insonnia vi ha fatto perdere quell’aria da riccone coi favoriti. ...occhiaie, capelli arruffati, guance smunte... vi donano, sapete? non sarete mai un Antonio o un Rhett Butler - quello di Via col Vento, no? - ... ma siete imbellito, direi.

BARONE: (lusingato, goffamente galante) grazie del complimento. contraccambio, come si dice... anche se, detto da voi, femmina pericolosa, forse dovrei considerarlo un’insidia...

CLEOPATRA:  ci sopravvalutate barone. potete dormire tranquillo. parola di Faraone.

(buio)

(il medesimo audio, ma alonato, come se fosse il sogno del Barone)

 

 

QUADRO  IV

(stessa luce) (il Barone borbotta nel sonno)

CLEOPATRA: ...e lui dorme. beato come un bimbo… (lo guarda) sorride... forse in sogno risente gli accenti soavi di una ninnananna, il ricordo sognante delle voci del passato…  voci che invece visitano me con incubi concitati, suoni assordanti e inafferrabili…. incendi che divampano ...nel fuoco che forgia, nel fuoco che distrugge, il futuro della mia Alessandria, dell’Egitto infinito… che pena non riuscire a leggere nei semi di queste visioni …. quest’uomo che dorme ha la chiave… ma non finisce mai di raccontare la sua storia! ...è che io ho perso smalto… che abile conversatrice ero, ai miei tempi… come conoscevo l’arte di incuriosire un uomo in modo che rivelasse di sé più di quanto non lasciassi scoprire di me! - figurarsi, ora di Cleopatra si sa tutto, o almeno si crede, ne hanno scritto in troppi. ….e pensare che un tempo si disse: “la sua bellezza in se stessa non è incomparabile e tale da stordire quelli che la vedono, ma la sua compagnia, il suo fascino hanno una presa irresistibile” l’ha scritto...

BARONE:  Shakespeare!

CLEOPATRA: (capisce che stava ascoltando) no, Plutarco!

BARONE:  (fingendo di svegliarsi) eh? oh! ben sveglia, Regina! dormito bene?

CLEOPATRA: per niente, potrei dire che non ho quasi chiuso occhio. e voi? sempre tormentato dall’insonnia?

BARONE: al contrario! ho dormito profondamente e ininterrottamente come non mi capitava da tempo. mi sveglio in questo attimo!

CLEOPATRA: ah! allora siete uso a parlare nel sonno.

BARONE: non credo proprio.

CLEOPATRA: eppure mi è sembrato che aveste detto che...

BARONE:  (la interrompe) vi sarà sembrato, appunto. Piuttosto, perché, se è lecito, non avete riposato, Regina?

CLEOPATRA: oh, l’abitudine. le cure del governo, le insidie della corte, le rivalità all’interno della famiglia, la paura di venir ammazzata... impossibile abbandonarsi a un sonno profondo.

… tuttavia… non vorrei sembrarvi insistente, Barone, ma sospetto che nel sogno voi rivivevate, stavate rivivendo… il caso delle 50.000 azioni del Canale di Suez… (lo blandisce) com’è che era andata a finire, poi quella storia….?

BARONE: (abbocca subito) ah beh, un credito è un credito!   

CLEOPATRA: quindi il Governo austriaco vi ha ripagato...

BARONE: beh….

CLEOPATRA: (conclude) non vi ha ripagato. eh, a volte, nonostante un intuito straordinario come il vostro, mettersi in affari con i potenti è rischioso.

 

(appare una donna maestosa, corpulenta, con un gran doppiomento; brandisce un candelabro, davanti a sé; passa da quinta a quinta, lentamente)

MARIATERESA (declama) arciduchessa regnante d’Austria, regina apostolica d'Ungheria, regina regnante di Boemia e di Croazia e Slavonia, duchessa regnante di Parma e Piacenza, duchessa regnante di Milano e Mantova, granduchessa consorte di Toscana, imperatrice consorte del Sacro Romano Impero

(si interrompe, si ferma, cambia voce) …. e pensare che avevo proprio una brutta calligrafia, per vergare tutti ‘sti documenti… che peccato... e quando scrivevo lettere a quella stupidina di Maria Antonietta…? - povera figlia, era tutta storta, anche gli occhi storti, e i denti… e la sbezzola (si tocca la sua, si affetta a cambiar discorso)… la tormentavo che mangiasse, che mettesse su seno, per riuscire a tirare dentro nel letto quell’...bah! di suo marito Luigi XVI. Quando finalmente la seppi grassa, la piantai lì -

(improvvisamente intenerita) ma le lettere che mi scriveva Franz Josef, però… (smette di sorridere)… oddio, mi scriveva per rimproverarmi il mio antisemitismo... ma poi lo corressi, il mio antisemitismo, lo corressi!...

(riprende la processione) raddoppiò gli introiti fiscali, impose autopsie, vaccinò la corte, mise fuori legge la caccia alle streghe, rese obbligatoria la scuola, abolì la tortura, introdusse il catasto e l’ufficio tavolare… (si blocca) 16 figli, madre a tempo pieno... (fa per ripartire e si blocca subito) … ma c’è poi quella storia su quella cittadina sul mare, ma come si chiamava, quella per cui ho fatto tutto – camera di commercio, acquedotto, lazzaretto, orfanotrofio, scuola nautica… - … quella che non sono mai riuscita ad andare a visitare... - ma per forza, ero sempre lì lì per sgravare! - …. beh, sono tanto famosa laggiù, che, addirittura, attribuiscono a me l’assegnazione del Porto Franco … e vorrei poterlo dire, almeno a voi: l’idea fu di mio padre, Carlo VI, dopo la pace di Passarowitz, perché i turchi avevano finalmente accettato di liberare l’Adriatico, e… si, è una storia lunga ed è sempre troppo tardi

tuttavia, è proprio così: al tempo, io ero appena nata, avevo appena 2 anni.. -certo, sono incoronata dacché mi ricordi... però, nel 1719...

... (riprende la camminata verso l’uscita) e pensare che io avrei voluto solo stare negli appartamenti con Francesco... mio marito! - accidenti a lui, che non era elettore… (è uscita)

(pausa)

CLEOPATRA: Barone, ho avuto una visione completamente inedita, nuova… la più misteriosa dai tempi della pizia di Delfi! non capisco... si fa sempre più intricata questa storia

BARONE: (la interrompe) oh no Regina, questa è ancor più meravigliosa della mia, è la storia della fondazione di Trieste per come la conosciamo, una storia che ha le sue origini nella libertà di commercio, nella libertà religiosa, per cui gente da tutto il mondo arrivò per mare e ne invase le rive, e… (fanatico) e la nostra impresa rinverdirà gli allori della duplice corona, darà nuovo slancio…

CLEOPATRA:  questo l’abbiamo capito Barone!

... Barone sono davanti a voi a chiedervi aiuto... le mie visioni mi fanno tremare… ho visto... ho visto che avete attribuito a Said, a quel ...povero ingenuo, tutto il carico delle famose azioni, comprese le vostre

BARONE: (trionfante) siiii, ci è riuscito de Lesseps! …la faccenda è complicata, ma de Lesseps gliele scaricò tutte, senza che questi quasi se ne rendesse conto… del resto fra lui e Said Pascià c’era davvero un grande affetto.

CLEOPATRA: esemplare, direi.

BARONE: (non capisce) proprio così: esemplare… siete brava con le parole, voi Regina.  “Il fascino della sua conversazione” come ha detto Plutarco (Cleopatra lo fissa). Almeno, mi pare che fosse Plutarco… ben bon indifferente!  Insomma, ... tutto andava a gonfie vele! Said era così generoso con de Lesseps che mise anche a disposizione gratis gli operai per i lavori della costruzione del Canale.

CLEOPATRA: ah! gli operai li pagava il governo egiziano.

BARONE: (soddisfatto) no, non li pagava nessuno! venivano prelevati dalle campagne e spediti a scavare il Canale.

CLEOPATRA: in altre parole venivano utilizzati come schiavi.

BARONE: schiavitù, via! era lavoro. potete chiamarlo lavoro forzato, se volete, ma schiavitù!... Del resto, scusate Regina, non siete stata voi che avete portato a Roma migliaia di schiavi in catene per il trionfo di Cesare? Sì s’ì, son sicuro di avervi vista in un quadro... C’avevo anche fatto un pensierino di comprarlo, per la mia collezione... Eravate su un alto cocchio, circondata da migliaia e migliaia di schiavi in catene!  (pausa, Cleopatra incassa) Comunque, mia Regina, noi questo “sistema” lo chiamavamo corvée.

CLEOPATRA: ...chiamatelo come vi pare, io lo chiamo sfruttamento! la vostra Compagnia del Canale non si fermava di fronte a nulla pur di arricchire! è questo il famoso “mercato”, ma dove siamo arrivati?

BARONE: (In fretta) Al 1863 Regina! Ma, lasciatemelo dire, ancora una volta, Alessandria era una città percorsa da grandi speranze e grandi sogni, che toccavano tutti: egiziani e europei. e poi, il Pascià aveva eletto a suoi consiglieri banchieri e mercanti europei che erano di casa a palazzo…  gli affari stavano andando a gonfie vele e tutti erano occupati a far soldi, soldi … soldi a capei! - come dire, un clima euforico...  

CLEOPATRA:  Che soffiava su tutto il paese (ironica), andiamo avanti Barone!

BARONE: (drammatico) Ma poi sopravvenne il 1864… fu proprio il 1864 l’anno della crisi. Cominciò con il crollo del prezzo del cotone. La fine della guerra civile americana era imminente e il cotone del nuovo mondo inevitabilmente avrebbe invaso il mercato. Tutti gli affari egiziani ne avrebbero sofferto. Una serie di calamità intanto sembrava aver preso di mira l’Egitto e l’impresa…

CLEOPATRA:  Forse avevate disgustato qualche divinità. Voi seguivate gli aruspici?

BARONE: ...aruspici… mai coverto...  ah, gli oroscopi! ma per carità!  a parte la maledizione di Miramar, che là è roba seria, è scientifico direi, per il resto non ho mai creduto a… questa roba… roba da donne…

CLEOPATRA: Grandi personaggi della storia – anche Cesare, posso testimoniarlo – prestavano fede ai pronostici. ma voi, figurarsi, il grand’uomo...

BARONE: Regina, voi mi giudicate con superiorità, mi disprezzate e non fate niente per nasconderlo. Mi disprezzate perché sono inferiore a voi. Perché voi siete nata regina e io invece povero e divorato dall’ambizione. Avete ragione: sono un uomo da compromessi, io. Voi no?

CLEOPATRA: Vi sembro un uomo?

BARONE: Mi avete capito benissimo. Vi chiedo: non vi è mai capitato, per esempio, di dovervi alleare con degli uomini che erano troppo potenti per poterli contrastare… e magari, siccome vi era necessario, accoglierli alla vostra tavola, e nel vostro...?

CLEOPATRA: (Lo interrompe) se vi riferite a Cesare e a Ottaviano, io li ho amati, ma Barone! stavamo parlando della crisi, perché ho l’impressione che evitiate di dirmi come va a finire?  Sono l’ultimo Faraone d’Egitto, l’ho governato per vent’anni ...ma che cotone d’Egitto… era Suez l’impresa che aveva portato il mio paese all’interesse del mondo, che doveva conferirgli un “peso geopolitico e strategico” rilevantissimo e permanente...

BARONE: (riprende volentieri la scena)… sì, è così. e la situazione si faceva sempre più complicata. 

In quel 1864, la Compagnia del Canale versava in cattive acque: i lavori erano più lunghi del previsto, i costi lievitavano...  e gli inglesi scelsero proprio quel momento per accusare la Compagnia di schiavismo, per l’utilizzo della manodopera egiziana nelle corvée.

CLEOPATRA:  ahhh!

BARONE: sì, sì sì...  altre complicazioni… ma soprattutto le nostre casse erano vuote. E, siccome c’era una contabilità complicata fra la Compagnia e il Pascià, si decise di mettere tutto nelle mani di un arbitro neutrale, al di sopra di tutto. Insomma, fu scelto (a bassa voce) Napoleone III.

CLEOPATRA: come? non ho sentito

BARONE: Napoleone III (per 3 in tutto)

CLEOPATRA: …da non credere! Napoleone III, la cui moglie era cugina di de Lesseps, voi me lo chiamate un arbitro neutrale? insomma vi siete fatti l’arbitrato in famiglia.

BARONE: oohhh io ero vice presidente della Compagnia di Suez e ringrazio Dio per l’arbitrato di Napoleone III, che portò denaro fresco alle nostre casse. Fu così che riuscimmo a terminare il Canale, un’opera magnifica di civiltà e progresso. Voi pensate che per me sia solo una questione di soldi. Ma per me contava altrettanto l’opportunità che il Canale rappresentava per Trieste, la mia città:  nuovi traffici, lavoro per il porto! E avrebbe portato agli onori del mondo anche l’Egitto (la scimmiotta) “4000 anni di storia, ricco di cultura” 

CLEOPATRA: Voi siete sbarcato, assieme ai vostri compari, con la scusa di portare “civiltà e progresso“, sentendovi infinitamente superiori, e avete saccheggiato il mio paese, avete portato l’Egitto alla rovina!

BARONE: (sincero) ma ...perché dite così.... due mesi prima che morissi - sì, lo ho capito, sì, che sono morto - due mesi prima che morissi si preparavano i grandiosi festeggiamenti per l’apertura del Canale ...che non vidi, l’apertura… perché, appunto, sono arrivato, qui e...

CLEOPATRA: La sfarzosa inaugurazione del Canale del 1869 fu l’ultimo atto della commedia! L’Arbitrato di Napoleone III sommerse l’Egitto di debiti. Il mio paese fu costretto alla bancarotta!

BARONE: non vi fu bancarotta, vi dico! L’avete sentita dalle “voci“?

CLEOPATRA: l’Egitto fece bancarotta e fu occupato militarmente... Ma insomma, andatevene! fuori di qui!

BARONE:  Egiziana, voi qua non siete la padrona!

CLEOPATRA: (lo schiaffeggia)

(buio)

(il solito audio ma molto distorto, elaborato)

 

EPILOGO

 

(piazzato luce)

BARONE: Regina, ho avuto anch’io la visione di ciò che è avvenuto dopo la mia morte - che posto stregato, questo! -.  Avevate ragione: l’Egitto e il suo popolo hanno pagato il Canale di Suez, e i debiti contratti per la costruzione del Canale hanno causato la bancarotta del paese. Ma io non lo sapevo, non l’avrei mai immaginato, vi do la mia parola d’onore!  vi chiedo di scusarmi, Regina… …(disperato) io resto convinto che il taglio dell’Istmo di Suez fu un’opera di progresso, che restituì al Mediterraneo la sua funzione di ....

CLEOPATRA: (lo interrompe)  è incredibile! Siete tornato indietro per aver ragione!

BARONE: Regina, vi prego lasciatemi dire. anche voi ricordate il nostro mare. Quell’andirivieni, che data dall’inizio dei tempi, di imbarcazioni, spinte dalla passione di barattare e trafficare. un luogo di dialogo, di ….

CLEOPATRA: cosa vi fa pensare che io voglia condividere dei ricordi con voi?

BARONE: vi prego: siete la sola con cui io possa parlare.

CLEOPATRA: addio!

BARONE:  lasciatemi raccontare!  nella mia visione, l’ho visto, com’è adesso, il nostro mare e i suoi traffici. imbarcazioni cariche di gente. schiavi, esuli forse. sono spinti a percorrere il Mediterraneo senza sosta, sempre nella stessa direzione, dalle rive dell’Africa, dalle rive dell’Asia Minore, verso l’Italia, la Spagna, la Grecia... Gente di tutti i tipi, anche bambini, che fuggono da guerre, persecuzioni, fame. tante lingue, tante voci... di ansia, dolore, speranza... il nostro mare di civiltà, Regina, la sua aria chiara, odoravano di paura… di morte.

… il vostro sapere, mi mancherà. Addio, Signora.

CLEOPATRA : Aspettate!