Che bella quell’Italia, che triste l’altra - Silvano Magnelli

Trieste, Via Alessandro La Marmora 34, 

là dove visse il poeta Virgilio Giotti 

- foto del direttore

Che bella quell’Italia, che triste l’altra

di Silvano Magnelli

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C’è ancora l’Italia che mi ha sempre  reso orgoglioso di essere italiano e che è formata da chi vuole stare al mondo come si deve, in questo mondo, certo, e non in quello immaginario?

Me lo chiedo dopo aver saputo che una signora italiana su un treno si è alzata  per non starsene seduta vicino ad una ragazza di colore, poi rivelatasi italianissima, perchè adottata da italiani.

Me lo chiedo dopo la doverosa indignazione provata da tanti italiani nel vedere le scene sconvolgenti dei bambini immigrati separati al pasto dai nostri bambini.

Me lo chiedo  dopo i discorsi impietosi che sento in giro   contro i “nostri” malati di mente  e i “nostri” bisognosi.

Penso comunque di sì, penso che, nonostante tutto, ci sia ancora l’ Italia bella.  

Vorrei infatti parlare sempre e solo  di quell’ Italia , ricca di  buone tradizioni e di vera umanità, innamorata della vita , della pace, della cultura, della solidarietà, quella che ha reagito alla sbandata dei bambini discriminati, raccogliendo denaro per farli stare con i nostri bambini.

Un luogo, quell’Italia, di incontri possibili, dove  ci sono cittadini con cuori e menti aperte sulla vita di ogni   cittadino, anche se proviene da altre cittadinanze, perché sanno che esiste la cittadinanza umana universale, che ci unisce e vale molto.

E quindi ricuciono, incollano e includono, perchè hanno la vista lunga e allargata.

E che di fronte ai gravi disordini sociali ed economici, non strepitano al vento, ma si mettono in gioco di persona.

È infatti davvero imbarazzante, e per nulla attrattiva, l’Italia incattivita e prigioniera delle paure, in parte comprensibili certo, ma gonfiate all’eccesso  , sempre insoddisfatta, sempre a caccia di nemici, fragile ed emotiva: insomma senza speranza.

Un Paese inospitale anche per i giovani, costretti a subire spesso solo malumori, per giunta privi di iniziative incoraggianti.

Troppo triste davvero per essere la loro Italia, quella che c’è invece e di cui  vado da sempre orgoglioso:  bella , sorridente, aperta, fiduciosa e impegnata.